Depressione post partum: che cos’è e come si affronta

Depressione post partum: che cos’è e come si affronta

Prevenzione, ascolto e supporto si rivelano essenziali

La depressione post partum

Nell’immaginario collettivo la nascita di un bambino richiama alla mente immagini di grande serenità, soddisfazione e appagamento: tenere tra le braccia il cucciolo atteso per nove mesi costituisce, per tanti aspetti, la rappresentazione della felicità più autentica.

Nella realtà, però, nelle settimane successive al parto molte neomamme, ben più di quante si potrebbe immaginare, si trovano a fare i conti con una condizione complessa, che prende il nome di depressione post-partum.

Dpp, il significato

Per depressione post-partum (dpp) si intende uno stato psicologico caratterizzato da un profondo malessere. Una condizione apparentemente senza motivo, di cui spesso ci si vergogna perché non fa parte delle emozioni che, secondo il pensiero comune, si addicono ad un momento meraviglioso sotto tanti punti di vista. Nella quotidianità, tuttavia, sulla madre iniziano ben presto a pesare la paura di non essere all’altezza del momento, il disagio di ritrovarsi in una situazione del tutto nuova e la solitudine provata nel gestire un neonato, spesso per molte ore al giorno senza la possibilità di fare una pausa o di prendersi un po’ di tempo per se stesse.

Un fenomeno complesso che, stando a quanto affermato dal ministero della Salute, riguarda dal 7 al 12% delle neomamme, manifestandosi generalmente tra il primo e il secondo mese dopo la nascita del bambino.

Depressione post-partum: i sintomi

I sintomi della depressione post-partum sono facilmente riconoscibili:

  • forte sensazione di tristezza;
  • irritabilità;
  • tendenza al pianto;
  • senso di inutilità/colpa.

Questa condizione di disagio impatta anche sulla relazione con il proprio corpo. Capita spesso, infatti, che si verifichino cambiamenti dell’appetito o variazioni di peso. Tra i sintomi connessi alla depressione post-partum rientrano anche difficoltà di concentrazione e perdita di interesse nei confronti dei propri hobby abituali.

Depressione post-partum: le cause

Quali sono le cause alla base della depressione post partum

Tra le domande che vengono poste a chi sta attraversando il periodo della gravidanza, in occasione di incontri al consultorio o durante il percorso di accompagnamento al parto, ce ne sono alcune che lasciano intuire una possibile correlazione tra gravidanza e depressione.

Le ostetriche chiedono infatti alla gestante se, in passato, ha avuto a che fare con episodi depressivi. Non è raro che le sensazioni di disagio dopo la nascita del bimbo si manifestino in quei soggetti che le hanno già sperimentate negli anni precedenti.

La predisposizione naturale della persona influisce quindi su un quadro già, di per sé, complesso: i fattori ormonali si aggiungono infatti a quelli fisici, psicologici e sociali.

Depressione post-partum: cosa fare

depressione post partum, che cosa fare

Per aiutare una neomamma a gestire con efficacia un periodo di depressione post-partum è importante accoglierne, senza giudizio, sensazioni ed emozioni. Non c’è nulla, infatti, che possa aiutare di più una donna che ha da poco dato alla luce un bambino del chiederle: “Come stai? Come posso aiutarti?”, dandole ascolto, comprensione e supporto. È inoltre essenziale costruire una rete di persone fidate, capaci di attenuare le sensazioni di solitudine e di smarrimento che la nascita di un figlio porta con sé.

Nonostante la forma più diffusa di depressione post-partum si verifichi dopo pochissime settimane dalla nascita, ne esiste anche una variante che tende a manifestarsi ben più tardi, anche a distanza di anni. In questi casi si parla di depressione post-partum tardiva.

Maternity blues e la differenza DPP

Ancora differente è la baby blues, anche conosciuta come maternity blues, una condizione di malessere passeggero, con sintomi depressivi sfumati, che compare subito dopo il parto e che si risolve spontaneamente entro due settimane. Lo stato di turbamento e di irritabilità è leggero e temporaneo e non impedisce alla donna di prendersi cura del proprio bambino.

I fondi di coesione finalizzati a dare supporto alla maternità

Normalizzare queste sensazioni, parlarne e condividerle con il proprio partner e la sfera familiare sono comportamenti che possono dare sollievo ad una madre in difficoltà. Ma c’è bisogno di fare qualcosa di più.

Con l’obiettivo di fornire supporto alle neomamme che vivono una condizione depressiva sono stati stanziati dei fondi per lo sviluppo e la coesione per il sostegno della maternità. La finalità di queste risorse sta nell’avviare misure per la prevenzione, la diagnosi e l’assistenza e la cura di questa problematica. Ecco quali sono:

  • inserimento, nell’ambito dell’Agenda di Gravidanza, di domande anamnestiche mirate all’individuazione di figure a rischio;
  • formazione di personale specializzato nella presa in carico delle donne che richiedono supporto;
  • potenziamento di servizi dedicati all’interno delle Aziende Sanitarie Regionali.

Mettere in atto queste misure significa porsi in ascolto delle esigenze delle donne, prendersi cura del loro stato mentale in un momento molto delicato e avviare una politica virtuosa a sostegno della maternità.