Come reagire alla notizia di un tumore
“Perché proprio a me?” è la domanda più frequente che ci si pone dopo la diagnosi di tumore.
Accettare il cancro è sempre difficile, a volte sembra quasi impossibile. La parola “cancro” fa ancora molta paura quando è pronunciata dal medico che deve comunicare l’esito degli esami: per molte persone infatti la diagnosi di tumore suona come una sentenza di morte. Ci si sente increduli, confusi, sotto shock e si stenta a credere che stia succedendo proprio a noi.
Si viene improvvisamente catapultati in un vortice di emozioni: una diagnosi di tumore fa sentire vulnerabili e fragili. Sentimenti quali la rabbia, la paura, i sensi di colpa, la tristezza prendono il sopravvento e si stenta a ragionare con calma e lucidità. La mente in qualche modo si rifiuta di credere che il corpo abbia potuto cedere a un pericolo di tale portata per la propria sopravvivenza.
Tutto questo è assolutamente normale e si può superare.
Come accettare una diagnosi di tumore: ogni reazione è legittima
Come si reagisce alla notizia di un cancro? Non esiste una maniera giusta o sbagliata per gestire le emozioni dopo la diagnosi di un tumore: va bene piangere, arrabbiarsi, sfogarsi, sentirsi persi, avere paura, non sentirsi in grado di poter affrontare la situazione.
All’inizio si fa fatica ad accettare: ci si sente arrabbiati con il destino, si sperimenta un senso di ingiustizia, di risentimento e anche quasi di invidia per chi sta bene.
Scoprire la malattia destabilizza l’equilibrio interiore e il modo in cui si reagisce dipende da molti fattori, legati, ad esempio, alla propria personalità e alla propria storia personale.
Si crea un prima e un dopo: sarà solo la capacità di prendere atto di quanto sta accadendo a dare la possibilità di affrontare nel migliore dei modi l’evento.
Come affrontare psicologicamente un tumore e l’eventuale senso di colpa che comporta
Il cancro può venire a chiunque, non ci si può incolpare per averlo contratto.
Eppure il senso di colpa è una delle reazioni più frequenti alla diagnosi di tumore: ci si sente così perché si pensa di non aver avuto uno stile di vita sano o perché si crede di non aver riconosciuto subito i sintomi. A queste sensazioni va aggiunto il timore di diventare un peso per i propri familiari.
Chiariamo una cosa: il cancro è una malattia multifattoriale. È un insieme di:
- genetica
- ambiente
- comportamenti personali
- eventi fortuiti non sempre prevedibili.
È considerata una malattia bio-psico-sociale in quanto coinvolge il corpo, la mente e le relazioni sociali della persona.
È una sfida complessa che mette in discussione progetti di vita, la propria identità e il proprio ruolo nei contesti sociali, familiari e lavorativi.
Si può cambiare punto di vista solo se si guarda la malattia non come ad un ostacolo nel proprio percorso di vita, ma come ad uno stimolo a prendersi cura di se stessi: un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo.
Come accettare di avere un tumore: le fasi del percorso
Proviamo a delineare le fasi principali del percorso personale verso l’accettazione del tumore.
Accettare non vuol dire arrendersi
Occorre partecipare in modo attivo e positivo al proprio percorso di cura e prendere atto che il cancro fa parte della propria vita quotidiana.
Significa lavorare per gestire le emozioni, per adattarsi alla nuova situazione e imparare a convivere con tutti i cambiamenti che la patologia comporta. Un aiuto importante viene anche dalla condivisione in famiglia della diagnosi, in modo che si possa ricevere un supporto concreto dalle persone più strette.
Trovare le proprie risorse
L’adattamento non è sempre facile e bisogna trovare le risorse, a volte nascoste, per sostenere la nuova condizione.
È necessario mettere in campo quella che viene definita come “resilienza”, cioè la capacità dell’individuo di far fronte a eventi stressanti e traumatici e reagire in modo costruttivo.
Chiedere supporto psicologico
La resilienza è un’abilità che può essere incrementata e coltivata; è un processo di crescita personale utile per affrontare il tumore nel migliore dei modi.
Un sostegno psicologico personalizzato aiuta ad accrescere la propria resilienza e favorisce il recupero delle risorse necessarie a fronteggiare il cambiamento e l’incertezza del futuro.
Rivolgersi a un terapeuta professionista è fondamentale, sia per trasformare i propri atteggiamenti in risposta all’evento negativo, sia per essere guidati a incrementare la consapevolezza di sé e l’autostima, ma anche per aprirsi a nuove opportunità.
Come accettare di avere un tumore: l’importanza di ascoltarsi
Il corpo quando si ammala cerca di comunicare qualcosa e suggerisce di mettersi in ascolto dei propri bisogni fisici, emotivi, psicologici, spirituali, anche di quelli che forse in passato si sono trascurati.
Ascoltarsi e accettarsi è dunque il primo passo per convivere con il tumore.
Non identificarsi con la malattia è quello successivo.
È importante ricordare che non si è il proprio tumore, ma si è persone che stanno facendo esperienza della malattia.
La medicina integrata, che considera l’uomo nella sua globalità, crede nella possibilità che ogni individuo abbia la forza di risanare le proprie sofferenze grazie alla volontà e alla capacità di assumersi la responsabilità della propria salute e della propria vita.
È importante credere profondamente in se stessi.