Come coltivare i peperoncini in casa

Dal terriccio all’irrigazione, tutto quello che c’è da sapere

Come coltivare i peperoncini in casa

Impossibile resistere al gusto inconfondibile del peperoncino: ecco qualche consiglio per coltivarlo nella propria abitazione.

Il peperoncino è il nome della bacca delle piante Capiscum, che fanno parte della famiglia delle Solanaceae, originarie delle Americhe. A differenza del “cugino” peperone, la bacca contiene una sostanza chiamata capsaicina, che la rende più o meno piccante a seconda della quantità contenuta.

Ne esistono di tantissimi tipi: dal peperoncino piccante di cayenna al jalapeño, dal peperoncino calabrese all’habanero, fino ad arrivare ai piccantissimi Caroline Reaper e Trinidad Scorpion.

La pianta di peperoncino è una pianta che, pur non richiedendo troppe attenzioni, regala grandi soddisfazioni: è molto produttiva, necessita di poco spazio, può essere coltivata anche all’interno e porta un tocco di colore in casa come in giardino.

Per coltivare i peperoncini in casa basta seguire qualche semplice accorgimento. Partiamo dal come si effettua la semina e come avviene la coltivazione in vaso.

Come coltivare i peperoncini in vaso

Coltivare il peperoncino in vaso

Per iniziare la coltivazione del peperoncino in vaso si possono inserire i semi in un contenitore alveolato, ponendone due o tre all’interno di ogni alveolo. Si possono utilizzare gli appositi contenitori per le piante da far germogliare oppure i comuni contenitori per le uova e avendo cura di tenere la terra umida.

La semina può avvenire da febbraio a giugno, facendo attenzione che al momento della semina la temperatura di germinazione sia tra i 20° e i 35°.

Dopo l’apparizione delle prime foglie si procede con il trapianto in un vaso più grande: va benissimo uno in terracotta, con una profondità e un diametro pari a circa 30 centimetri.

Il trapianto avviene in genere da aprile ad agosto, sempre alla temperatura di 20°-35°.

La pianta di peperoncino necessita di esposizione al sole: in estate può essere tranquillamente tenuta sul balcone o sul terrazzo. Non necessita invece di molto spazio, dato che raggiunge un’altezza che va dai 50 ai 90 centimetri.

Pianta di peperoncino, quanta acqua serve?

La pianta di peperoncino va irrigata almeno due volte a settimana, anche di più durante i mesi più caldi. È importante però prestare attenzione alla quantità d’acqua da utilizzare per l’innaffiamento della pianta, cercando di evitare i ristagni. Un aiuto, in questo senso, arriva dal terriccio: quello drenante facilita un più rapido scorrimento dell’eventuale liquido in eccesso.

In alternativa si può applicare uno strato – pari a circa qualche centimetro – di argilla espansa sul fondo del vaso. In linea generale, la regola base da ricordare nei momenti di incertezza, in cui ci si chiede se la pianta ha bisogno o meno di idratazione, è questa: meglio limitare le annaffiature piuttosto che abbondare.

Vale la pena citare una piccola curiosità: se si desidera far aumentare leggermente il livello di piccantezza delle bacche si può ridurre l’apporto idrico nella settimana che precede la raccolta: si aumenta così la quantità di capsaicina.

Come si misura la piccantezza dei peperoncini?

Per conoscere con esattezza la piccantezza dalla pianta di peperoncino si utilizza la Scala di Scoville, che indica la quantità di capsaicina equivalente contenuta. La scala di Scoville prende il nome dal suo ideatore, Wilbur Scoville, che creò il Scoville Organoleptic Test (detto SOT) nel 1912.

Fonte: Wikipedia

Pianta di peperoncino: quando raccogliere le bacche

Pianta di peperoncino, quando raccogliere le bacche

Il periodo della raccolta delle bacche di peperoncino va da giugno a ottobre-novembre.

Osservando con attenzione l’evoluzione della pianta si può capire quale è il momento ideale per la raccolta. Tre, in particolare, sono gli elementi da considerare:

  • la tonalità;
  • la consistenza;
  • l’analisi di un campione.

La bacca è matura quando il colore è acceso, intenso e brillante e quando presenta un grado di morbidezza maggiore rispetto ai frutti ancora acerbi. Chi si trova alla sua prima esperienza di coltivazione può inoltre fare un rapido test. Basta tagliare la bacca a metà e vedere di che colore è la parte interna, ovvero la “placenta”, composta da filamenti sottili. Se presenta sfumature che virano verso il bianco significa che il grado di maturazione è perfetto, mentre se tendono al verde meglio aspettare ancora qualche giorno.

Ma quanto vive una pianta di peperoncino? Con le dovute accortezze è possibile prendersene cura per almeno qualche anno.

La pianta di peperoncino resiste al freddo?

A questo punto, non resta che affrontare un ultimo aspetto: la gestione del freddo. Questa specie ama gli spazi caldi e soleggiati e predilige le alte temperature. Che cosa fare dunque in inverno? Quando la colonnina di mercurio scende al di sotto dei 15 gradi si consiglia di portare il vaso dentro casa, assicurando così un ambiente confortevole.

Coltivare una pianta di peperoncino si rivela dunque un’operazione semplice: non resta che acquistare tutto l’occorrente e dare inizio a quest’avventura botanica.