Le donne senza figli sono discriminate?
Sono molti i pregiudizi radicati nella nostra società
Nei Paesi occidentali, una donna su cinque non è mamma e mai lo sarà. E, come riportato su La Repubblica, nel 90% dei casi ciò prescinde dalla propria volontà.
Le cause del fenomeno sono diverse: dall’infertilità fisiologica di uno dei due partner, impossibilitato a riprodursi, a quella “sociale”, ovvero non trovare un compagno con cui condividere la vita e, di conseguenza, con cui diventare genitore.
E poi ci sono i pregiudizi sulle donne senza figli che continuano a essere radicati nella società. Il contesto attuale è infatti molto complesso: il problema della bassa natalità è particolarmente accentuato in Italia, considerando che fino a 50 anni fa si raggiungeva con facilità la soglia di sostituzione, pari a 2,1 figli in media per donna, numero che garantisce il completo ricambio generazionale.
Secondo il report delle Nazioni Unite “World Fertility Report”, nel quinquennio 1970-75, il tasso di fertilità era di 2,32 figli per donna, mentre nel quinquennio 2010-2015 il dato è calato drasticamente a 1,43. Negli anni successivi il trend è stato addirittura peggiore.
Forse anche per questo una donna senza figli viene additata come una persona incompleta, non realizzata e per questo discriminata, per lo meno a livello di giudizio condiviso.
Come accettare una vita senza figli
Chi ha provato per anni ogni strada possibile per diventare genitore senza riuscirci sa bene che il bagaglio psicologico da portare con sé è piuttosto ingombrante. Come accettare una vita senza figli è una domanda a cui è difficile trovare una risposta soddisfacente.
L’eterno senso di colpa di non essere riuscite a fare quello per cui si è destinate, come prescritto dalla società, è un fardello pesante. Eppure non dovrebbe essere così.
Nonostante questo, una volta raggiunta la consapevolezza che un figlio non arriverà, il dolore da metabolizzare a livello psicologico è grande. E vivere in una cultura che esalta, talvolta con toni eccessivi e in maniera poco attenta ai singoli casi, la famiglia e la figura della madre di certo non aiuta.
L’accettazione della mancata genitorialità è un processo lento e faticoso, reso ancora più complesso dal giudizio sociale, che reputa le coppie senza figli egoiste e senza valori, responsabili in qualche modo della loro condizione.
Come fare allora per affrontare questa situazione? Secondo il portale OkSalute, è importante:
- imparare a parlare del proprio problema, almeno con le persone di fiducia;
- seguire i propri interessi e trovare attività che rafforzino l’autostima;
- non accusare se stesse o il proprio partner;
- cercare di ridurre lo stress con tecniche di rilassamento e meditazione;
- chiedere aiuto a uno specialista.
La cosa fondamentale, ad ogni modo, è non combattere da sole la sensazione di vuoto che si sente, ma appoggiarsi sempre ai propri cari o agli esperti.
Donne senza figli per scelta
Se il 90% delle donne senza figli nelle società occidentali non lo sono per propria volontà, c’è un altro 10% che ha invece scelto la condizione di non diventare genitore liberamente.
Il senso materno non è infatti intrinseco e non tutte le donne lo sviluppano nel corso della vita: mettere i bisogni di un’altra persona davanti ai propri non necessariamente avviene naturalmente, mentre molte persone non vogliono cambiare il proprio stile di vita e le proprie prospettive.
Si può allora decidere di non essere madri senza per questo dover essere giudicate in maniera negativa. Dedicare la propria vita alla carriera, ai viaggi, alle esperienze con il proprio partner non può essere una colpa, ma una scelta consapevole e matura, che richiede anche una certa dose di coraggio, spesso andando contro alle aspettative di familiari e amici.
Un altro aspetto che può determinare questa condizione è la precarietà relazionale, che impedisce alla coppia di progettare un percorso di genitorialità comune. In questo caso, la libera scelta e i fattori sociali e personali (come la paura di ritrovarsi a crescere un figlio da sola) si intrecciano strettamente e possono provocare rassegnazione e rimpianto.
Donne senza figli famose
Ma com’è la situazione nel mondo dello spettacolo? Non mancano le donne senza figli famose, che possono essere un punto di riferimento e un incoraggiamento per tutte coloro che non hanno potuto o voluto diventare genitori.
Un esempio su tutti è l’attrice Jennifer Aniston, che ha denunciato esplicitamente un atteggiamento negativo della società nei confronti delle “non madri”: “Non mi piace la pressione che la gente mette su di me e sulle donne in generale, come se avessi fallito, da donna, perché non ho procreato”.
Tra le altre star, ricordiamo anche:
- Ellen DeGeneres
- Ashley Judd
- Oprah Winfrey.
In Italia, l’attrice Michela Andreozzi, fiera sostenitrice della volontà di non avere figli, ha espresso le sue opinioni nelle pagine del suo libro “Non me lo chiedete più. #childfree. La libertà di non volere figli e non sentirsi in colpa”.
Donne forti, dunque, che hanno saputo affrontare il giudizio – spesso severo – della società, trovando altre strade per realizzare loro stesse.