Come funziona il bonus mutuo prima casa 2021 per i giovani
Un’agevolazione particolarmente utile
Tra le misure varate dal Governo in questi mesi, ce ne è una destinata ai più giovani: il bonus mutuo prima casa 2021. Il via alle domande è partito il 24 giugno: ora è possibile ottenere un finanziamento garantito all’80%, con l‘esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale.
Le “agevolazioni prima casa” per i giovani nel 2021 sono fondamentali e consentono di procedere all’acquisto di un immobile anche in presenza di un capitale di partenza tutt’altro che cospicuo.
Mutuo prima casa per i giovani 2021: requisiti e funzionamento
In particolare il decreto Sostegni bis prevede un requisito principale per accedere al provvedimento: un Isee inferiore ai 40mila euro per gli under 36. Sono esclusi tutti quegli immobili che rientrano nelle categorie catastali “di lusso”, vale a dire A1, A8 e A9: ville con parchi privati, case con piscina, campi da tennis e così via.
Ma come funziona il mutuo prima casa giovani 2021? In maniera molto semplice: c’è tempo fino al 30 giugno 2022 per presentare la richiesta direttamente alla banca in cui viene chiesto il finanziamento. Il modulo sarà disponibile anche sul sito di Consap e del Mef. Una volta presentata la domanda all’istituto bancario, questo la girerà a Consap, che avrà 20 giorni per rispondere.
Sul mutuo prima casa giovani la garanzia dello Stato è fondamentale: copre infatti l’80% della quota capitale (in precedenza si fermava al 50%).
Chi acquista l’abitazione nel comune in cui ha già la residenza ha diritto a sconti specifici su alcune tasse: non deve versare l’imposta di registro (2% del valore catastale della casa) e l’imposta ipotecaria e catastale (100 euro).
Se l’immobile viene acquistato direttamente da un’impresa, chi compra deve versare l’Iva al 4% sul prezzo della casa, ma potrà beneficiare di un credito d’imposta da utilizzare per pagare altre imposte, o da portare in compensazione nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, se si acquista da un’azienda, non si dovranno versare imposta di registro, ipotecaria e catastale in sede di rogito. Gli sconti sulle imposte saranno riconosciuti al momento del rogito.
Tutte le norme accessorie
Esistono inoltre altri parametri da rispettare. Secondo quanto spiegato dal portale specializzato Idealista, l’acquirente deve trasferire la residenza nella “prima casa” entro 18 mesi dall’acquisto, non deve rivenderla per i cinque anni successivi all’acquisto e non deve possedere un’altra abitazione al momento della transazione. Se si verifica una di queste condizioni, si decade dal beneficio.
La pandemia ha però portato all’introduzione di una deroga: la sospensione dell’obbligo di residenza e di vendita della casa precedente è stata infatti prolungata fino al 31 dicembre 2021, facendo slittare la decorrenza dei 18 mesi dal primo gennaio 2022.
Se si eredita un immobile e si intende trasformarlo nella propria prima casa, esistono alcune agevolazioni relative alla successione: nel caso si sia già proprietari di un’abitazione a cui sono state applicate le agevolazioni di acquisto prima casa, per non perdere questi vantaggi bisogna rivendere l’abitazione ereditata nel giro di 12 mesi. In alternativa, si può vendere nello stesso periodo di tempo l’immobile già posseduto, e i benefici prima casa vengono estesi all’immobile avuto in eredità.
Alcune agevolazioni particolari riguardano inoltre la costruzione della prima casa: vengono infatti estese le altre formule anche a chi ha deciso di costruire da zero l’immobile, a patto che le caratteristiche dello stesso non siano quelle dell’abitazione di lusso (ancora una volta, la categoria catastale A1, A8 e A9). Il contribuente deve però dimostrare l’ultimazione dei lavori entro tre anni dalla registrazione dell’atto.