Donne Ceo: una tendenza in crescita
Finalmente in aumento le quote rosa a capo delle aziende
Secondo l’ultimo report di Women in Business 2020, stilato da Grant Thornton International, la percentuale di Ceo donne è aumentata nei 32 Paesi, presi in esame nella ricerca, arrivando al 20% rispetto al 15% del 2019.
Anche la celebre rivista Fortune mostra uno scenario simile. Nella classifica, stilata ogni anno, che premia le migliori aziende Usa per fatturato, quest’anno hanno trionfato 33 strutture con a capo donne Ceo, un vero e proprio record mai raggiunto prima.
Se questi dati restituiscono un’immagine positiva, dal momento che rivelano un cambiamento in corso nel mondo del lavoro a favore delle donne, finalmente impegnate in ruoli apicali, è evidente che c’è ancora tanto da fare per raggiungere una parità di genere effettiva e reale e superare il gender gap. Le donne all’interno della sopracitata classifica di Fortune rappresentano infatti solo il 6,6% di tutte le nomine. Un valore, questo, che ci incoraggia, ma non è tutto.
Ceo: cosa significa ricoprire questa carica
Il termine Ceo appartiene al lessico anglofono ed è entrato in uso in Italia da pochi anni. L’acronimo sta per Chief Executive Officer, traducibile con Amministratore delegato (AD).
Questa figura non va confusa con il Presidente del consiglio di amministrazione, il quale ha una funzione di rappresentanza e di garanzia nei confronti di soci e azionisti.
Il Ceo è il ruolo esecutivo più alto in un’azienda: questa figura prende in carico le decisioni più difficili e significative, in stretta comunicazione con il comitato direttivo, di cui in alcuni casi ricopre anche la funzione di presidente.
Il o la Chief Executive Officer, grazie alla sua vision e alla sua filosofia, è capace di plasmare la personalità dell’azienda, come hanno fatto, per esempio Susan Wojcicki (Ceo di Youtube) e Ginni Rometty (Ceo di Ibm).
Le donne Ceo nel mondo
Analizzando dettagliatamente il report di Grant Thornton International, si può osservare come nel 2020 le posizioni di rilievo in azienda siano occupate solo per il 29% da donne. Questo dato è identico a quello registrato nel 2019: il margine di crescita non ha registrato miglioramenti rispetto all’anno scorso. Tuttavia, quest’anno sono aumentate del 5% le donne che occupano il ruolo di Ceo, sicuramente grazie al fatto che in molte aree del mondo si stia investendo di più sulla formazione per questa figura professionale. Secondo il Grant Thornton International, in Africa due senior manager su cinque sono donne; mentre in America Latina è avvenuta una crescita significativa, con il 33% di presenze femminili in ruoli imprenditoriali (Fonte: Assinews).
La rivista Fortune, come abbiamo già visto, racconta la situazione delle donne al comando delle aziende negli Usa. La novità dell’anno è certamente il nuovo investimento della Bed Bath & Beyond (azienda che vende oggetti e arredi per la casa) che ha scelto come AD una donna di colore, Mary Winston. Questo dato è un vero traguardo, ma dobbiamo comunque considerare che al giorno d’oggi ci sono poche donne di colore in ruoli di prestigio. Questa è una disparità che deve essere assolutamente colmata, se l’obiettivo è sviluppare modelli di crescita innovativi e di successo.
L’indagine di Fortune individua, inoltre, i motivi che hanno portato a questa fase di crescita della rappresentanza femminile in azienda: questo fatto deriva da un cambiamento di equilibri nei consigli di amministrazione. Una quindicina di anni fa, sempre facendo riferimento alle realtà citate all’interno della classifica della rivista, nei CdA le donne rappresentavano il 15,7%, mentre oggi sono il 25,5%. Quando in questi ambienti si fa più forte la componente femminile, allora ci sono più possibilità per una donna di salire al vertice e diventare Ceo.
Le donne Ceo in Italia
Superare le differenze di genere nel nostro Paese, come in altre nazioni del mondo, richiederà ancora molto tempo, specialmente se non si investono più risorse nelle pari opportunità.
Un dato non incoraggiante sulla situazione in Italia viene dal sondaggio condotto da Hays “Leading Women Survey”, riportato da AziendaBanca, che mostra che solo l’11% delle donne italiane punta al ruolo di Ceo. La maggior parte di esse preferisce, o le vengono offerti, ruoli differenti, come quello di middle o senior manager.
Lo stesso si verifica in tutta Europa, dove evidentemente le donne non si trovano nelle condizioni per poter competere con gli uomini nelle cariche professionali più alte.
Quali sono le ragioni per le quali le donne italiane non si sentono in grado di raggiungere la leadership nelle imprese?
Uno dei motivi è il pregiudizio, ancora diffuso, che relega la donna in una posizione di subordinazione. Le discriminazioni, inoltre, si fanno più forti nel momento in cui una donna decide di voler costruire una famiglia.
Non mancano, però, anche alcuni dati positivi per il nostro Paese: nel 2020, le donne Ceo in Italia sono aumentate, arrivando al 23%, oltre il dato medio globale. Anche la percentuale di imprenditrici ha superato i valori registrati nel 2019, giungendo al 28%. (Fonte: Manageritalia.it).