Famiglia in viaggio, a cosa fare attenzione
Consigli per le vacanze di famiglie con bambini
Il viaggio in famiglia richiede un maggiore impegno organizzativo rispetto alle vacanze di coppia, ma in cambio sa dare grandi soddisfazioni. A chi piace viaggiare spesso, può venire il dubbio che una volta arrivati i figli la libertà di muoversi e organizzare viaggi e trasferte diminuisca sensibilmente. Non è così, anche se non si può nascondere che per fare le valigie e partire con i piccoli occorre avere tutto sotto controllo e non lasciare nulla, o quasi, al caso.
Quando cominciare a viaggiare in famiglia
Le vacanze in famiglia sono un’esperienza che resta indelebile nei ricordi, sia di mamma e papà sia dei figli, stimolati a conoscere il mondo che li circonda fuori dai luoghi di casa. Una domanda che ci si fa molto spesso riguarda l’età da cui un bimbo può iniziare viaggiare insieme ai genitori. In realtà, non ce n’è una più consigliabile di un’altra, ad eccezione forse delle primissime settimana di vita, dove viaggiare è evidentemente più complicato perché bisogna prendere le misure con la novità di ritmi, pannolini, pianti e poppate. In generale i bambini si abituano in fretta alle nuove realtà e questo rende la missione di viaggiare insieme a loro più semplice e insieme più divertente.
I documenti per il viaggio con i minori
Quando si decide di viaggiare con i bambini una delle priorità è la questione documenti. A seconda della meta selezionata sarà necessaria la carta d’identità o il passaporto; quest’ultimo, in particolare, richiede tempi tecnici che non sono da sottovalutare. Il documento d’identità è obbligatorio per viaggi nazionali o all’interno della Comunità europea, anche quando il bambino è appena nato. Visto che oggi la carta d’identità è quasi ovunque elettronica, le sue tempistiche di emissione si allungano fino a 10 giorni o 2 settimane.
Se la destinazione del viaggio varca i confini europei ci sono due possibilità: chiedere l’iscrizione del bambino sul passaporto del genitore, in modo che vengano riportati i suoi dati anagrafici; oppure si può fare domanda per un passaporto personale, che ha però un tempo di rilascio di circa tre settimane. In entrambi i casi bisogna rivolgersi alla Questura della propria città.
Un altro documento importante alla partenza con un piccolo è la tessera sanitaria: anche se non obbligatoria all’espatrio, risulta fondamentale per garantire l’accesso del bimbo all’assistenza sanitaria in tutti i paesi dell’Unione Europea.
Dove andare in vacanza con i più piccoli
Almeno durante il primo anno di vita le scelte della destinazione e la durata del viaggio devono tenere conto delle esigenze primarie del piccolo. Il consiglio, in questo caso, è di optare per località non troppo lontane da casa in cui trascorrere qualche giorno. In questo modo ci si potrà fare una prima idea sulla reazione del bimbo in un contesto nuovo.
Dai due anni di età in poi le porte dell’Europa e del mondo si spalancano per l’intera famiglia e tutto ciò che servirà fare sarà portare in valigia un set di primo soccorso, stipulare un’assicurazione di viaggio che tuteli dai possibili imprevisti e, non da ultimo, documentarsi per tempo e con attenzione sulle condizioni di sicurezza e sulle usanze del paese di destinazione.
Infine, per completare un perfetto viaggio con i figli, è importante informarsi sulle eventuali agevolazioni promosse per le famiglie. Sono tante e convenienti, come la tessera del treno Io viaggio in famiglia, che in Lombardia permette ai ragazzi fino ai 14 anni di età di viaggiare gratis se in compagnia di un familiare adulto.