Quattro attrici teatrali italiane a cui ispirarsi
Il volto “rosa” di un’arte straordinaria
Dare corpo e voce all’arte: è questo il compito – o meglio la missione – dell’attore, che mette letteralmente tutto sé stesso al servizio di un racconto, di una narrazione, di un’emozione. Ciò vale ancora di più in teatro, dove la barriera tra palco e pubblico è sottile e le sensazioni si trasmettono più facilmente. Sono molte, a questo proposito, le attrici italiane di teatro famose, appartenenti a generazioni diverse, ma tutte accomunate da una passione profonda per questa arte. Dietro alle vicende che portano sul palcoscenico c’è la loro storia, fatta di incontri, di sacrifici e di tanta magia.
Giulia Lazzarini, tra palco e televisione
Tra le migliori attrici italiane di teatro si ricorda la milanese Giulia Lazzarini. Classe 1934, dopo aver studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia (al corso c’erano anche Carlo Giuffrè e Domenico Modugno), negli anni Cinquanta intraprende una carriera lungo due binari paralleli: l’impegno sul palco e l’interpretazione di testi teatrali per l’ingombrante nuova arrivata dell’epoca, ovvero la televisione. Ha così l’occasione di lavorare con altri prestigiosi colleghi, fra cui Rossella Falk, Giorgio De Lullo e Giulio Bosetti e collabora con dei mostri sacri dell’arte: Giorgio Strehler (capace, secondo la stessa Lazzarini, “di guardarti dentro”) e Luca Ronconi. Lunghissima è poi la lista di riconoscimenti ottenuti, fra cui il premio le Maschere del Teatro come Miglior Interprete di Monologo.
Anna Maria Guarnieri, l’“indisciplinata” voce dei classici
Un’altra grande attrice di teatro italiana contemporanea è senza dubbio Anna Maria Guarnieri. Nata nel 1934, figlia d’arte, anche se un’arte “differente” (suo padre Antonio era un importante direttore d’orchestra e violoncellista), si distingue fin da subito per il suo carattere vivace: viene infatti espulsa dalla Scuola del Piccolo Teatro per indisciplina. Nel suo percorso incontra registi del calibro di Franco Zeffirelli e Mario Missiroli, con il quale recita nelle opere dei maggiori drammaturghi italiani e internazionali, come Carlo Goldoni, Shakespeare e Luigi Pirandello.
Le due anime di Anna Bonaiuto
Appartiene invece ad una generazione successiva Anna Bonaiuto, che unisce due anime: quella friulana (è nata nel 1950 a Latisana, in provincia di Udine) e quella napoletana della famiglia di origine. L’amore per il teatro nacque presto: in un’intervista racconta come rimase catturata dall’ascoltare il padre esibirsi davanti agli amici e cantare “Malafemmina”. Capace di mettere in scena emozioni intense, dopo il diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica, intraprende una carriera d’eccezione, incontrando Luca Ronconi, Mario Martone e Toni Servillo. Anna Bonaiuto è un volto celebre anche del grande schermo: ha partecipato infatti a film come “L’amore molesto”, “Il caimano” e “Il divo”: in quest’ultima pellicola ha interpretato Livia Danese, la moglie di Giulio Andreotti.
Le sfide di Emanuela Galliussi
Ancora più giovane è Emanuela Galliussi, tra le attrici di teatro più famose in Italia. Nata ad Udine nel 1980, frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e si forma con i grandi nomi del teatro internazionale, tra cui Judith Malina e Susan Batson. Testarda, sensibile e sincera per sua stessa ammissione, oggi guarda a modelli come Maria Paiato e alla stessa Anna Bonaiuto.
Ed è proprio sua una delle definizioni più belle di questo intrigante mestiere: “Fare l’attore? È ricercare la verità del personaggio”.