Dal produttore al consumatore, frutta e verdura aiutano ambiente e territorio

agricoltura km 0

Tra i prodotti agricoli, la frutta e la verdura a km 0, definiti anche a filiera corta, devono la loro denominazione al fatto che che la zona di coltivazione e raccolta dista pochi chilometri da quella della vendita.

Abbiamo già visto i benefici della scelta di verdure di stagione: se alla stagionalità aggiungiamo l’acquisto di prodotti a Km0, potremo avere contemporaneamente benefici per la salute (arrivano alla tavola in pochi passaggi, ricchi di sostanze nutritive) e per l’ambiente (non richiedono l’utilizzo di mezzi inquinanti per lunghe tratte di importazione). L’agricoltura a km 0 è, infatti, una scelta sostenibile ed economicamente vantaggiosa.

L’agricoltura a km 0, già in crescita prima dell’emergenza sanitaria, ha vissuto durante i mesi di lockdown (da febbraio a maggio 2020) un’iniziale battuta d’arresto, dovuta in gran parte alla chiusura dei mercati locali, i principali rivenditori dei prodotti. L’intraprendenza degli agricoltori ha però fatto sì che il settore continuasse la sua funzione, grazie ad iniziative appoggiate da istituzioni e associazioni di settore, prima fra tutti la Federazione Coldiretti.

Coldiretti ha ricordato che, nei mesi più acuti dell’emergenza sanitaria, il 61% degli italiani ha ridotto o cancellato del tutto le uscite, comprese quelle per la spesa. Chi si recava più volte a settimana nei supermercati di fiducia, infatti, ha scelto di limitarsi ad un’unica soluzione, possibilmente nelle vicinanze della propria abitazione.

In risposta a questa esigenza, le consegne a domicilio sono aumentate del 97%, anche per quanto riguarda il comparto dell’agricoltura a km 0. In tutta la Penisola i coltivatori si sono organizzati per portare sulle tavole degli italiani i sapori migliori dei diversi territori nel totale rispetto di limiti e normative.

Coldiretti ha sottolineato, inoltre, come l’Italia sia un fiore all’occhiello del settore agricolo a km 0 in Europa: nel 2019, la Penisola era al primo posto nella classifica europea per il segmento, con 31,8 miliardi di euro fatturati. Sono 730mila le piccole imprese del comparto e salvaguardarle è oggi essenziale, soprattutto nella Fase 2, che punta su un rilancio sostenibile dell’economia.

In questa rinascita, la vendita a km 0 di prodotti agricoli gioca un ruolo strategico: questo mercato infatti garantisce la qualità dei prodotti nel rispetto delle nuove norme sanitarie, soprattutto se si pensa alla nuova tendenza delle consegne a domicilio.

Frutta e verdura a km 0: vantaggi e caratteristiche

frutta e verdura a km 0

Vediamo quali sono alcune delle caratteristiche dei prodotti detti “a km 0”:

  • la vendita entro 70 km dal luogo di produzione. Nel limite di questa distanza la filiera produttiva può definirsi “corta”, perché avvicina il produttore e il consumatore, riducendo le spese e l’inquinamento legati ai trasporti della merce, limitando le emissioni di C02 dovute agli spostamenti. In questo modo anche il prezzo di frutta e verdura a km 0 è conveniente;
  • la sostenibilità ambientale, perché è minore l’attività legata al packaging, ovvero al confezionamento dei prodotti, dal momento che la loro vendita immediata. Questo porta a un risparmio di materiale plastico e di carta;
  • la stagionalità: questo genere di prodotti valorizza le peculiarità dei territori di provenienza perché si basa sulla rotazione delle colture in linea con le risorse della terra;
  • la certificazione biologica: l’agricoltura a km 0 produce frutta e verdura priva di additivi, conservanti, coloranti, esaltatori di sapidità e OGM. Ogni tipologia di frutta e verdura viene coltivata esaltandone sapori e caratteristiche naturali, senza aggiunte chimiche dannose per l’ecosistema e la salute.

