Le batteriste donne più famose in Italia e all’estero
Le migliori virtuose dello strumento, da Marina Rei a Cindy Blackman
In un concerto raramente vengono puntati i riflettori su chi si occupa di cassa e rullante, di solito posizionato alle spalle della band, dietro a cantante, chitarra e basso. In realtà, il batterista svolge un ruolo cardine nel gruppo: oltre a scandire il tempo e la ritmica, le percussioni rendono riconoscibili, assieme alla voce, i brani e lo stile del complesso.
Accanto ai grandi nomi maschili che hanno fatto la storia di questo strumento – come Ringo Starr, Ian Paice e Dave Grohl, appartenenti, rispettivamente, ai Beatles, ai Deep Purple e ai Nirvana –, non mancano batteriste donne di talento, che hanno contribuito a creare un affresco musicale ricco e variegato.
Insieme alle donne bassiste famose come Carol Kaye, Kim Gordon e l’attualissima Victoria De Angelis, costituiscono un’importante parte del panorama musicale. Vediamo chi sono e le loro band.
Le più importanti batteriste donne italiane
La batteria, in particolare, è apprezzata dal mondo femminile anche in Italia. Qualche esempio? Marina Rei, la cantautrice romana figlia d’arte – suo padre era Vincenzo “Enzo” Restuccia, batterista dell’orchestra di Ennio Morricone – che ha recentemente festeggiato i suoi primi vent’anni di carriera. Artista pluripremiata, è da sempre affezionata alle percussioni, tanto che con questo strumento ha collaborato al brano “Ali sporche” del rapper Coez.
Ma è negli ultimi anni che la Rei è ritornata dietro la batteria con maggior frequenza: risale allo scorso anno, infatti, la partecipazione al tour di Carmen Consoli “Volevo fare la rockstar” proprio in qualità di percussionista. Inoltre recentemente l’artista ha dichiarato di voler, in futuro, formare una nuova band in cui suonare soltanto il suo strumento prediletto.
Se Marina Rei rappresenta un punto di riferimento in questo ambito, grandi aspettative sono rivolte oggi alla giovanissima Elisa Montin, conosciuta per aver vinto il concorso americano “Hit like a girl 2017”. Al contest Elisa ha avuto la meglio su migliaia di concorrenti grazie ad un’insuperabile esibizione rock metal sulle note del videogioco “God of war”. La sua performance ha conquistato la giuria: un riconoscimento mondiale che conferma una passione coltivata fin da bambina, quando con mestoli e pentole improvvisava una rudimentale batteria. I genitori non hanno esitato ad iscriverla ad una scuola di musica e, da allora, Elisa non si è più fermata, arrivando a realizzare uno dei suoi sogni nel cassetto: suonare la batteria sul palco degli Skunk Anansie al fianco di Skin.
Fa parte dell’elenco delle batteriste donne italiane di successo anche Paola Caridi, musicista da sold-out negli stadi che ha iniziato a suonare all’età di 16 anni. Grazie alla padronanza eccellente del suo strumento ha raggiunto negli scorsi anni un traguardo prestigioso: la partecipazione al concerto evento di Fedez e J-Ax, a San Siro, nel 2018. La sua è una carriera costellata di collaborazioni di tutto rilievo: ha infatti condiviso il palcoscenico con Fabrizio Moro, Gianluca Grignani e Massimo Ranieri.
Donne batteriste: da Cindy Blackman a Anika Nilles
Oltre i confini nazionali, tra le batteriste donne famose ricordiamo Cindy Blackman, percussionista dell’Ohio capace di muoversi con scioltezza tra diversi generi musicali, dal jazz al rock. Appassionata di ritmo fin da bambina, era solita colpire tutto quello che le capitava tra le mani, a partire da stoviglie e giocattoli. Da lì in poi la sua carriera è cresciuta, fino a prendere il volo.
Ha collaborato, tra gli altri, con uno dei più incompresi geni del jazz, il compositore e sassofonista Joe Henderson, con il quale è stata in tour in Europa e in Giappone. Anche il rock ha avuto un ruolo importante nella sua vita: ha suonato infatti con Lenny Kravitz, con il quale ha condiviso il palcoscenico per 15 anni. Ma il suo percorso artistico ha raggiunto uno dei suoi momenti più alti quando la sua vita ha incrociato quella di Carlos Santana: erano in tour assieme quando, nel 2010, durante un concerto a Chicago lui le chiese di sposarlo, sancendo così un’intesa profonda anche sotto il profilo personale.
Arriva invece dalla Germania Anika Nilles, che nei primi anni 2010 ha pubblicato video su YouTube suonando le proprie canzoni e riscuotendo un grande successo tra gli utenti. Eletta due volte “Stella nascente” dalla rivista DrumClub, Anika ha pubblicato due album completi.
Tra le batteriste donne dallo stile inconfondibile spicca anche la giapponese Senri Kawaguchi, classe 1997. Considerata una bambina prodigio, è entrata all’età di 13 anni nella prestigiosa classifica Drummerworld, che annovera i migliori 500 batteristi al mondo. Attratta dai generi jazz e fusion, si è fatta conoscere per il suo modo particolarissimo di suonare.
Suonare oltre le convenzioni, la storia di Evelyn Glennie
La musica comporta un’esperienza totalizzante, in grado di superare ogni limite. Lo conferma la storia di Evelyn Glennie, batterista donna rock scozzese affetta da una sordità profonda dall’età di 12 anni, abituata a suonare la batteria scalza percependo le vibrazioni che arrivano da terra. Il suono diventa così una sensazione tattile e il corpo viene utilizzato come cassa di risonanza. Tra le pochissime percussioniste che sono riuscite ad intraprendere una carriera solistica, arrivando poi ad esibirsi assieme a Elton John e a Bjork, Evelyn ha portato avanti con perseveranza la sua battaglia contro le convenzioni.
Quello delle batteriste femminili è dunque un mondo che ha moltissimo da raccontare, che permette alle artiste musicali di esprimere al meglio il proprio talento e il proprio estro artistico.