I finanziamenti dedicati alle donne imprenditrici
Quali sono gli incentivi previsti per l’imprenditoria femminile?
Cosa significa essere imprenditrici? Perché le donne che sono determinate a raggiungere questo obiettivo, ancora troppo spesso, incontrano difficoltà? Mettersi in proprio, a volte, è una vocazione, altre volte una necessità: qualunque sia la motivazione che spinga una donna a scegliere di essere “il capo di se stessa”, oggi dispone di finanziamenti per l’imprenditorialità femminile che rispondono a diverse esigenze.
I contributi ai quali è possibile accedere sono numerosi e riguardano:
- Agevolazioni economiche per avviare l’attività, realizzare nuovi progetti, acquistare prodotti e usufruire di servizi. Tali sostegni sono pensati per aiutare le donne che hanno necessità di liquidità immediata.
- Fondo di garanzia, un’iniziativa dello Stato per sostenere le piccole e medie imprese italiane, agevolando il loro accesso al credito. Tale fondo dà modo alle imprese di contare sulla garanzia statale così che i crediti siano emessi con più facilità da parte delle banche e le stesse godere di rischi ridotti.
- Autoimpiego Invitalia, un prestito agevolato a tasso zero perfetto per creare una nuova azienda. Mette a disposizione fino a un milione e mezzo di euro per progetti d’impresa in qualsiasi settore. Possono partecipare al bando realtà costituite fino a 12 mesi prima dall’atto della richiesta e donne che desiderano partire con la loro attività.
- Microcredito, un utile finanziamento concesso alle realtà già avviate e che non richiede ulteriori garanzie.
- Contributi a fondo perduto: incentivi costituiti al 50% da capitale che non deve essere restituito. In questo caso, si tratta di finanziamenti a carattere regionale. Ad esempio, l’ultimo bando della regione Lazio prevedeva un contributo dal 50 all’80% fino a un massimo di 32 mila euro.
I requisiti necessari per accedere ai fondi per l’imprenditoria femminile
Tutte le agevolazioni per le donne imprenditrici sono gestite dalla legge 215/92 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile”. Possono beneficiarne realtà già attive o nuove startup, a condizione che rispettino alcuni requisiti, come ad esempio:
- nelle ditte individuali, il titolare deve essere una donna;
- nelle società di persone o cooperative, il 60% dell’organico deve essere composto da donne;
- nelle società di capitali, almeno i 2/3 delle quote deve essere proprietà di donne e anche l’amministrazione deve essere formata da membri femminili per 1/3;
- le piccole imprese che richiedono il finanziamento devono avere meno di 50 dipendenti, avere un fatturato inferiore a sette milioni di euro (o cinque milioni di totale di bilancio) e non essere parte di altre aziende partecipanti
Come accedere ai fondi per l’imprenditoria femminile previsti dalla legge
Per richiedere le sovvenzioni per l’imprenditoria femminile, bisogna iscriversi ad appositi bandi istituiti dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dalle regioni italiane. È fondamentale controllare periodicamente i siti internet dei vari enti come quello del Mise per non perdere un’occasione importante.
All’interno dei bandi sono indicate tutte le modalità di partecipazione e i fondi previsti. Le domande di ammissione si possono fare compilando gli appositi moduli indicati. Successivamente, sarà l’ente gestore a stabilire i punteggi e a creare una graduatoria, che potrà basarsi sul business plan presentato, sulla fattibilità del progetto d’impresa e sul valore dato alla partecipazione femminile.