Le donne bassiste più famose al mondo

Un rock tutto al femminile!

Donne bassiste più famose

Un frontman carismatico, un chitarrista pronto all’assolo e un batterista scatenato che incita i fan con le sue bacchette: spesso quando si pensa a un gruppo rock, vengono in mente queste immagini. Così però si rischia di dimenticare un elemento fondamentale che dà il giusto ritmo a tutta la band: il bassista.

Senza dubbio, infatti, il basso è lo strumento che regala il meglio di sé, quando si tratta di musica rock! Grazie ai suoi riff ipnotici composti su quattro corde, ruba la scena e si distingue con carattere, prendendo giustamente il posto che gli spetta. Proprio nelle canzoni più energiche, infatti, il ritmo stabile del basso è quel mantra che risuona in testa per giorni e giorni.

E se nell’immaginario comune spesso i musicisti rock, e quindi anche i bassisti, sono uomini, ora l’attenzione è puntata tutta sulle virtuose del basso, complice il successo senza limiti dei Maneskin e della loro bassista Victoria De Angelis. Prima di lei però altre colleghe sono riuscite a conquistare la vetta delle classifiche. In questo articolo ripercorriamo la storia delle donne bassiste più famose al mondo!

Le bassiste rock più famose

Bassiste donne rock

Partiamo dalla punta di diamante: Carol Kaye, virtuosa senza tempo, in grado di attraversare generi diversi con il suo stile inimitabile. Le registrazioni che la coinvolgono hanno superato le diecimila unità, contribuendo a brani di band iconiche, come i Beatles e i Beach Boys. Con un passato da chitarrista, Kaye si è buttata a capofitto nello studio del basso per esplorarne le variazioni più profonde: possiamo dire con certezza che è riuscita nel suo intento.

Va poi assolutamente ricordata Kim Deal: con doti canore di alto livello e un’attitudine punk-rock, la musicista dei Pixies ha dato il suo inconfondibile tocco al gruppo, determinando un sound ipnotico facilmente riconoscibile ancora oggi.

E come dimenticare Kim Gordon? Icona rock degli anni ‘80, questa bassista ha contribuito a costruire le basi della musica alternativa con i Sonic Youth – pur non avendo mai messo mano a un basso prima di co-fondare la band – usando più volte strumenti rotti o con corde strappate, per produrre un sound graffiato ancora più marcato.

In un panorama così ricco di sfaccettature emerge senza difficoltà anche Tina Weymouth che ha avuto un ruolo chiave nei Talking Heads e in particolare nel loro pezzo storico Psycho Killer: l’intro dei primi otto secondi è tutta a carico suo.

Nella nostra lista troviamo anche Melissa Auf der Maur, grazie alle sue storiche collaborazioni prima con le Hole e poi con gli Smashing Pumpkins, chiamata dall’amico e cantante Billy Corgan dopo l’abbandono di un’altra grande bassista, D’arcy Wretzky.

Allargando lo sguardo al jazz, al fusion e al neo soul, è impossibile non citare Esperanza Spalding, inserita anche da Rolling Stone nella classifica dei 50 migliori bassisti di tutti i tempi. Lei che ha suonato esclusivamente il violino fino alle scuole superiori, ha scoperto all’improvviso una passione viscerale per uno strumento completamente diverso. In grado di cambiare stile come un serpente cambia pelle, Spalding si è aggiudicata ben quattro Grammy Awards.

Dopo questo tour tra le bassiste più famose sparse per il mondo, è ora di tornare a casa per dare un’occhiata al panorama italiano.

Bassiste donne italiane, un’eccellenza musicale

Bassiste donne italiane

Pensando alle migliori musiciste in questo ambito, viene subito in mente Antonella Mazza, citata anche da rockit tra le 15 bassiste che hanno segnato il rock e non solo. La sua lunga storia nel mondo jazz e l’aver accompagnato i grandi nomi della scena italiana – da La Crus a Samuele Bersani – l’hanno portata a diventare docente di basso al prestigioso Warwick Bass Camp.

Come abbiamo già detto, spesso il rock è stato identificato come un genere musicale tendenzialmente maschile, ma Roberta Sammarelli non è mai stata di quest’idea. Entrata molto presto nei Verdena, è grazie a lei se diventare una bassista in Italia è una strada sempre più percorsa.

Una menzione va riservata anche a Elisabetta Imelio, conosciuta con lo pseudonimo di Boom Girl, membro dei Prozac+, purtroppo scomparsa prematuramente nel 2020 per un tumore.

Nel panorama giovanile contemporaneo è però solo una la bassista italiana il cui nome viene gridato a gran voce nei palazzetti e negli stadi: Victoria De Angelis! A soli 21 anni, la già citata stella dei Maneskin ha infatti conquistato il mondo intero con una hit rock dopo l’altra, arrivando a vincere prima il Festival di Sanremo e poi l’Eurovision. E oggi la bassista romana di origini danesi rappresenta un simbolo del rock italiano e una fonte di ispirazione per migliaia di ragazze.