Consulenza alle famiglie: un aiuto prezioso

Il valore aggiunto del supporto dei professionisti durante l’emergenza sanitaria

consulenza alle famiglie

Gli equilibri familiari vanno continuamente costruiti e adattati a nuove situazioni: una separazione, un lutto o anche solo un cambio di residenza possono alterare dinamiche consolidate.

Basti pensare alla pandemia di Covid-19, a come ha stravolto le abitudini e la routine di molte famiglie in breve tempo. In particolare il periodo di lockdown ha fatto emergere piccole o grandi crisi familiari: in questi mesi sono stati diversi gli sportelli di sostegno e supporto psicologico che si sono attivati in modalità online, per offrire servizi di consulenza alle famiglie, anche a distanza.

Consulenza e sostegno psicologico alle famiglie durante l’emergenza sanitaria

centri per le famiglie

Sono diversi i Centri per le famiglie in tutta Italia che si sono organizzati per essere vicini alle persone durante l’emergenza sanitaria e nelle fasi successive con servizi dedicati. Alcuni di essi sono:

  • il counselling genitoriale, un confronto con uno/a psicoterapeuta, dedicato ai genitori soli o in coppia che desiderano migliorare il proprio stile educativo e il dialogo quotidiano con i propri figli;
  • la mediazione familiare, un processo volto a risolvere i conflitti interni alla coppia, con l’aiuto di un assistente sociale;
  • la consulenza legale, un supporto nei casi di separazione/divorzio, o per l’affidamento dei figli, con un avvocato specializzato;
  • la consulenza psicologica, un consulto con uno/a psicologo/a per risolvere problemi di disagio e conflitto interni alla famiglia;
  • il supporto in gravidanza, un’assistenza psicologica alle madri pre e post-parto e durante l’allattamento.

I servizi, oltre che di persona, vengono erogati anche in modalità web o telefonica: una strategia che si è rivelata fondamentale soprattutto durante il lockdown, ma utile in ogni caso per venire incontro alle esigenze e alla disponibilità di orario delle famiglie.

Tra le realtà che promuovono iniziative a sostegno dei nuclei familiari colpiti dalla pandemia, c’è la piattaforma covid19italia.help, un progetto no profit portato avanti su base volontaria.

Il portale è volto ad accogliere segnalazioni di varia natura e a connettere le richieste con i servizi. Per esempio, è stato offerto supporto per l’organizzazione della didattica a distanza alle famiglie senza mezzi tecnologici: questo genere di attività hanno contribuito a rendere un po’ più semplice la vita familiare durante l’emergenza sanitaria.

L’attenzione verso i minori

didattica a distanza

In Italia vivono circa 6 milioni di famiglie con figli under 18 si tratta dei soggetti che più di altri hanno risentito delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

La pandemia ha creato un divario tra le possibilità educative (specchio di quelle economiche), perché, per esempio, non tutti i nuclei familiari dispongono di un computer e della connessione a Internet con linea fissa per permettere ai figli di usufruire della didattica a distanza.

Inoltre, molti genitori hanno riscontrato difficoltà a coniugare smart working e gestione dei figli: i centri di consulenza danno un supporto decisivo in momenti delicati come questi, che possono creare situazioni di tensione e conflitto in casa.

Nell’ottica di promuovere consapevolezza riguardo questi temi, Alleanza per l’Infanzia, una rete di associazioni dedicate alla tutela dei minori, ha chiesto allo Stato che venga valorizzata e sostenuta, in collaborazione con la Scuola, l’attività che molte realtà del terzo settore stanno svolgendo per sostenere le famiglie, i bambini e i ragazzi in condizione di svantaggio. L’obiettivo è quello di includere tutti i minori, oggi e in futuro, nelle proposte di didattica a distanza.

Centri per le famiglie: disabilità e assistenza

consulenza per famiglie con disabili

I servizi dei centri di consulenza si rivolgono, inoltre, alle famiglie che convivono con una persona affetta da disabilità fisica o mentale.
Secondo una recente analisi dell’Istat, in Italia sono circa 2 milioni e 300mila le famiglie nelle quali vive una persona con limitazioni gravi. Per chi assiste un familiare con disabilità, in molti casi conciliare carriera lavorativa e attività di cura è quasi impossibile.

L’emergenza sanitaria ha evidenziato le difficoltà delle famiglie con un disabile a carico, che si sono trovate a dover reinventare una routine nuova. Per esempio, nel periodo di lockdown, restare per la maggior parte del proprio tempo chiusi dentro casa e non avere modo di intrecciare relazioni e contatti stabili ha avuto un impatto negativo sulle persone disabili, sia dal punto di vista psicologico, sia da quello della salute fisica, a causa dello scarso movimento e dell’impossibilità di recarsi presso le strutture o enti dove svolgere attività e riabilitazione fisica.

In questi casi, la consulenza e il supporto indagano i vissuti e le difficoltà legate al rapporto con la disabilità all’interno della famiglia, aiutando genitori e figli a reagire alle criticità e a sfruttare nel modo migliore possibile il tempo a disposizione insieme.

Caregiver: quando è necessario un aiuto

Il caregiver è una figura che si dedica all’assistenza familiare ed è, nello specifico, un membro della famiglia che si assume il compito di prendersi cura 24 ore su 24 di un parente con disabilità. Talvolta tale impegno può comportare delle difficoltà emotive: per questo può essere importante fare riferimento a centri specializzati, che possono offrire il giusto supporto psicologico per i caregiver familiari e in generale per chi affronta quotidianamente mansioni a volte non semplici.

Qualsiasi sia il problema o il disagio vissuto all’interno della famiglia, in Italia sono molte le realtà, come quelle dei centri di consulenza, pronte ad offrire un sostegno e un aiuto concreto per ritornare all’armonia e alla serenità familiare.