Camminare nella natura: ecco tutti i benefici

Camminare nella natura: ecco tutti i benefici

Le passeggiate nei prati e nei boschi sono un toccasana per corpo e mente

camminare nella natura

Immergersi nel verde per liberare la mente dallo stress è una pratica molto utile, che garantisce grandi benefici anche per quanto riguarda la salute fisica.

Camminare nella natura, attraversare un bosco, fermarsi a riposare all’ombra di un faggio, guardare lo spettacolo dei fiori, ammirare la superficie di un laghetto appena mossa dal vento sono attività semplici e profonde allo stesso tempo, in grado di incidere sul nostro benessere. Basti pensare che nella medicina giapponese lo Shinrin yoku, letteralmente “il bagno nella foresta”, è una pratica consigliata addirittura dagli esperti.

In Oriente i poteri terapeutici della natura sono ampiamente riconosciuti, in particolare per quanto riguarda la salute mentale: camminare nel verde permette di ridurre i livelli di cortisolo, ormone responsabile dello stress.

Si tratta di un sapere che affonda le radici nel passato. Una tra tutte è la passeggiata meditativa, nota per il suo effetto calmante e riflessivo: un’usanza millenaria che si ritrova nelle più diverse tradizioni, da quella Zen al Buddhismo.

Camminare nei boschi e nel verde fa bene

Camminare nel bosco fa bene

Le proprietà di questa pratica sono tuttavia conosciute anche in Occidente. Camminare nella natura è da sempre considerato un “detonatore” per i pensieri e per la creatività.

La scienza ha da tempo riconosciuto i benefici del movimento per il nostro organismo. Camminare è a tutti gli effetti un’attività di prevenzione, in particolare per le patologie cardiovascolari. Tuttavia tale pratica va svolta con una certa costanza, almeno per mezz’ora al giorno, cinque giorni su sette.

Passeggiare in contesti naturali, come in un bosco o in riva al mare, amplifica ulteriormente i benefici, perché la vegetazione abbassa i livelli di stress, migliora l’umore e riduce collera e ansia. Ciò si deve anche alle sostanze aromatiche rilasciate dalle foglie degli alberi e agli olii essenziali contenuti nel legno.

Camminare nella natura: i benefici per il corpo e per la mente

camminare nella natura: tanti i benefici

Ma andiamo più nel dettaglio, analizzando nello specifico quali sono i benefici correlati a questa attività. Partiamo dagli effetti a livello mentale. Camminare nella natura permette infatti di:

  • ridurre lo stress;
  • liberare la mente;
  • bloccare i pensieri ossessivi;
  • stimolare la creatività;
  • tenere sotto controllo il senso di ansia e di rabbia.

Non stupisce allora che tra le tecniche di meditazione più diffuse negli ultimi anni c’è la camminata mindfulness, una pratica che mira ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé, mettendo attenzione a ciò che si fa, concentrandosi su movimenti e respiro. Si tratta di un ottimo modo per decongestionare la mente e accrescere il benessere psicofisico.

Accanto a questa possibilità si sta consolidando poi la terapia forestale, basata su vere e proprie sessioni terapeutiche con persone qualificate e itinerari guidati. Al centro ci sono attività come la camminata consapevole, la meditazione, gli esercizi di respiro e lo yoga.

Non mancano infine i vantaggi per la salute del corpo. Passeggiare nel verde porta infatti numerosi benefici:

  • si rassodano e tonificano i muscoli delle gambe e dei glutei;
  • si migliora la resistenza in termini di fiato e di sforzo;
  • viene stimolata la circolazione e si allenano cuore e polmoni;
  • si possono prevenire disturbi di vario genere.

Camminare scalzi nella natura

In un prato, sulla sabbia e, in generale, dove è possibile, è poi bene slacciarsi le scarpe e lasciare i piedi nudi. A trarne giovamento è prima di tutto la postura, che paga troppo spesso lo scotto di una vita sedentaria.

Camminare scalzi, quando il contesto lo permette, significa aiutare a riequilibrare il baricentro del corpo, con benefici anche a livello della microcircolazione.

Per limitare i danni che le calzature possono esercitare sulla funzionalità del piede, può essere molto utile fare passeggiate su terreni non omogenei, in modo da stimolare, attraverso il contatto con le diverse superfici, la corteccia cerebrale che, a sua volta, attiva i muscoli della gamba e del piede stesso. Ciò vale anche e soprattutto per i più piccoli, che hanno bisogno di sviluppare questa parte del corpo in modo specifico.

Dove camminare: ecco i boschi da non perdere

Il filosofo americano ottocentesco Henry Thoreau nel suo saggio dedicato al camminare descrive le passeggiate nei boschi come l’unico modo per entrare in contatto con quella che lui chiama “grammatica oscura”, la logica del mondo che si impara solo ed esclusivamente ascoltando la natura, nei pascoli e tra gli alberi.

Dove andare, allora, per apprendere questo linguaggio, riposando corpo e mente? Le mete non mancano: l’Italia è infatti ricca di aree verdi di grande bellezza.

Il Bosco monumentale del Sasseto, in provincia di Viterbo, ad esempio, è uno scrigno incredibile dove alberi secolari, muschi e siepi fanno sentire il peso della magnificenza della natura.

Luoghi fiabeschi e foreste uniche si trovano anche in Toscana. Nell’Appennino, tra le province di Arezzo, Forlì e Firenze, vi è una vasta area verde molto scenografica, attraversata da torrenti, alberi secolari e animali come lupi, aquile reali e cicogne nere.

Merita decisamente una passeggiata anche il Parco del Respiro di Fai della Paganella, in Trentino. Si tratta di un parco terapeutico unico in Europa, che offre percorsi dedicati al benessere psicofisico.

Infine, vanno ricordati anche i tanti parchi regionali presenti nel Veneto: quello del Fiume Sile, che si estende su una superficie di oltre 4mila ettari quadrati; quello dei Colli Euganei, che ospita numerosi siti naturalistici, oltre a ville e castelli; quello delle Dolomiti bellunesi, ricchissimo di flora e di fauna.