Cosa fare in caso di violenze sui minori
È fondamentale riconoscere e denunciare i maltrattamenti sui bambini
Le violenze sui minori sono atti particolarmente odiosi, perché coinvolgono soggetti fragili e indifesi. Si tratta di un tema molto importante, che deve essere combattuto per prevenire ferite che, purtroppo, sono difficili da rimarginare.
La tutela dei bambini e dei minori deve essere un obiettivo primario per ogni società. Questa esigenza, è stata ribadita anche dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che sottolinea con forza il diritto alla protezione da ogni abuso, sfruttamento e violenza.
Data la condizione di inferiorità di questi soggetti, i maltrattamenti sui minori fanno spesso fatica ad emergere, nascosti da un velo di omertà e dalle dinamiche complesse interne alla famiglia che spesso è il teatro di questo genere di abusi. I dati raccolti relativi alle violenze sui minori non sono quindi completi, ma ci possono comunque essere di aiuto per descrivere la situazione.
I dati dell’Istat e del ministero sulla violenza sui bambini
Secondo il report “Indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti” dell’Istat, nel 2018 le vittime minorenni di stalking – termine con il quale si indica il perseguitare di una persona ai danni di un’altra, creando uno stato di ansia e paura – sono state 566, di cui 182 con meno di 13 anni. Un fenomeno insidioso, che nei più piccoli riguarda maschi e femmine in ugual misura, ma che in età adolescenziale minaccia soprattutto le ragazze (vengono colpite tre volte di più rispetto alla controparte maschile).
Più delicata ancora la situazione delle violenze sessuali, come sottolineato da un report del ministero dell’Interno: il numero di adescamenti di minori è passato dai 666 ai 792 casi tra il 2016 e il 2019, anche se si è registrato un calo nei primi mesi del 2020. Gli atti sessuali con un minore sono aumentati, nello stesso arco di tempo, dalle 457 alle 512 unità.
La crescita dei dati, come suggerisce il ministero, va interpretata nell’ottica di una maggiore denuncia; significa, infatti, che il contesto sociale e la maggiore sensibilità degli adulti porta a far emergere questi casi, con conseguente denuncia degli abusi, il primo passo per uscire da situazioni difficili.
Attenzione, infine, anche al bullismo. Sempre secondo il report dell’Istat citato poco sopra, nel 2015 il 50% degli adolescenti ha affermato di essere rimasto vittima, nel corso dei 12 mesi precedenti, di episodi offensivi, se non violenti. Pure in questo caso, il fenomeno colpisce maggiormente le ragazze.
Che cos’è un abuso minorile
Stalking, violenze sessuali e bullismo sono solo alcuni dei maltrattamenti che riguardano i minori.
Ma che cos’è, più nel dettaglio, un abuso? Si tratta di un comportamento che incide negativamente sullo sviluppo psicofisico del bambino, mettendo a rischio la sua crescita.
Le categorie principali identificate di abusi sono due:
- gli abusi fisici, ovvero violenze che provocano danni corporali;
- gli abusi psicologici, più subdoli, che con parole e atteggiamenti minano l’equilibrio mentale del minore. Rientrano in questo ambito l’isolamento forzato, la colpevolizzazione, le minacce e gli atteggiamenti di rifiuto.
Violenza sui minorenni, la legge in Italia
I maltrattamenti non sono solo un fattore negativo a livello psicologico o morale, ma hanno anche una rilevanza giudiziaria. A livello di legge, esistono atti contro minori riconosciuti esplicitamente dalla legislazione. I principali sono:
- abbandono di minore;
- maltrattamenti in famiglia;
- abuso dei mezzi di correzione e di disciplina;
- violenza a sfondo sessuale, adescamento e pedopornografia;
- sottrazione di minorenni.
Come riconoscere i maltrattamenti sui minori
Poiché le giovani vittime talvolta non denunciano gli abusi subiti – per vergogna o perché impossibilitati a farlo – è importante individuare i segni delle violenze.
Nel caso degli abusi fisici, non vanno sottovalutati:
- presenza di lividi sulla pelle;
- instabilità psicologica (rabbia o indifferenza);
- ricoveri frequenti;
- segnali di rifiuto.
Per quanto riguarda gli abusi psicologici, occorre prestare attenzione a:
- ansia e mancanza di autostima;
- tristezza e apatia;
- mancanza di contatti sociali;
- comportamenti distruttivi o autolesionistici.
Le conseguenze delle violenze sui minori
Le conseguenze dei maltrattamenti possono essere molto pesanti e possono riflettersi sulla crescita psicofisica degli individui. Vivere in un contesto familiare caratterizzato da violenze e abusi può ostacolare la maturazione della personalità del bambino. Non solo: il minore avrà maggiori difficoltà ad entrare in relazione con gli altri, con conseguente disadattamento sociale.
Attenzione anche alle emozioni: se l’aggressività può essere una risposta – sbagliata ma attiva – a una situazione spesso insostenibile, la depressione può essere lo specchio di soggetti “spenti” e disinteressati a ciò che gli capita attorno.
Violenza su minori, che cosa fare
Cosa fare in caso si sospettino dei maltrattamenti sui minori? A chi rivolgersi? Le soluzioni sono rivolgersi alle autorità (forze dell’ordine e procure), chiedere il supporto ai servizi sociali e alle Asl, portare il bambino al pronto soccorso per indagare su lividi e altri disturbi clinici e chiamare il Telefono Azzurro (1.96.96), che offre un prezioso servizio di consulenza.
Si può anche chiedere sostegno alle associazioni dedicate, come “Dare la voce al silenzio” onlus, che raggruppa un insieme di professionisti attivi nel mondo della protezione dei minori, e il Cismai – Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia – di cui fanno parte Centri e Servizi appartenenti al terzo settore o singoli specialisti del comparto.