Cos’è il bonus per il caregiver familiare 2021

Cos’è il bonus per il caregiver familiare 2021

Un supporto a chi si prende cura delle persone con disabilità

Il bonus per il caregiver familiare

È difficile definire in modo univoco e netto il concetto di “disabilità”. Stando all’International classification of functioning, disability and health (Icf), questa condizione non è legata alla sola presenza di un deficit fisico o psichico, come spesso si ritiene, ma è uno stato complesso e sfaccettato.

Secondo la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) parliamo di individui che presentano durature menomazioni tali da ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società, anche a causa di barriere comportamentali e ambientali. Questa condizione – la cui definizione è in continua evoluzione – non deve però mettere in secondo piano la voglia di autonomia e la capacità decisionale dei soggetti che vivono questa situazione.

La stessa Convenzione invita perciò ad abbattere ogni discriminazione nei confronti delle persone con disabilità e a promuovere i loro diritti. Non solo: ribadisce anche l’importanza delle famiglie, chiamate a sostenere e a tutelare le libertà di chi è in difficoltà, offrendo allo stesso tempo un servizio di accudimento pressoché costante.

In questo contesto emerge la figura del caregiver, ovvero di “colui o colei che si prende cura” dei disabili, svolgendo una funzione fondamentale all’interno della propria comunità. Un ruolo che solo recentemente ha ottenuto un parziale riconoscimento per le sue implicazioni sociali ed economiche. Ciò è avvenuto anche attraverso un bonus specifico: ecco di cosa si tratta e a chi spetta.

Caregiver, i numeri della disabilità in Italia

i caregiver in Italia

Stando alla fotografia dell’Istat relativa al 2019, in Italia sono 3 milioni e 150mila le persone che, a causa di problemi connessi alla salute, affrontano gravi limitazioni nella vita di tutti i giorni e hanno per questo bisogno di un supporto costante.

In altre parole, il 5,2% della popolazione nel nostro Paese deve necessariamente ricorrere all’aiuto di familiari o personale specializzato per svolgere le attività più banali. Se si traccia una geografia della disabilità italiana, a stupire sono i numeri delle Isole, dove si riscontra una prevalenza del 6,5% contro il 4,5% del Nord ovest. Umbria e Sardegna sono le regioni più interessate dal fenomeno (rispettivamente, il 6,9% e il 7,9% della popolazione), mentre Lombardia (4,1%) e Trentino Alto Adige (3,8%) sono quelle che registrano indici più contenuti.

Mani e cuori invisibili, quelli dei caregiver familiari, fanno fronte a questi dati e sostengono silenziosamente il welfare italiano con un lavoro oneroso, reso ancora più difficile dalle limitazioni connesse alla pandemia. Secondo il portale Vita, sono un esercito di circa 7 milioni di persone, pari al 15% della popolazione, di cui il 6,6% è costituito da giovani tra i 15 e i 24 anni.

Nel 2018, questa figura è stata riconosciuta con un fondo ad essa dedicato, integrato poi da provvedimenti più recenti.

Come ottenere il bonus caregiver 2021

La legge n. 178 del 30 dicembre 2020 ha previsto un ulteriore finanziamento dedicato ai caregiver familiari. Entrata in vigore a gennaio di quest’anno, la misura nasce per sostenere il “caregiving informale” con un plafond di 30 milioni di euro per finanziare ciascun anno del trienno 2021-2023.

Secondo il portale governativo dedicato, il fondo è ripartito tra le Regioni. E sono stati proprio gli enti locali che, entro lo scorso marzo, hanno inviato a Roma la programmazione degli interventi di sollievo e di sostegno per i caregiver familiari che intendevano approntare.

Trascorsi 45 giorni dalla comunicazione, il Governo ha conferito i fondi alle realtà regionali. Appare dunque chiaro che, per avere il bonus per i caregiver, le cui modalità di accesso e i relativi importi sono variabili a seconda del territorio, sia necessario seguire l’iter previsto dalla propria Regione di appartenenza.

Bonus caregiver 2021, i requisiti delle Regioni

Facendo una panoramica tra le regioni più grandi, la Lombardia ha già reso nota la tipologia di intervento che ha predisposto: un assegno una tantum di 800 euro per i caregiver di persone con disabilità gravissima, mentre l’importo diminuisce (dai 200 ai 400 euro) se si assistono parenti con disabilità grave. Nel Lazio, invece, si parla di un contributo di 700 euro al mese per il caregiver familiare di un individuo con problemi gravissimi.

Sempre a titolo di esempio, la regione Campania ha predisposto un bonus una tantum di 250 euro per chi assiste persone con disabilità gravissima e grave.

Al netto delle diverse declinazioni, come sottolineato sul sito della Camera, le singole delibere regionali devono sottostare ad alcuni requisiti precisi:

  • Le linee d’indirizzo della programmazione regionale devono essere definite con il coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità;
  • Gli interventi non devono avere natura estemporanea ma devono essere programmati nell’ambito della più ampia programmazione d’integrazione sociosanitaria e della non autosufficienza;
  • Le Regioni possono cofinanziare gli interventi con proprie risorse.

Vediamo ora a chi spetta l’agevolazione.

A chi spetta il bonus caregiver 2021

i destinatari del bonus per i caregiver

Innanzitutto, è bene chiarire che rimane inalterata la definizione di caregiver familiare formalizzata nel 2018, con la legge di bilancio: il caregiver è la persona che “assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, in presenza di un handicap grave, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sè, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata , o sia titolare di indennità di accompagnamento”. Le risorse sono dunque indirizzate a queste figure, anche se le Regioni hanno una scaletta di priorità nell’erogazione del fondo, individuando i seguenti destinatari:

  • I caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima;
  • I caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali, comprovata da idonea documentazione;
  • I soggetti destinatari di programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.

Insomma, il bonus rappresenta un importante riconoscimento per chi, ogni giorno, si prende cura con pazienza e amore dei propri cari.