Adeguamento Istat dell’assegno di mantenimento
Cos’è e come si calcola il contributo mensile all’ex coniuge e ai figli
Uno dei temi più discussi durante il divorzio o la separazione è sicuramente l’assegno di mantenimento, ovvero il contributo mensile a favore dell’ex coniuge economicamente più debole e degli eventuali figli.
Secondo la legge, l’importo dell’assegno di mantenimento deve essere adeguato ogni anno in base al costo medio della vita secondo gli indici Istat (Istituto Nazionale di Statistica). Lo scopo di questa rivalutazione è molto semplice: con il passare degli anni, la svalutazione monetaria comporta una notevole perdita nel potere d’acquisto dell’assegno ed è per questo necessario provvedere con un adeguamento annuale.
In quali casi si applica l’adeguamento?
La rivalutazione è obbligatoria per ogni tipo di assegno e vale quindi per:
- Assegno di mantenimento del coniuge
- Assegno di mantenimento per i figli (sia minorenni, sia maggiorenni).
L’adeguamento va ricalcato anche se nella sentenza di separazione o di divorzio non è stato previsto dal giudice.
Come si effettua il ricalcolo dell’assegno?
Per calcolare l’adeguamento bisogna applicare all’importo mensile deciso dal giudice la percentuale dell’indice di variazione dei prezzi in riferimento al mese indicato nell’accordo, anno dopo anno.
Se per esempio si deve versare l’assegno di mantenimento da febbraio 2022, allora si dovrà calcolare il primo adeguamento in base alle variazioni dei prezzi nel mese di febbraio 2023. Da febbraio 2023, si verserà quindi il nuovo importo dell’assegno fino a febbraio 2024, quando bisognerà provvedere nuovamente all’adeguamento del contributo per l’anno successivo, e così via.
Attenzione però: la rivalutazione deve essere calcolata sempre sulla base di quella risultante dall’adeguamento dell’anno precedente. Dal sito web rivaluta.istat.it, puoi effettuare il calcolo della rivalutazione e consultare i dati delle variazioni dei prezzi.
Cosa succede se non avviene l’adeguamento?
Come abbiamo detto, la rivalutazione dell’assegno è obbligatoria per legge e va riconosciuta anche se non viene richiesta dal beneficiario. Il mancato adeguamento dell’assegno costituisce un inadempimento dei doveri che discendono dalla separazione o dal divorzio.
Tuttavia, in casi di iniquità, il Tribunale può escludere dall’accordo l’adeguamento dell’assegno con motivata decisione. Gestire un divorzio non è mai facile, il nostro consiglio è di rivolgersi sempre ad un avvocato in modo da seguire tutto il corretto iter.