Che cos’è l’armocromia e quali sono i suoi segreti

Che cos’è l’armocromia e quali sono i suoi segreti

Uno strumento efficace per rivoluzionare il proprio look

Che cos’è l’armocromia

Ecco i segreti dell’armocromia: una disciplina sempre più diffusa, che semplifica la vita e permette di sottolineare la propria bellezza.

Abbinare le tonalità degli abiti e del trucco non è certo semplice: ci sono occasioni in cui si passa davvero tanto tempo davanti allo specchio alla ricerca del vestito del colore giusto per uscire di casa. L’accostamento perfetto è frutto di intuito ed esperienza e non sempre si trova al primo colpo.

Per le più indecise c’è un valido alleato per trovare il proprio look più facilmente e rapidamente: l’armocromia.

L’armocromia è detta anche analisi del colore ed è un metodo che serve per scegliere la palette più adatta per il guardaroba e il make-up, in base alle caratteristiche cromatiche personali, come il colore degli occhi, dei capelli e della carnagione.

L’applicazione pratica di un’analisi del colore permette di scegliere i vestiti e gli accessori che meglio si accostano al proprio aspetto e di trovare le nuance più indicate per il trucco.

L’armocromia è oggi diffusa anche nel nostro Paese: è infatti divenuta popolare in Italia grazie a Rossella Migliaccio, imprenditrice e fondatrice dell’Italian Image Institute, che ha lanciato un’app per facilitare questa analisi. Si tratta di una materia senza dubbio affascinante e che richiede molta attenzione, competenza e spirito critico.

Dove e quando nasce l’armocromia?

Dall’Ottocento ad oggi sono stati molti i professionisti che hanno studiato gli abbinamenti tra le sfumature di colore differenti. Tra loro spicca Johannes Itten (1888–1967), pittore e docente alla Bauhaus University, in Germania. Per venire incontro alle esigenze dei suoi allievi delle classi di Belle Arti, Itten suddivise i colori in gruppi diversi in base alle tonalità delle stagioni, ponendoli in relazione alle caratteristiche cromatiche di pelle, occhi e capelli.

Questa prospettiva iniziò a trovare spazio anche nella moda e nel make-up agli inizi del Novecento: con l’avvento del cinema a colori, alla fine degli anni Trenta, le costumiste di Hollywood, negli Stati Uniti, cominciarono a prestare maggiore attenzione all’effetto cromatico complessivo di trucco e abiti.

Più o meno nello stesso periodo, la canadese Elizabeth Arden, un punto di riferimento nel mondo del beauty, lanciò alcuni box con ombretti e blush abbinati in base alle caratteristiche di ogni donna. L’imprenditrice, una delle pioniere del settore, inventò anche il total look, con trucchi coordinati per labbra, guance e unghie.

Ma l’armocromia come la intendiamo oggi divenne popolare soprattutto alla fine degli anni Settanta del Novecento grazie al libroColor me a season” della cosmetologa americana Bernice Kentner. L’esperta, appassionata dello studio della luce naturale e dei colori, raggruppò le differenti sfumature in quattro palette specifiche: le “quattro stagioni” dell’armocromia, cioè Inverno, Estate, Primavera e Autunno, in grado di esaltare ogni tipo di femminilità.

L’armocromia: caratteristiche e applicazioni

L’armocromia e l’abbinamento dei colori

Individuare quali sono le tonalità più adatte al proprio aspetto è dunque possibile. Ma come capire la propria “stagione” con l’armocromia? Bisogna fare riferimento al sottotono cutaneo e a tre parametri specifici:

  1. la temperatura (colori caldi-colori freddi);
  2. l’intensità (alta-bassa);
  3. il valore cromatico (chiaro-scuro). Il totale è dunque di dodici combinazioni.

Ecco quali sono i profili principali dei sottotoni:

  • Freddi Inverno sono adatti solitamente alle persone con una pelle olivastra, rossastra o simile alla porcellana, con i capelli neri o castani scuri e gli occhi neri, marroni e verdi. I colori di riferimenti sono il nero, il bianco e il grigio.
  • Freddi Estate sono ideali per chi ha una cute color porcellana o rosata, i capelli biondi o castani chiari e gli occhi blu, azzurri o verdi. Questa palette è fatta di nuance pastello e tonalità cipria.
  • Caldi Primavera sono indicati per le donne con una pelle che richiama il miele o il color pesca, con la chioma biondo dorato, biondo ramato o castano dorato e gli occhi verde acqua, castani o verde oliva. Le sfumature che risaltano di più sono blu, albicocca e beige.
  • Caldi Autunno, infine, sono idonei per coloro che hanno la cute dorata, sui toni dell’avorio o ambrata, i capelli castani dorati, mogano, biondi ramati o rossi e gli occhi castani, verde oliva o color castagna. In questo caso, le sfumature dei boschi d’autunno sono quelle che esaltano di più viso e corpo.

Test dell’armocromia: in che stagione sei?

A quale stagione appartieni?

Per trovare la propria categoria di appartenenza, è possibile effettuare un piccolo test alla portata di tutte. Come?

Completamente struccate, con indosso solamente una t-shirt bianca, ci si deve mettere davanti allo specchio, accostando al viso prima una stoffa arancione, poi una fucsia, cercando di capire se il viso si illumina di più con l’uno o con l’altro colore.

Fatto questo, occorre rispondere a due domande: ci si abbronza facilmente o si fa fatica? La pelle subisce alterazioni dopo uno sforzo fisico e tende ad arrossarsi su guance, décolleté e orecchie?

Una volta stabilito quali gradazioni può raggiungere la propria pelle, si può dedurre la risposta: se la carnagione si esalta con la stoffa arancione, il sottotono è caldo e le stagioni di riferimento sono la Primavera (se i colori dominanti sono quelli chiari) o l’Autunno (se sono scuri). Se il verdetto è il fucsia, il sottotono di riferimento è freddo: Estate per chi ha tonalità chiare, Inverno per quelle scure.

Come si svolge una seduta di armocromia professionale

Per approfondire tutti i segreti dell’armocromia, tuttavia, il consiglio è di rivolgersi ad uno o ad una specialista in questo campo.

Come si svolge una seduta di armocromia? Innanzitutto, la figura esperta analizza le caratteristiche cromatiche della cute (l’elemento dominante), degli occhi, dei capelli, delle labbra, delle orecchie e delle vene.

Gli strumenti utilizzati sono i cosiddetti drappi colorati, divisi in quattro sezioni, stagione per stagione. Accostandoli al viso, si ha modo di individuare le sfumature della pelle e il sottotono. Le nuance migliori illuminano il volto, minimizzando eventuali difetti estetici.

In base ai risultati, viene creata una palette personalizzata, selezionando i colori più adatti al proprio incarnato, e viene redatta una scheda di riepilogo.

In genere la seduta dura un’ora e mezza, il tempo necessario per fare tutte le prove utili in merito.

Come diventare armocromista?

La strada principale è puntare sulla formazione, iscrivendosi a un corso per consulenti d’immagine. Durante le lezioni si potranno apprendere le basi della disciplina e comprendere i fondamenti teorici, essenziali quanto la pratica sul campo.

È importante sviluppare soft skill come empatia, delicatezza e capacità di guidare l’altra persona, per creare un rapporto di collaborazione e di condivisione.