Secondo i dati Istat sono 7,3 milioni i caregiver familiari, persone che, a titolo gratuito, si prendono cura in modo significativo e continuativo di un congiunto non autosufficiente a causa di una grave disabilità. In Italia però, a differenza di molti altri Paesi europei, questa figura non è giuridicamente riconosciuta, né in alcun modo tutelata. Per questo a inizio ottobre il comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili ha accolto un ricorso presentato nel 2017 condannando il nostro Paese che entro sei mesi dovrà mettere nero su bianco gli interventi che intende compiere per porre rimedio a questa grave inadempienza, precisando ciò che farà in termini di tutele della salute, economiche, assicurative, previdenziali. “Abbiamo accolto con grande emozione la Sentenza dell’ONU” – dichiara Federica Gasparrini, presidente Nazionale di Federcasalinghe / Obiettivo Famiglia -.
La sentenza rende giustizia a persone che molto spesso devono licenziarsi perché non possono usufruire della possibilità di godere di un orario flessibile sul lavoro né di andare in pensione anticipatamente. Tra queste ci sono anche milioni di donne, che si dedicano a tempo pieno, gratuitamente, con generosità e sacrificio alla cura dei propri familiari e il cui lavoro viene sottostimato non considerando i miliardi di ore/lavoro svolte”. “E’ urgente modificare le norme attuali, pesantemente discriminatore verso i caregiver con una legge ad hoc che cristallizzi la figura assegnandole diritti economici, giuridici e sostegni familiari, per questo – continua Gasparrini – Federcasalinghe ha già chiesto un incontro al Ministro della disabilità, Dott.ssa Alessandra Locatelli, che si è dichiarata disponibile”.
Contenuto tratto da 9 colonne, del 28 ottobre 2022.