Caregiver familiare: tutte le informazioni utili
Il caregiver, una figura sempre più centrale
Caregiver familiare: chi è e di cosa si occupa?
È sempre più frequente nel nostro Paese avere vicino una persona cara colpita da malattia cronica, in condizioni di disabilità, affetta da disturbi psichici o patologie neuro degenerative, oppure avere accanto persone che hanno bisogno di essere assistite per tutto il giorno. È proprio in risposta a questi bisogni che nasce il profilo del caregiver familiare, ovvero una persona all’interno della famiglia stessa che si prende cura, al di fuori di un contesto professionale e a titolo gratuito, del proprio caro in difficoltà.
Basta dare un’occhiata ai numeri per capire che non solo il caregiver familiare è una figura fondamentale, sulla quale si fa sempre più affidamento ma che, con l’aumento della popolazione anziana, risulterà ancora più centrale nei prossimi anni.
Un fenomeno da mettere in evidenza
Stando a un’indagine dell’Istat relativa al 2015, sarebbero oltre 7 milioni le persone che rientrano nella categoria dei caregiver familiari. Un dato non troppo recente che restituisce la fotografia di una posizione lavorativa non ancora ben inquadrata anche a livello retributivo, seppure molto ricercata. Dei 7 milioni di persone, oltre 2 milioni si dedicano all’assistenza dei propri cari per più di 20 ore settimanali. Sono numeri in aumento rispetto a quelli diffusi precedentemente dallo stesso Istituto di Statistica, che nel 2010 aveva stimato in quasi 3 milioni e mezzo i soggetti che, in ambito familiare, si prendono cura in maniera regolare di anziani, malati e disabili.
Un compito che coinvolge in misura maggiore le donne, che coprono il ruolo di caregiver familiare nel 74% dei casi. Tra queste, il 31% ha un’età inferiore ai 45 anni, il 38% compresa tra i 46 e i 60 anni, il 18% tra i 61 e 70 anni e il 13% è over 70.
Cosa fa il caregiver familiare
Quali sono i compiti quotidiani del caregiver familiare?
Le mansioni sono molteplici: si va dall’assistenza diretta (lavare e preparare il cibo) alla “semplice” sorveglianza (per esempio nel caso di una persona costretta a letto), dalle questioni amministrative e burocratiche, all’accompagnamento a visite in centri e strutture specifiche.
Come farsi riconoscere caregiver?
In realtà, nonostante il grande lavoro svolto ogni giorno, il caregiver familiare non è ancora una figura riconosciuta. Ci sono però una proposta di legge alla Camera e cinque disegni di legge per dare riconoscimento, tutela e dignità a questo vero e proprio lavoro.
I punti principali della proposta di legge sono
- diritti del disabile e del caregiver: tra cui il riconoscimento e la promozione del diritto di ogni disabile di vivere nel proprio ambiente;
- diritto di scelta del proprio caregiver: fatta dall’assistito stesso o tramite l’amministratore di sostegno. L’atto di scelta deve essere redatto per iscritto, presentato all’Asl competente che a sua volta deve trasmetterlo all’Inps;
- caregiver certificato: entro 30 giorni dalla data di ricezione dell’atto di nomina, l’Inps rilascia al soggetto nominato la certificazione che attesta la qualifica di caregiver, che viene a cessare in caso di revoca dell’incarico o per morte e impedimento del caregiver o dell’assistito;
- misure a sostegno del caregiver: che garantiscano alla figura precise misure di sostegno nei seguenti ambiti
- situazioni di emergenza;
- presso il domicilio del disabile;
- supporto assistenziale di base;
- consulenza per l’adattamento all’ambiente domestico;
- percorsi preferenziali nelle strutture sanitarie;
- informazioni sui problemi dell’assistito e sulle misure a disposizione per sostenere chi assiste;
- sviluppo della consapevolezza del ruolo del caregiver;
- supporto psicologico familiare;
- reti solidali esterne alle istituzioni;
- supporto di gruppi di mutuo soccorso.
- diritto di poter conciliare assistenza e lavoro
- diritto di voto per caregiver e disabili
Pur mancando un concreto riconoscimento di questa figura, chi si prende cura di un familiare può contare su alcune facilitazioni. Per esempio, per quanto riguarda caregiver e pensione, la legge di bilancio 2020 ha prorogato per tutto l’anno in corso la possibilità di accedere alla pensione con l’ape sociale per invalidi, caregiver, disoccupati con 63 anni di età e 30 anni di contributi.