Come diminuire l’impatto ambientale

Alcuni piccoli gesti da fare insieme per salvare il pianeta

Come diminuire impatto ambientale

Tutti noi siamo responsabili della salute del nostro pianeta. Per questo bisogna intervenire in tutti gli ambienti, dal lavoro alla scuola. Il tema della sostenibilità è infatti una missione al centro dell’operato di istituzioni e aziende, ma anche una responsabilità nella vita quotidiana di ciascuno.

I rifiuti nei mari, l’inquinamento dell’aria e lo spreco di energia rappresentano una seria minaccia per il futuro della Terra. È dunque essenziale capire come diminuire l’impatto ambientale, partendo dalla messa in pratica di piccoli gesti e azioni alla portata di tutti.

Come tutelare il nostro pianeta: da cosa iniziare?

Il primo passo da compiere è provare a cambiare le proprie abitudini di trasporto e di movimento. Andare a piedi o muoversi con un mezzo ecologico (bicicletta, monopattino, e-bike ecc…), specialmente se il luogo da raggiungere non è troppo lontano, consente di ridurre la propria impronta ecologica, ovvero l’utilizzo di risorse naturali. Un altro accorgimento riguarda il controllo periodico dell’auto: una vettura performante consuma poco e ha un impatto limitato sul clima.

Per quanto riguarda la casa, si raccomanda l’installazione di lampade a risparmio energetico e la sostituzione degli infissi: un’abitazione ben isolata può abbattere le dispersioni di calore. Discorso analogo per gli elettrodomestici: controllare la classe energetica è fondamentale. L’etichetta energetica è un valido aiuto: dal primo gennaio 2021 è in vigore una nuova scala, che va da G ad A (sono stati dunque eliminati A+, A++ e A+++), più facile da comprendere rispetto alla vecchia versione. Viene poi indicato il consumo specifico ed è presente un QR Code per ottenere ulteriori informazioni sull’apparecchio.

Un piccolo accorgimento che può fare la differenza è spegnere i dispositivi elettronici quando non sono in uso.

Come ridurre l’impatto ambientale in azienda

Sostenibilità in azienda

La sostenibilità è importante anche nel luogo di lavoro. La riduzione dell’impatto ambientale in azienda è un obiettivo da perseguire per essere in linea con le direttive dell’Unione Europea. Una strada obbligata, che permette di ottenere un ritorno positivo in termini economici e sociali.

Stando ai dati pubblicati dal Focus Censis – Confcooperative “Smart & Green, l’economia che genera il futuro” riportati su La Repubblica, entro il 2023 il settore “green” darà vita a mezzo milione di nuovi posti di lavoro, più del doppio del digitale.

Un’azienda sostenibile deve seguire alcune linee guida, dall’illuminazione al comportamento quotidiano. Ma prima di tutto bisogna capire la situazione di partenza, chiedendo a uno specialista di effettuare un’analisi della carbon footprint, una misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate alla propria impresa. Si tratta di una base oggettiva da cui partire per migliorare la propria attività.

A livello più strutturale, si può procedere poi con la creazione dei tetti “verdi”, rivestiti da piante. Una soluzione che offre diversi vantaggi, tra cui l’assorbimento del calore solare e dell’acqua piovana.

Anche le finestre possono essere declinate in chiave green: i vetri commutabili, in grado di diventare opachi o trasparenti in base alle necessità senza variare la luminosità della stanza, possono fornire all’ambiente interno più o meno calore.

L’illuminazione ha poi un ruolo chiave: si possono usare lampade a led, che consumano molto meno rispetto a quelle ad incandescenza e hanno una durata 40 volte maggiore. Più in generale, chi persegue l’efficientamento energetico può sfruttare incentivi e agevolazioni, come il bonus 110% (per esempio per il cappotto) o i fondi stanziati dal Pnrr.

Non vanno ovviamente dimenticati i piccoli gesti di ogni giorno, come:

  • usare meno carta, puntando sulla digitalizzazione;
  • fare la raccolta differenziata;
  • non comprare le bottiglie d’acqua in plastica, ma usare i boccioni e i bicchieri riciclabili.

Fondamentale, in ogni caso, è cambiare la propria mentalità, in modo da riflettere sull’impatto che i propri comportamenti hanno dal punto di vista della sostenibilità.

Come ridurre l’impatto ambientale a scuola

Anche il mondo dell’istruzione è al lavoro per capire come ridurre l’impatto ambientale a scuola.

Fin dai primissimi anni, i bambini vengono educati a queste tematiche. Gli istituti hanno recepito le direttive dell’Unione Europea con la strategia delle “tre R”: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare. Questi principi possono ispirare lezioni ad hoc, laboratori e incontri con esperti e operatori specializzati.

Inoltre si possono fare delle visite ai centri del riuso o nelle strutture che si occupano della gestione dei rifiuti: un modo per catturare l’attenzione dei più piccoli, coinvolgendoli in esperienze suggestive.

Quello che si apprende “in teoria” può poi essere messo in pratica direttamente in classe: l’istituto può ad esempio promuovere la raccolta differenziata in aula, grazie a cestini di diverso colore, con particolare attenzione all’utilizzo della carta, che spesso viene buttata via inutilmente. Bisogna poi sensibilizzare i bambini all’etica del cibo, evitando gli sprechi alimentari. Si può inoltre favorire l’utilizzo dell’acqua di rubinetto.

Ovviamente sarebbe essenziale agire anche a livello di edificio, isolando le pareti e cambiando gli infissi se necessario. Tuttavia, non sempre ci sono le risorse sufficienti. È però possibile trarre degli insegnamenti in classe: ad esempio, si possono attaccare con dello scotch delle strisce di carta ai lati dei serramenti, chiedendo ai ragazzi di annotarne il movimento causato dalle infiltrazioni d’aria. Una semplice lezione, che fa comprendere quanto sia importante dotarsi di infissi performanti.

Impronta ecologica 2021 e Overshoot Day

Impronta ecologica

Come abbiamo visto, il tema della sostenibilità è fondamentale. Per questo motivo c’è bisogno di misurare il fenomeno, in modo da capire con esattezza la situazione attuale.

A questo proposito l’impronta ecologica, calcolata dal Global Footprint Network, è un indicatore dettagliato pensato per tenere conto delle risorse biologiche a disposizione: si basa infatti su 15.000 parametri per ogni Paese. Mostra, in sostanza, la quantità di superficie terrestre e acquatica che servirebbe a un singolo individuo per produrre tutte le risorse che consuma. Dallo studio relativo al 2021 è emerso come le emissioni di carbonio derivanti dalla combustione di fonti fossili costituiscano il 61% dell’impronta ecologica globale.

Un altro parametro interessante per valutare la salute di uno Stato e del mondo è l’Overshoot Day: è il giorno dell’anno in cui un Paese supera la sua offerta di “biocapacità”, ossia la capacità da parte del pianeta di rigenerare le risorse naturali per ogni abitante.

L’Overshoot Day 2022 dell’Italia è fissato al 15 maggio 2022, in lieve miglioramento rispetto al 2021, quando era stato raggiunto il 13 maggio. Dal 16 in poi, in sostanza, l’Italia sarà “in debito” dal punto di vista delle risorse.

Quello della sostenibilità è dunque un cammino difficile, ma necessario, che deve passare per le piccole azioni di ognuno di noi.