«In Basilicata il 68 per cento delle donne si occupa della cura della famiglia, molte vorrebbero avere un’alternativa che purtroppo la nostra Regione non sempre offre»

Federcasalinghe è un’associazione senza scopo di lucro, rappresenta tutte le persone che svolgono a tempo pieno, o part time, il lavoro familiare o il lavoro di cura. Nasce nel 1982, grazie all’intesa tra un gruppo di donne con lo stesso obiettivo: il riconoscimento culturale, giuridico, economico del lavoro familiare. Il fulcro dell’obiettivo di Federcasalinghe è quello di concedere tutela alle persone, e in particolare alle donne, che dedicano molte ore del proprio tempo alla cura del nucleo familiare.
Quella di Federcasalinghe è una rete estesa in tutta Italia, oltre alla sede nazionale di Roma presenta vari riferimenti regionali e provinciali. Tante le battaglie vinte, basti pensare all’istituzione degli albi professionali per gli impiantisti di gas, energia e acqua, con richiesta di specifica di professionalità, il ritiro dal mercato delle vestaglie da casa ricche di fronzoli altamente infiammabili e causa di morte, l’approvazione della legge 215 del 1992 per l’imprenditoria femminile e l’introduzione dell’assegno di maternità per le neo-mamme casalinghe o disoccupate.
Per Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe la donna casalinga è “lavoratrice” e produttrice di lavoro che ha valore economico. L’Istat riporta che nel 2016 sono 7milioni e 338mila le donne che si dichiarano casalinghe in Italia e nel 2019 sono ben 100 mila gli uomini che non lavorano, la cui attività è quella di badare alla casa, un dato che riporta un aumento del 24,3 per cento rispetto al 2018. Una realtà concreta e radicata, che necessita un giusto riconoscimento. Per conoscere il nuovo progetto dell’associazione “Orgoglio di donna” e le attività che l’associazione propone anche in terra lucana, la redazione ha contattato Giulia Carrieri, giovane genzanese, tenace presidentessa di Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe Basilicata.
Un’associazione senza scopo di lucro che si batte per i diritti delle casalinghe. Perché dedicarsi a questa categoria che interessa direttamente una percentuale importante della popolazione?
«Semplicemente per un senso di giustizia sociale. Le casalinghe lavorano nove ore al giorno, tutti i giorni della settimana senza che il loro lavoro venga considerato dalla società come tale e anche se il numero delle casalinghe italiane negli ultimi anni è diminuito, ad oggi sono sette milioni, la quasi totalità lamenta insoddisfazione personale. L’insoddisfazione personale che spesso affligge le casalinghe è dovuto al loro lavoro calpestato e non riconosciuto e all’essere invisibile in una società industrializzata che non lascia spazio a questa categoria. In un mondo che professa le pari opportunità, le casalinghe non vengono quasi mai menzionate, come se si volesse nascondere il loro lavoro straordinario per la cura della famiglia, la culla del nostro essere. Sia che siano lavoratrici retribuite o che si occupino solo della famiglia e della casa, queste donne hanno diritto di replica e hanno il diritto di essere protagoniste».
“Orgoglio di donna” è la nuova strategia della Federcasalinghe. Quali sono le proposte sottoposte al Governo?
«In anni da battaglie, Federcasalinghe, ha ottenuto il riconoscimento giuridico della casalinga quale lavoratrice, produttrice di valore sociale ed economico. La prossima battaglia che attende Federcasalinghe, per il quale ci stiamo già muovendo attraverso un colloquio continuo con le forze governative, è il riconoscimento del diritto alla libertà di scelta delle donne proponendo un Bonus formazione per le casalinghe, finalizzato al rientro nel mondo del lavoro retribuito. Le donne italiane vogliono fare impresa, vogliono sentirsi parte del processo economico del Paese e vogliono realizzare delle attività per contribuire al sostentamento della propria famiglia creando opportunità future anche per i figli. La realizzazione personale è un diritto inviolabile molto spesso non riconosciuto e per il quale ci batteremo sempre con forza e determinazione».
Da presidentessa lucana dell’associazione, qual è la situazione nella sua Regione?
«Per quanto riguarda la Basilicata, solo il 32 per cento delle donne lavora. Federcasalinghe Basilicata ogni giorno si rapporta con le donne del nostro territorio e le assicuro che anche il restante 68 per cento vorrebbe avere un’alternativa che purtroppo la nostra regione non sempre offre. Inoltre, questo dato è confermato in gran parte del Sud Italia e questo ci impone di essere, come associazione, ancora più presenti e propositive nei nostri territori.
Ultimamente, ho avuto modo di confrontarmi con alcune giovani donne che hanno deciso di rimanere al Sud anteponendo i propri affetti al lavoro e di conseguenza accantonando un aspetto fondamentale della vita che è il lavoro. Non può la nostra amata terra chiederci di scegliere tra lavoro e famiglia, per questo cercheremo di creare opportunità ed aiutare tutte coloro che non vogliono affrontare questa amara e sofferta scelta ma sperano in un futuro pieno di opportunità lavorative lì dove si è deciso di costruire la propria famiglia. Un grande passo, per l’imprenditoria femminile e giovanile è stato il contributo “Resto al Sud” che ha favorito il proliferare di idee innovative e ha rilanciato l’economia del territorio. Purtroppo, la burocrazia è un terreno latente e scoraggiante e molti beneficiari hanno riscontrato difficoltà e pochi aiuti per la compilazione del bando. Come associazione, sul territorio regionale, cercheremo di affiancare coloro che vogliono creare impresa attraverso consulenze o solo consigli dando a tutti la possibilità di scegliere.
Come Presidente regionale, cercherò di aprire un dialogo con la consigliera regionale di Parità che in occasione dell’otto marzo, festa delle donne, ha presentato un Patto per le donne articolato in otto punti volto ad affrontare varie tematiche e proponendo interessanti soluzioni riguardanti anche le pari opportunità nel mondo del lavoro. Federcasalinghe è un alleato importante per le donne e si batterà sempre nei loro interessi. Per chiunque volesse contattarci o avvicinarsi alla nostra realtà ci sono vari canali di interlocuzione tra cui il sito donne.it aggiornato con articoli di esperti e consulenti. Per quanto riguarda la Basilicata, una pagina Facebook (Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe Basilicata) con chat diretta, saprà fornire tutte le informazioni richieste».
(da “Il Mattino” di Puglia e Basilicata, 24/05/2020)