Le designer donne famose che hanno fatto la storia
Alla scoperta di alcune figure iconiche
Da Eileen Gray a Gae Aulenti, sono tante le donne che hanno rivoluzionando il mondo del design e dell’architettura. Ecco i nomi delle maggiori figure femminili del settore.
Si dice spesso che la creatività è donna: non va però dimenticato che le artiste sono state messe a lungo in secondo piano rispetto ai loro colleghi maschi, in vari campi. Una tendenza durata secoli, ma che con la modernità sta subendo un lento ma radicale cambiamento, con figure femminili di fondamentale importanza nel mondo della cultura.
Ciò vale anche nell’ambito del design e dell’architettura – due campi in cui cuore e mente sono strettamente connessi – grazie a nomi femminili di rilievo che, soprattutto negli ultimi anni, hanno catturato l’attenzione mondiale. Lo dimostrano, ad esempio, le recenti grandi mostre dedicate al tema, come “W. Women in Italian Design” al Triennale Design Museum nel 2017.
Sono molte le donne che hanno fatto la storia del design, in grado di rivoluzionare una disciplina che, per sua stessa natura, è portata alla sperimentazione.
Ecco un breve viaggio tra le designer donne più famose, dalle pioniere fino ai giorni nostri.
Le donne e la storia del design

Non si può non iniziare dall’irlandese Eileen Gray (1878-1976), designer di mobili e architetta, ritenuta una pioniera dell’estetica. Le sue origini aristocratiche le hanno consentito di essere ammessa alla Slade School of Fine Art. Grazie alle sue abilità è poi riuscita a mettersi in contatto con Le Corbusier, Robert Mallet-Stevens e Gropius.
Il legame più forte, anche sentimentale, è stato però quello con Jean Badovici, con il quale ha costruito la villa E-1026, impiegando arredi ispirati al Bauhaus. Gray è stata una delle prime a optare per l’utilizzo di strutture tubolari in acciaio.
Una delle donne architetto più famose è stata Charlotte Perriand (1909-1999), che ha lavorato per anni con Pierre Jeanneret e Le Corbusier. Oltre ad aver realizzato moltissimi oggetti d’équipement negli anni Venti, si è dedicata anche alla produzione di mobili e allestimenti. È stata inoltre una delle prime a importare uno stile fortemente improntato sul design orientale, con un grande senso della reinterpretazione.
Una delle designer donne italiane che hanno fatto la storia è certamente Gae Aulenti (al secolo Gaetana Emilia Aulenti, 1927-2012). Architetto, progettista, scenografa, urbanista: una figura a tutto tondo, laureatasi nel 1953 al Politecnico di Milano e capace di imprese incredibili. Non solo ha progettato lampade di design per brand di spessore come Artemide, FontanaArte e oggetti d’arredo rimasti nell’immaginario collettivo, ma anche, e soprattutto, ha trasformato la stazione ferroviaria di Paris Orsay nel museo di arte moderna Musée d’Orsay, un gioiello mondiale.
Sempre in quegli anni, dal Politecnico di Milano è emersa anche Cini Boeri (1924-2020): nel corso della sua attività si è occupata di architettura civile e disegno industriale: il divano modulare Strips, che le valse il Compasso d’Oro nel 1978, rimane ancora un’icona.
Tra le donne architetto famose troviamo anche Lella Vignelli (1934-2016), formatasi in Italia e negli Stati Uniti e capace di collaborare per alcuni dei brand mondiali più noti.
Infine, Nanda Vigo (1936-2020), che ha collaborato con Giò Ponti e Lucio Fontana. La sua arte si caratterizza per un costante conflitto tra luce e spazio e la voglia di sperimentare con materiali molto diversi, come plastiche, neon e specchi.
Le designer donne e le architette più famose di oggi

Avvicinandoci ai decenni più recenti, citiamo Patricia Urquiola (1961). Spagnola di nascita ma italiana d’adozione, si è laureata al Politecnico di Milano nel 1989. Proprio all’ombra del Duomo ha aperto il suo studio nel 2001, all’insegna di un design contemporaneo, ispirandosi anche alla vita di tutti i giorni.
Hella Jongerius (1963), olandese, è una delle guru attuali in questo campo. Particolarmente eclettica, collabora sia con aziende di nicchia sia con marchi “di massa”, come quando ha prestato la sua opera per Ikea.
La francese Inga Sempé (1968) ha lavorato a lungo con Marc Newson e Andrée Putman, per poi aprire il suo studio nel 2000, dove progetta mobili e tessuti per numerosi brand internazionali. Inga cerca sempre di trasmettere il senso dell’estetica anche nei pezzi pensati per la produzione in serie.
La francese Constance Guisset (1976) ama creare oggetti, allestimenti e scenografie lavorando con materiali estremamente diversi tra loro.
Infine, tornando in Italia, è doveroso citare la veneziana Giorgia Zanellato (1987). La giovane artista ha dedicato molti progetti alla città che l’ha vista crescere, utilizzando il design come uno strumento di comunicazione.
La lista, ovviamente, potrebbe continuare a lungo. Eppure bastano solo questi pochi nomi per capire quanto le donne hanno contribuito a rendere grande il design mondiale.