Depressione senile: un male invisibile
I sintomi e le cause della depressione senile nella terza età
Un sensazione di tristezza particolarmente intensa, che può influire pesantemente sulla propria quotidianità: è questa la definizione data dal Manuale Msd della depressione, uno dei mali più diffusi dell’ultimo secolo. Basti pensare a come è aumentata negli ultimi dieci anni la sua incidenza, tanto da farla diventare la principale causa di disabilità psichica al mondo.
Le forme di questo disturbo possono essere differenti: una delle più note è quella legata alla terza età. La depressione senile, secondo i dati pubblicati dall’Istituto Superiore della Sanità, colpisce infatti circa il 13% della popolazione over 65.
Si tratta di casi particolarmente delicati da affrontare, data la vulnerabilità emotiva degli anziani e il rischio di confondere questa patologia con la demenza senile. Vediamo quali sono i sintomi e le cause principali.
Depressione senile: i sintomi
I principali sintomi della depressione senile sono apatia, isolamento sociale, iporessia (mancanza di appetito), irritabilità e disfunzione cognitiva, con episodi sporadici di perdita della memoria.
Alcuni di essi assomigliano a quelli che si riscontrano in caso di demenza negli anziani, come lo stato confusionale. A differenza della demenza, però, le persone affette da depressione hanno la tendenza a nascondere la propria condizione di disagio: proprio per questo, spesso risulta difficile una diagnosi tempestiva e, in alcuni casi, questo “male invisibile” può addirittura passare inosservato.
Un altro dei motivi che ne rende difficoltosa la diagnosi precoce è il fatto che il disturbo depressivo non rientra nelle patologie che possono essere diagnosticate in modo omogeneo e tendenzialmente ogni persona presenta sintomi differenti.
Ma come si manifesta la depressione senile negli anziani? Il primo campanello d’allarme sono i continui sbalzi di umore. Altri segnali sono la tristezza e la perdita di interessi, caratteristiche peculiari della malattia. Spesso i primi ad accorgersene sono i familiari, che più di chiunque altro possono riconoscere il cambiamento nel proprio caro.
Depressione senile: le cause del disturbo
All’origine della depressione senile ci possono essere diverse cause. È comune trovare anziani affetti da depressione senile ricoverati presso case di cura o istituti geriatrici: il disturbo in questo caso può essere provocato dal senso di solitudine e dalla lontananza dai propri cari.
Anche un lutto improvviso può portare a una forte instabilità emotiva.
Secondo uno studio dell’University of Western Australia, guidato dal professor Osvaldo Almeida e riportato dalla Fondazione Umberto Veronesi, la patologia potrebbe anche essere il primo segnale di una della degenerazione cerebrale ed evolversi in demenza senile.
Infine, gli anziani talvolta non rispettano le indicazioni relative all’assunzione dei farmaci: l’utilizzo scorretto di medicinali può anch’esso essere un fattore scatenante, andando ad aggravare uno stato cognitivo già compromesso.
Come combattere la depressione senile
La prevenzione e il trattamento del disturbo nelle persone di età avanzata sono essenziali. Nei casi più gravi, infatti, non è insolito soffrire di allucinazioni e deliri, che possono aumentare il rischio di gesti autolesionistici, soprattutto se si vive soli.
Come combattere quindi la depressione senile? Una strada da percorrere è quella di ridurre la sintomatologia depressiva e migliorare il funzionamento cognitivo tramite una terapia farmacologica, che va prescritta da un medico specializzato.
Esistono poi anche dei consigli più naturali che possono aiutare per combattere la depressione: ad esempio, adottare uno stile di vita salutare, seguendo un’alimentazione corretta.
I cibi maggiormente consigliati sono quelli ricchi di vitamine del gruppo B:
- Vitamina B1: in frumento, noci, nocciole, fiocchi e farina d’avena, ideali per la colazione;
- Vitamina B3: in arachidi, carni bianche – come pollo e tacchino – salmone;
- Vitamina B6: in cereali, semi di girasole, frutta e latte.
Anche la pet therapy – l’impiego di animali a scopo terapeutico – può aiutare le persone che soffrono di depressione, in virtù del suo potere rilassante e rassicurante, andando a incidere positivamente su ansia e altre situazioni di vulnerabilità emotiva. Oltre alla pet therapy, sono importanti anche le situazioni di socialità, come quelle che si possono creare nei circoli per anziani, nelle associazioni culturali, nei gruppi di gioco o di lettura, che possono contribuire a limitare il senso di solitudine.
Infine, va ricordata l’importanza dello sport: secondo uno studio promosso dal Black Dog Institute di Sydney (Australia), specializzato proprio in questa malattia, chi non svolge alcuna attività fisica ha il 44% di probabilità in più di essere colpito da depressione. Si può quindi provare a frequentare un corso di ginnastica dolce, un corso di nuoto in piscina, un gruppo di ballo o un’associazione che organizzi camminate insieme ad altri anziani.
Depressione senile: a chi rivolgersi?
Ma a chi rivolgersi in caso si sospetti che uno dei nostri cari soffra di depressione senile? Un aiuto prezioso può arrivare dal geriatra, una figura specializzata nel comprendere i problemi di salute e i bisogni tipici della terza età. L’esperto è in grado di riconoscere il problema partendo da indizi verbali e non verbali, come la mancanza di contatto visivo o il tono di voce.
Per trattare il disturbo in modo davvero efficace occorre prima di ogni cosa empatia, instaurando con il paziente un rapporto basato sulla fiducia e sulla sincerità. Solo così la depressione senile può essere affrontata, per aiutare gli anziani a vivere in serenità la loro condizione.