Catcalling: cos’è e che cosa significa
Attenzione alle molestie verbali in strada
Uno dei temi più caldi del momento è quello del catcalling, balzato agli onori della cronaca in Italia più o meno a metà marzo e divenuto oggetto di molte discussioni.
Cos’è il catcalling?
Con il termine “catcalling” si intende tutto quel mondo di “molestie di strada” di cui possono essere oggetto le donne: commenti inappropriati e indesiderati, fischi, avance sessuali e gestacci.
La parola catcalling trae la sua origine dalla tradizione del teatro inglese nel XVII secolo: era il fischio di disapprovazione nei confronti degli artisti. In epoca moderna, però, questa parola ha assunto un’accezione ben diversa.
Quando è catcalling?
Anche l’Accademia della Crusca ha approfondito il tema del catcalling.
Esempi utili a farsi un’idea su cosa sia il catcalling sono i seguenti:
- richiami di varia natura indirizzati da molestatori mai visti prima alle passanti;
- complimenti supposti innocenti o galanti;
- strombazzate dall’auto;
- fischi;
- commenti volgari;
- insulti.
Considerando che tutte queste situazioni si verificano da parte di sconosciuti, è molto semplice capire quando è catcalling oppure no.
Nel dizionario italiano, peraltro, esiste già una parola dal ventaglio di significati molto simile, per quanto buffa: il pappagallismo.
Secondo la Treccani, infatti, si tratterebbe del “comportamento da pappagalli della strada, proprio cioè di chi, in modo insistente e grossolano, importuna le donne per la vita“. Una definizione ribadita anche dal De Mauro: “Comportamento di chi in modo insistente importuna le donne per la strada”.
Il catcalling è reato?
A portare al centro del dibattito nazionale il catcalling è stata una denuncia su Instagram di Aurora Ramazzotti, la figlia di Eros e di Michelle Hunziker, che ha voluto segnalare pubblicamente le molestie subite in strada.
Un fenomeno troppo spesso sottovalutato e declassato a un evento quasi folkloristico, ma che in realtà può suscitare sentimenti contrastanti nella vittima, che si sente impotente nei riguardi di ciò che le accade, semplicemente per aver deciso di fare una passeggiata in strada.
In molti Paesi del mondo le molestie di strada sono già considerate reato. Nel 2018, in Francia, il presidente Emmanuel Macron ha varato un disegno di legge che considera il catcalling una vera e propria molestia, punita con multe fino a 750 euro: per comprendere fino in fondo la gravità del fatto, questa modifica è stata introdotta nell’ambito di una legge più ampia che ha anche regolamentato i confini legali dello stupro in termini di età.
Negli Stati Uniti, le leggi relative al catcalling variano in base alla giurisdizione dei singoli Stati: sono presenti, per esempio, in Illinois. Gli insulti e le violenze verbali in strada vengono spesso utilizzati come prove nei confronti di criminali che hanno reiterato una violazione.
Il catcalling è reato in Italia?
Non ancora. Più in generale, l’articolo 660 del codice penale sottolinea che “chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516“. Si tratta dunque di elementi legati all’ordine pubblico, pur prevedendo il tema della molestia.
Il fatto che questo tema sia diventato di attenzione pubblica negli ultimi tempi può far sperare ad un intervento da parte dello Stato Italiano, nel tentativo di porre rimedio a quello che, attualmente, può essere identificato con un buco legislativo.