Come diventare chef a domicilio
L’ultima tendenza della ristorazione porta l’alta cucina dentro casa
Diventare uno chef a domicilio può essere un’opportunità interessante per chi vuole gestirsi in autonomia il proprio lavoro.
“Una buona cuoca è come una maga che dispensa felicità” ha scritto la stilista Elsa Schiaparelli nella sua autobiografia, e non è un caso che si stia sempre più diffondendo la pratica dello “chef (o della cuoca) a domicilio”, una tendenza che negli ultimi anni ha rivoluzionato il mondo della ristorazione.
Ma che cos’è uno chef a domicilio? Si tratta di un cuoco “privato” che si mette a disposizione di un singolo cliente, offrendogli un’esperienza gourmet unica nel suo genere. Questa figura, infatti, anziché cucinare all’interno del proprio ristorante si reca a casa del committente con tutti gli ingredienti e l’occorrente necessario per preparargli un pranzo o una cena sul momento.
Chi è lo chef a domicilio e quanto guadagna?
Quello dello chef a domicilio è un profilo lavorativo ormai consolidato negli Stati Uniti, in Canada e in Inghilterra; ora si sta pian piano diffondendo anche in Europa e in Italia. Fino a non molto tempo fa nel nostro Paese questa pratica era un’esclusiva per i ceti più benestanti, che si rivolgevano a professionisti stellati per gli appuntamenti mondani. Ma oggi, con la presenza sul web e sui social, questa opportunità lavorativa si è estesa ed è aumentato il numero di cuochi a domicilio, grazie anche alla maggior richiesta per cene ed eventi privati.
Uno dei più famosi chef a domicilio italiani è Marco Giarratana, alias l’Uomo senza Tonno, ma non mancano le cuoche a domicilio. Nel mondo femminile troviamo infatti Stefania Corrado, professionista del food business development particolarmente nota anche in rete: il suo profilo Instagram conta infatti su quasi 14mila follower. Grazie al suo team, dà vita a pranzi e cene su misura, con proposte sempre nuove per un’esperienza unica.
Attenzione anche a Elisa Scala: nata a Varese alla fine degli anni Ottanta, ha frequentato corsi di aggiornamento presso centri di primo piano, come l’accademia di Gualtiero Marchesi. Oggi Elisa mette le sue competenze al servizio di eventi privati e aziendali, scuole di cucina e feste.
Non si tratta dunque di un percorso semplice. Esistono dei requisiti e una normativa da rispettare per poter intraprendere questo mestiere. Una professione che, una volta avviata, risulta però essere ben retribuita.
Quanto costa uno chef a domicilio
Si va dai 400-500 euro per un servizio completo di una serata, fino alle migliaia di euro per i catering più impegnativi. Per il calcolo del cachet bisogna considerare:
- il rimborso della spesa per gli alimenti;
- il tempo impiegato per la spesa;
- il viaggio fino a casa del cliente;
- la preparazione dei piatti.
Inoltre non bisogna dimenticare la retribuzione di eventuali collaboratori.
Chef a domicilio, come iniziare
Come si fa a diventare chef a domicilio? Il requisito basilare per fare questo lavoro è naturalmente avere una grande passione per la cucina. Il talento però da solo non basta; è consigliabile seguire dei corsi in scuole e accademie di cucina professionali, meglio ancora se si proviene già da studi in ambito alberghiero.
Per chi non ha abbastanza tempo, perché magari già lavora quotidianamente in un ristorante, una valida alternativa sono i corsi online, anche se è sempre da preferire la formazione in affiancamento a un professionista.
I requisiti per fare lo chef a domicilio
Interesse e formazione sono dunque essenziali per diventare cuoche a domicilio. Ma come fare per tradurre il sogno in realtà, nel concreto? Bisogna tenere conto anche della normativa per chef a domicilio, che prevede una serie di adempimenti burocratici. In dettaglio, è necessario:
- Aver maturato almeno due anni di esperienza, nei cinque anni precedenti l’inizio dell’attività, nell’ambito della ristorazione o nella somministrazione di bevande e alimenti;
- Abilitarsi alla somministrazione di bevande e alimenti frequentando un corso presso la Camera di Commercio;
- Frequentare il corso di alimentaristi tenuto presso la Asl della propria città, al fine di conoscere tutte le norme igienico-sanitarie;
- Iscriversi alla Camera di Commercio e aprire la Partita Iva;
Infine, bisogna richiedere il codice Ateco che identifica la propria attività di chef a domicilio.
I vantaggi della professione
Abbiamo visto che cos’è la cuoca a domicilio e come fare per intraprendere questo mestiere. È un percorso certamente non semplice, ma che può dare grandi soddisfazioni.
I vantaggi sono diversi: il primo è sicuramente quello economico, in quanto consente a chi non ha la possibilità finanziaria di aprire un proprio locale di svolgere comunque la sua professione. Si tratta di un lavoro flessibile, sia negli orari sia nelle modalità e può portare a buoni guadagni. In ultimo, ma non per importanza, consente di conoscere persone sempre nuove, viaggiare per città diverse e regalare ai propri clienti un’emozione da ricordare.