Economia domestica: l’organizzazione che fa la differenza

Gestire il bilancio familiare è questione di precisione

bilancio familiare

 

Una famiglia sotto molti aspetti è come un’azienda: ogni componente ha il suo ruolo, le sue esigenze e i suoi punti di forza ed è chiamato a fare la sua parte per aumentare il rendimento del nucleo familiare.

Gestire il bilancio familiare non è semplice: imprevisti, variazioni nel budget, tentazioni e sprechi possono compromettere il programma di risparmio che si cerca di portare avanti.

Seguendo i presupposti di organizzazione e programmazione, fino al 1966, la scuola italiana si occupava anche di insegnare ai più piccoli le norme base dell’economia domestica, ovvero le regole da rispettare per organizzare al meglio le spese della propria casa, ottimizzarle e risparmiare in maniera costante.

Oggi questa usanza si è persa nei ricordi di nonni e nonne che, tuttavia, continuano a trasmettere il loro sapere ai più giovani, spesso impreparati nell’affrontare le problematiche finanziarie familiari o, quelle da single. In molti, alle prime esperienze fuori casa, si rapportano in maniera confusa a questa disciplina, le cui teorie sono facilmente applicabili con un po’ di pazienza e costanza.

Economia domestica ieri e oggi

economia domestica

L’insegnamento dell’economia domestica iniziò con la riforma Gentile del 1923 e restò in vigore per 54 anni, fino al 1977. Dal 1963 continuò ad essere parte dei programmi col nome di “applicazioni tecniche”, per cui era previsto un programma diverso per alunni e alunne.

Questa materia prevedeva che alle ragazze della scuola media venissero insegnate le basi di alimentazione, gastronomia, igiene, merceologia, cucito e gestione del bilancio familiare. L’obiettivo era preparare le più giovani alla vita matrimoniale, rendendole autonome nelle diverse attività che si richiedevano a una figlia e moglie dedita alla casa e alla cura della famiglia.

L’emancipazione femminile e l’evoluzione della figura della donna hanno nel tempo portato alla modifica e alla successiva cancellazione della materia dai piani di studio nazionali, dove è stata sostituita da educazione tecnica. Resta oggi presente in percorsi con indirizzo sociale e sanitario, anche se con finalità diverse rispetto a quelle d’origine.

Se in passato l‘economia familiare era considerata una prerogativa femminile, oggi il suo insegnamento potrebbe rivelarsi utile a ogni studente e studentessa, senza distinzioni di genere. L’applicazione delle regole principali di questa materia renderebbe più equa anche la suddivisione dei compiti in casa e faciliterebbe la comprensione di alcuni concetti molto importanti, come le corrette modalità di riciclo o la riduzione degli sprechi.

Finlandia e Svezia orientano l’insegnamento della materia proprio secondo questi obiettivi: qui gli adolescenti imparano i principi della cucina e dello stiro, del lavaggio, del cucito, del bricolage ma, soprattutto, imparano a conservare e non sprecare beni primari come cibo e acqua e a spendere in maniera responsabile il denaro a loro disposizione, diventando dei consumatori coscienti e imparando ad abbattere le differenze di genere in giovane età giorno dopo giorno.

Modelli, consigli e regole per la gestione del bilancio familiare

economia domestica come risparmiare

 

Coordinare l’economia del proprio nucleo familiare è una grande responsabilità e la prima mossa da fare è progettare un sistema organizzativo con cui tenere sotto controllo le spese: risparmiare con l’economia domestica è possibile, a patto che ci sia una grande attenzione per le entrate e le uscite, da quelle fisse agli imprevisti.

Sono proprio questi ultimi a rappresentare un ostacolo per la maggior parte delle famiglie, ma un’organizzazione puntuale delle proprie entrate e delle modalità di risparmio più efficaci permette di affrontare anche le spese inaspettate con serenità.

Per aiutare le famiglie, oltre ai file Excel, esistono alcuni strumenti facili da usare, che garantiscono un supporto valido e permettono di calcolare con precisione le diverse possibilità di spesa e risparmio.

gestione spese della famiglia

Applicazioni utili nella gestione delle spese

Gli smartphone sono diventati nel tempo un oggetto di estrema importanza nella programmazione della nostra agenda e nella conservazione dei nostri ricordi. Perché non dovrebbero programmare e conservare anche le nostre spese e aiutarci nella gestione del bilancio familiare?

Le applicazioni disponibili per la gestione delle spese, utili per supportare le famiglie e i singoli nell’economia domestica, sono diverse e si adattano ad ogni necessità. Ecco alcuni esempi:

  • GoodBudget: consente di programmare e regolare le spese e permette di collegare fino a due account diversi;
  • Monefy: intuitiva e semplice da usare, consente di annotare i pagamenti e di non perdere il controllo delle proprie uscite;
  • MoneyPro: pianifica gli acquisti e permette di controllare i conti correnti e organizzare le spese;
  • iSpesa: permette di appuntarsi entrate e uscite con precisione, tenendo traccia delle spese, catalogandole e aggiungendo un budget massimo da non superare.

