Come gestire al meglio il rientro a scuola

Consigli e suggerimenti per un ritorno tranquillo in aula

rientro a scuola

Alla fine dell’estate i bambini si trovano spesso ad affrontare con sentimenti contrastanti il rientro a scuola.

Da una parte, infatti, c’è la voglia di rivedere i compagni di classe e di riprendere le attività quotidiane, dall’altra ci si sente frenati da un mix di paure e tensioni legate alla nuova routine, all’ansia da prestazione e alle possibili difficoltà nell’interazione con i coetanei.

Il ritorno in aula, fatto di regole e orari, va perciò organizzato con calma e serenità: i genitori sono chiamati ad individuare le esigenze dei più piccoli, “sintonizzandosi” sul loro stato emotivo e aiutandoli a superare questo momento transitorio nel miglior modo possibile. 

Cosa serve per il rientro a scuola

rientro a scuola: che cosa serve

Ecco allora qualche consiglio utile per affrontare questo periodo particolarmente delicato nella vita di un bambino.

1 – Ascolto attivo e comprensione

Gestire il rientro a scuola richiede pazienza, comprensione e ascolto attivo. Il canale della comunicazione tra genitore e figlio deve rimanere sempre aperto: configurandosi come un elemento cardine per costruire un rapporto basato su fiducia e rispetto reciproco, il dialogo è uno degli strumenti più efficaci per valutare la condizione emotiva del piccolo.

Qualche settimana prima dell’inizio della scuola è quindi bene accogliere le preoccupazioni del figlio: quello che per un adulto non ha peso, può sembrare un macigno per un bambino. La paura di prendere un brutto voto o di non riuscire a seguire il programma di studio, la difficoltà nel costruire nuove amicizie in classe o il timore nei confronti di un nuovo insegnante possono favorire sentimenti negativi e malessere. Porsi al suo livello, lasciando il bambino libero di esprimersi ed evitando di giudicare, rinsalda il rapporto e permette al genitore di comprendere meglio le origini di un’eventuale inquietudine.

2 – Attenzione ai segnali non verbali

Nel gestire il rientro a scuola dopo l’estate non tutti i bambini si comportano allo stesso modo. Alcuni fanno fatica a lasciarsi andare, a razionalizzare i sentimenti e ad esprimerli con efficacia.

Il turbamento emotivo si manifesta in maniera indiretta con problemi ad addormentarsi o risvegli frequenti durante la notte, mancanza di appetito o mal di pancia.

Altre volte invece ci sono dei cambiamenti a livello caratteriale, come ad esempio irritabilità, scontrosità o chiusura in se stessi. Si tratta di segnali importanti e che non vanno sottovalutati.

Richiedere una consulenza con il pediatra permette di valutare la presenza di eventuali disturbi fisici: una volta escluso un malessere, è importante che il genitore indaghi l’origine dell’ansia, cercando di aiutare il bambino a superarla.

3 – L’importanza di una routine flessibile

Quando si comincia ad avvicinare il momento del rientro a scuola anche i ritmi e gli orari devono essere pian piano riadattati al nuovo inizio.

Semplici azioni ripetute con costanza fino a diventare una routine, aiutano a dare sicurezza al bambino.

Qualche esempio? Preparare la cartella la sera con l’occorrente per il giorno successivo, controllare la merenda da mangiare a ricreazione, leggere insieme una favola prima di dormire.

4 – L’atteggiamento del genitore fa la differenza

Lo stato d’animo dei genitori ha un’influenza importante su quello dei figli, anche quando si parla di  approccio alla scuola. Se mamma e papà arrivano a settembre stanchi, affaticati e sotto stress, è inevitabile che questo stato mentale si rifletta anche sui bimbi.

L’inizio della scuola coinvolge tutto il nucleo familiare, chiamato a creare le condizioni migliori perché sia il più indolore possibile. Capita addirittura che i genitori si carichino essi stessi di eccessive preoccupazioni e coltivino paure, legate, ad esempio, alla capacità del bambino di farsi nuovi amici o di riuscire a seguire le lezioni. Le aspettative, in questi casi, vanno ridimensionate per non alimentare l’insicurezza del figlio.

5 – Imparare a chiedere aiuto

Quando lo stato di malessere del bambino non accenna a diminuire, anzi, si intensifica con il passare delle settimane, è importante imparare a chiedere aiuto. Il parere di un professionista, che si tratti del pediatra o di uno psicologo, aiuta infatti a risolvere le situazioni più complesse. Consultare un esperto esterno non è indice di incapacità da parte dei genitori, ma è un atto di amore e premura nei confronti del figlio.

Cosa fare prima del rientro a scuola?

Cosa fare per un rientro a scuola sereno

Per rendere più soft il momento del rientro sui banchi di scuola è bene preparare tutto quello che potrebbe servire in vista del nuovo anno. È necessario, in primis, mettere a punto il materiale didattico essenziale, tra cui cartella, astucci, quaderni e matite. Coinvolgere il figlio nella scelta del kit, assecondandolo nei gusti per quanto possibile, è una strategia efficace per favorire un approccio positivo alla scuola.

Vanno quindi ordinati i libri di testo, seguendo le indicazioni degli insegnanti. Una volta acquistati, i volumi andrebbero etichettati e foderati: in questo modo non verranno confusi con quelli dei compagni e non si rovineranno nel corso del tempo.

Anche l’abbigliamento va curato. In vista del nuovo anno è bene coinvolgere i figli in un pomeriggio di shopping per procurarsi, ad esempio, una nuova tuta per le attività motorie e un paio di calzature sportive, oltre a qualche grembiule da cambiare periodicamente.

Se il bambino frequenta la mensa, inoltre, è bene predisporre tutto l’occorrente, acquistando i buoni in Comune o a scuola.

Un’attenzione particolare va infine riservata all’organizzazione familiare: occorre contattare per tempo i nonni o la baby-sitter in modo che accompagnino o vadano a prendere il bambino all’uscita se i genitori non dovessero essere disponibili.

Seguire questi consigli permetterà di alleggerire il momento del rientro a scuola, facendo in modo che il figlio si senta più sereno nella gestione di questo momento.