Come aprire un asilo nido?

Trasformare la passione per i bambini in lavoro

come aprire asilo nido

Avere un buon feeling con i bambini non è da tutti. Ci sono persone capaci di interagire con i più piccoli in modo naturale e spontaneo, rivelandosi non solo preziosi compagni di gioco ma anche ottimi educatori. Hai mai pensato di aprire un asilo nido privato? Certo, questa particolare propensione non è tutto: intraprendere questo percorso lavorativo implica un investimento i termini economici e personali non indifferenze, tuttavia con una buona organizzazione e tanta volontà si può creare uno spazio, adatto ai più piccoli, in cui giocare, crescere e imparare.

Come evidenziato da Il Post, i servizi offerti all’infanzia e alle famiglie sono ancora insufficienti per coprire la domanda e, con la pandemia, la situazione sembra essersi ulteriormente aggravata. Aprire un asilo nido risponde quindi a un’effettiva esigenza del mercato, oltre a essere un modo per guadagnare.

Quali sono i requisiti per aprire un asilo nido?

Ma cosa serve per aprire un asilo nido? L’iter burocratico non è così semplice. Per avviare un’attività di questo tipo occorre rispettare alcuni requisiti essenziali. In primis, bisogna scegliere il locale giusto che, come disciplinato dalla legge numero 1044/1971, deve essere certificato dai seguenti documenti:

  • autorizzazione e permesso di apertura, rilasciati dal Comune di residenza;
  • certificato di agibilità, rilasciato dai Vigili del Fuoco;
  • autorizzazione sanitaria, rilasciata dall’Asl.

avviare un asilo nido

Anche le dimensioni sono importanti. In base alla grandezza, il locale può ospitare più o meno bambini, in quanto ogni piccolo necessita, per legge, di un certo spazio. È necessario poi che siano presenti almeno due bagni, una sala comune, una zona per far riposare i bimbi e una cucina per la preparazione dei pasti.

Una volta individuato il locale, sarà necessario aprire una Partita Iva, iscriversi presso il Registro delle Imprese, dare comunicazione d’Inizio attività al Comune, aprire le posizioni INPS ed INAIL e stipulare le dovute assicurazioni per tutelare bambini e addetti.

Il titolo di studio per aprire un asilo nido

Ma un asilo nido non è semplicemente un luogo di svago e gioco, è il primo passo di un bambino verso la sua formazione scolastica, un luogo dove apprendere e imparare a relazionarsi. Anche il personale che ci lavora, quindi, deve soddisfare alcuni requisiti. Un educatore di un nido privato deve essere in possesso di uno specifico titolo di studio:

  • maturità conseguita al liceo socio-psico-pedagogico;
  • diploma di “tecnico dei servizi sociali”;
  • laurea in pedagogia o scienze dell’educazione;
  • master specifico per le tecniche di formazione dei bambini.

Nel caso in cui non si fosse in possesso di uno di questi titoli, è possibile riservare per sé la carica di direttore e assumere invece personale qualificato per svolgere la mansione di educatore.

Quanto costa aprire un asilo nido?

Come per ogni altra attività, anche per aprire una struttura per bambini occorre avere un capitale di partenza. Ma quanto costa aprire un asilo nido? L’impegno economico può essere piuttosto proibitivo, specie all’inizio. Dall’apertura della Partita Iva all’INPS, passando per i pasti e le attrezzature, si stimano in media 11.000/14.000 euro annui.

Quanto costa aprire un asilo nido

Un’altra possibilità, specie se si è alle prime armi, è quella di aprire un asilo nido in franchising, ammortizzando così i costi iniziali. Tra i vantaggi di questa formula c’è la possibilità di beneficiare di un know-how solido, di un metodo di lavoro e di gestione semplificato e collaudato e di ricevere, laddove fosse necessario formazione, supporto burocratico e assistenza per il reperimento del personale.

Finanziamenti e fondi regionali per aprire un asilo nido

La buona notizia per chi desidera aprire un asilo nido è che esistono anche finanziamenti e fondi regionali ad hoc. Il primo passo da fare è informarsi presso la regione di residenza (o presso la quale si intende aprire l’attività) oppure rivolgersi alla Camera di Commercio locale. Ogni anno vengono infatti stanziati contributi regionali in conto capitale destinati ai servizi all’infanzia.

Ma esistono anche altri finanziamenti utili, come quelli previsti dalla legge dell’Auto-impiego o Auto-imprenditorialità (d.l. 185/2000), che prevede agevolazioni per piccole e medie attività imprenditoriali sul suolo nazionale volte a sostenere il lavoro giovanile e femminile. In particolare, sono riservate ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e alle donne, che devono costituire la quota di prevalenza o il maggior numero di soci dell’azienda o società.

Ad ogni modo, prima di aprire un asilo nido, è bene tenere a mente l’importanza del passo che si sta per compiere. Un asilo nido non è solo uno spazio in cui giocare, né solo una fonte di guadagno. Si tratta un luogo di accoglienza e di formazione, che necessita di professionalità, empatia e, soprattutto, di una grande motivazione.