La coltivazione e la vendita a km 0 seguono, inoltre, regole precise per una gestione controllata La Camera dei deputati ha infatti approvato nel 2018 una norma sulla valorizzazione e la promozione del km 0 in Italia, che segue il Regolamento UE n. 1305/2013 secondo cui i prodotti a km 0 sono:

“I prodotti agricoli e alimentari provenienti da una filiera di approvvigionamento, formata da un numero limitato di operatori economici che si impegnano a promuovere la cooperazione, lo sviluppo economico locale e stretti rapporti socio-territoriali tra produttori, trasformatori e consumatori.”

Decreto Rilancio e agricoltura: lo scenario per la ripartenza

agricoltura biologica km 0

Il nuovo Decreto Rilancio ha stanziato 1 miliardo e 150 milioni di euro a favore delle imprese agricole, a sostegno delle aziende e delle famiglie interessate dalla crisi economica legata alla pandemia Covid-19.
Molte, nel complesso, le misure intraprese per l’agricoltura, come spiegato sul portale di Coldiretti. Tra queste:

  • È stato istituito un fondo da 450 milioni destinato ai segmenti più colpiti: florovivaismo, lattiero-caseario, zootecnico, vinicolo, pesca e acquacoltura.
  • Per quanto riguarda gli aiuti all’ammasso privato, sono stati stanziati 45 milioni per latte bovino, bufalino e ovicaprino.
  • È stato deciso un anticipo del 70% degli aiuti Pac per il 2020.
  • Deroga al divieto di concessione degli aiuti di Stato alle aziende che li avevano percepiti illegalmente e non li hanno rimborsati.
  • Sanatoria per i lavoratori irregolari agricoli (italiani o stranieri).

A tal proposito, la ministra Teresa Bellanova ha ricordato che: “Abbiamo da fare un grande lavoro insieme, per rilanciare il nostro settore e dobbiamo farlo partendo da una consapevolezza: l’emergenza sanitaria ha portato a riconsiderare la centralità del settore agricolo.”

L’obiettivo è quello di una nuova spinta per il settore primario, che favorisca l’acquisto responsabile e permetta la ripartenza del mercato nazionale e di quello locale.

Dove fare la spesa a km 0

spesa km 0

Per trovare i prodotti a Km 0 è possibile recarsi direttamente nelle aziende agricole del proprio territorio o, in alternativa, fare la spesa nei diversi mercati a cui i coltivatori portano i loro prodotti dalla campagna. Fra i più frequentati ci sono quelli di Campagna Amica, organizzati da Coldiretti. Per gli acquisti direttamente dal fornitore, un valido aiuto per la ricerca è online, al portale spesadalcontadino.com.

Non mancano poi alcuni siti web per le consegne, che a seguito dell’emergenza sanitaria hanno aumentato il loro numero: sono tantissimi infatti i coltivatori che hanno scelto di dedicarsi a quest’attività, raggiungendo così nuovi clienti e ampliando il loro mercato.
Un esempio è l’iniziativa delle 33 aziende agricole del circuito Campagna Amica di Verona, che hanno effettuato in media 25 consegne al giorno.
Alcune piattaforme per l’ordine di frutta e verdura sono:

Un’ulteriore alternativa è quella offerta dai Gas, ovvero i Gruppi di acquisto solidale. Il procedimento è molto semplice: ogni nucleo familiare prepara la propria lista della spesa e, quando tutti hanno scelto i loro acquisti, l’ordine viene inviato al produttore. Le spese vengono poi suddivise fra i partecipanti.

Questo sistema si basa sui valori dell’ecosostenibilità e della solidarietà, privilegiando quei produttori biologici, che utilizzano le confezioni a rendere.
Ci sono molti modi per rilanciare insieme l’Italia: scegliere prodotti a km 0 è uno tra questi.