E se l’intelligenza emotiva fosse la chiave per cambiare il mondo dell’imprenditoria e anche l’ambiente in cui viviamo? Ce lo racconta l’imprenditrice Erica Canaia, Sales Director di Fimic e speaker di WomenX Impact 2022
Rappresenti la terza generazione della Famiglia Canaia, proprietaria e fondatrice di FIMIC SRL attiva nel settore del riciclaggio della plastica. Perché hai deciso di continuare questa tradizione?
Avevo studiato giurisprudenza e quando ho iniziato avevo un’idea diversa di giustizia. Così mi sono guardata attorno e ho valutato se proseguire o meno con la professione. Con la mia famiglia ho sempre avuto un bel rapporto, i miei genitori lavoravano insieme da almeno 35 anni ed era stata una sinergia molto importante per l’azienda. Così ho pensato di chiedere di collaborare con loro e di dare qualche input nuovo all’azienda di famiglia, a sostegno di ciò che stavano realizzando.
Sul tuo profilo Linkedin scrivi: “Credo fermamente che il riciclaggio sia l’unico modo per evitare qualsiasi inquinamento da plastica e ho sviluppato la mia azienda con questa missione in mente”. Da dove nasce questa consapevolezza?
Ho visitato molti paesi, soprattutto fuori dall’Europa, che hanno un inquinamento massiccio dovuto alla mancanza di consapevolezza del valore della plastica. Però nelle città dove la plastica veniva raccolta, selezionata e strategicamente riciclata, ho visto famiglie impegnate in questa attività e un ridotto impatto ambientale.
Vedere cosa si può realizzare con il prodotto riciclato e tutte le famiglie impegnate per raggiungere questo obiettivo mi ha spronata a migliorare l’ambiente in cui viviamo.
La sostenibilità ambientale è la strada per il successo delle imprese?
Una sostenibilità reale e consapevole. Il greenwashing purtroppo in questo momento è presente in moltissime strutture, che falsano la loro sostenibilità per apparire al meglio.
Altri invece ci stanno davvero mettendo molto impegno, e sono quelle le aziende che andrebbero assolutamente premiate nell’acquisto da parte dei consumatori.
Come imprenditrice lavori per creare anche un ambiente di lavoro sostenibile: capace quindi di valorizzare al meglio le capacità e il know how dei dipendenti?
Cerco di comprendere al meglio i miei dipendenti in base ai loro talenti. Se le aziende riuscissero ad aiutare i propri dipendenti nella crescita personale, dove possono esprimersi al meglio, saremmo non solo delle persone migliori ma soprattutto più felici.
Nel tuo settore le donne leader sono poche o non hanno ancora abbastanza spazio?
Ho affrontato questo tema anche durante il mio discorso a WomenX Impact: penso che si possa decisamente fare meglio! Nel mondo del riciclo della plastica, quando ho iniziato, le donne si contavano sulle dita di una mano.
Ora finalmente, ad ogni fiera, vedo molte più colleghe: sono ingegnere o manager, sempre più impegnate nei settori della meccanica e dell’elettronica. Non ci sono limiti alle passioni!
Qual è il valore aggiunto che una giovane imprenditrice come te può offrire in un settore spesso dominato dagli uomini?
Penso che sia la mia intelligenza emotiva a fare la differenza. Le persone con cui lavoro sanno che con me possono dialogare e confrontarsi.
Non è facile parlare con qualcuno in generale e, se è il tuo titolare ancora meno, ma negli anni mi sono sempre impegnata a mantenere una comunicazione aperta con tutti. Credo che sia il segreto per lavorare meglio e capirsi meglio.