L’economia domestica nel sistema giapponese Kabebo

Un metodo alternativo e divertente da usare per controllare il proprio bilancio familiare è Kabebo, un’agenda pensata per la pianificazione dell’economia familiare nata in Giappone. La sua struttura è divisa in 4 parti che corrispondono ad altrettante categorie di spesa:

  • prima necessità: generi alimentari, pagamento di bollette e finanziamenti, spese per i mezzi, farmaci;
  • optional: acquisti improrogabili ma non obiettivamente indispensabili (es. abiti o prodotti di bellezza);
  • cultura e tempo libero: cinema, concerti, cene e uscite;
  • imprevisti: multe, guasti, riparazioni.

Inserire nella relativa casella ogni uscita darà un quadro evidente delle spese fatte nel tempo e permetterà di comprendere dove risparmiare e perché. Avere chiari i movimenti di denaro della famiglia, ovviamente sempre in relazione alle entrate, rende più facile capire gli eventuali errori nella gestione dell’economia domestica per correggerli e proseguire nel risparmio. Il sistema, tuttavia, funziona solo se si annotano correttamente tutte le spese: il caffè, il giornale, le matite o i quaderni sono tutte spese che, seppur irrisorie, vanno annotate con rigore, per non perdere di vista l’impatto che hanno nella globalità del bilancio familiare.

Carta, penna e la tecnica del 50/20/30

tecnica economia domestica

La professoressa di economia Elizabeth Warren ha creato una proporzione che ogni famiglia può usare per dedicarsi al risparmio attraverso l’economia domestica: la regola del 50/20/30. Il suo funzionamento è semplice e si basa sulla divisione del budget mensile in tre parti:

  • il 50% va destinato al necessario;
  • il 20% va accantonato e risparmiato o investito;
  • il 30% va destinato alle spese superflue (come ad esempio cene e uscite).

Ovviamente è necessario definire dei limiti per ogni categoria e avere ben chiara la somma disponibile di mese in mese, altrimenti i calcoli potrebbero non essere corretti.

In generale, quando si parla di bilancio familiare ed economia domestica è bene ricordare che l’ingrediente principale è il monitoraggio: per avere chiare le spese, anche quelle non necessarie, è possibile semplicemente archiviare fatture e scontrini e indicare in un quaderno entrate e uscite, tenendo conto di distinguere sempre quelle essenziali da quelle che si potevano evitare. Questo, infatti, permette di migliorare le possibilità di risparmio in maniera significativa.

Come risparmiare con l’economia domestica

risparmio economia domestica

Il primo requisito per risparmiare grazie all’economia domestica è quello di essere dei consumatori attenti: chiedersi se qualcosa ci serve veramente, se possiamo posticipare un acquisto, se è possibile trovare un’alternativa più economica ad una spesa.

Risparmiare e rinunciare non sono sinonimi: l’economia domestica permette di sviluppare la consapevolezza di scegliere dei prodotti che, semplicemente con una maggior cura nell’uso, portano già dei vantaggi nel bilancio familiare complessivo.

Un primo fattore di risparmio viene dall’utilizzo degli elettrodomestici: scegliendo modelli di classe A+++ creati per il risparmio energetico, si otterrà un taglio alle bollette minimo nell’immediato, ma vantaggioso nel tempo. Inoltre, usando lavatrici e lavastoviglie in orario serale, la spesa diminuirà fin dai primi tentativi.

La maggior parte dei fornitori, infatti, propone piani tariffari che prevedono un risparmio in caso di utilizzo dell’energia elettrica nei momenti in cui la richiesta è inferiore, come nel caso delle ore serali, notturne o dei giorni festivi.

Un altro settore sensibile agli sprechi è quello dei generi alimentari: l’acquisto consapevole delle risorse primarie è indice di responsabilità e non va mai trascurato. Una lista della spesa aggiornata, permette di non eccedere nell’acquisto di alimenti non necessari, che rischiano di restare nel frigo o in dispensa per poi essere buttati. Un consiglio è quello di non recarsi al supermercato senza una linea precisa da seguire negli acquisti e senza aver preparato dei coupon di sconto e valutato quale punto vendita offra il miglior rapporto qualità/quantità/prezzo. Non va inoltre mai persa di vista la data di scadenza degli alimenti: se in parte è solo un’indicazione e spesso pochi giorni non mutano le buone condizioni del prodotto, dall’altro lato può sfuggire e causare uno spreco considerevole.

Fra le buone pratiche dell’economia domestica per la gestione della dispensa familiare c’è quella della programmazione settimanale dei pasti: creare un menù per tutta la famiglia permette infatti di delineare il necessario per la settimana e recarsi al supermercato con più consapevolezza, evitando così l’acquisto impulsivo.