Ludopatia: cos’è, sintomi e trattamenti

Una pericolosa dipendenza legata al gioco d’azzardo

ludopatia

Il gioco d’azzardo non è solo un “vizio”: per molti può diventare una vera e propria patologia, caratterizzata da pensieri ossessivi, irritazione e un crescente bisogno di puntare somme di denaro sempre più alte. Si tratta della ludopatia, una malattia compresa nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) e classificata come dipendenza comportamentale.

Il problema, in particolare, tende a coinvolgere gradualmente tutti gli aspetti della vita di chi ne soffre, influenzando in maniera negativa le relazioni intime e professionali.

Non si tratta di un disturbo “di nicchia”. Secondo le ultime statistiche a disposizione, le persone affette da ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, di cui però solo il 10% accetta di farsi curare. Ciò significa che occorre fare molto di più per spiegare la patologia, in modo che i soggetti malati possano prendere coscienza delle loro difficoltà e intraprendere un percorso di cura.

Significato di ludopatia

Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità la ludopatia è “un comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi”.

Il significato emerge anche dall’etimo della parola. “Ludo-”, infatti, implica il gioco, mentre “-patia” viene usato in ambito medico per definire una malattia o uno stato di sofferenza.

Il termine ludopatia si è diffuso soprattutto negli ultimi anni, grazie anche ai mezzi di informazione e alle campagne di sensibilizzazione, che cercano di far conoscere questo problema.

Al momento, non si conoscono ancora con precisione le cause della malattia, ma secondo alcuni ricercatori deriverebbe da un insieme di fattori biologici, genetici ed ambientali.

Come si riconosce la ludopatia

sintomi della ludopatia

Come accade spesso con i disturbi psicologici, può risultare complesso riconoscere il problema: capire quando i comportamenti diventano “patologici” è difficile.

Tuttavia, è importante riconoscere i campanelli d’allarme, in modo da prendere le adeguate contromisure, rivolgendosi ad uno specialista. In particolare, le persone che soffrono del problema:

  • tendono a giocare d’azzardo di frequente e in maniera ripetuta;
  • sentono la necessità impellente di mettersi al tavolo da gioco o alle macchinette,
  • soprattutto quando vivono in situazioni di stress o sono depresse;
  • sono fortemente attratte dalle immagini relative al tema;
  • sono irritabili quando non riescono a giocare;
  • cercano di negare il disturbo;
  • richiedono prestiti per poter continuare a giocare.

A causa di questi comportamenti, chi è affetto da ludopatia tende a indebitarsi e a dedicare gran parte del proprio tempo al gioco, mettendo a rischio la propria posizione sociale e lavorativa.

Come guarire dalla ludopatia

guarire dalla ludopatia

Come combattere la ludopatia? I trattamenti mirano, da un lato, alla presa di coscienza del problema; dall’altro, al recupero del proprio autocontrollo.

In generale si può puntare su tre strade:

  1. Terapia farmacologica: i medicinali vengono prescritti nei casi più gravi, caratterizzati dalla presenza di altre patologie come la depressione o il deficit d’attenzione. Sono raccomandati antidepressivi e stabilizzanti dell’umore, ma ovviamente bisogna passare da un consulto medico;
  2. Psicoterapia: aiuta a prendere coscienza del disturbo, invitando il paziente a gestire il suo desiderio e le sue azioni. Può allora essere utile intraprendere un ciclo di terapia cognitivo-comportamentale;
  3. Gruppo di supporto: il confronto con altre persone che soffrono della stessa malattia è un valido aiuto.

È poi importante evitare gli ambienti legati al gioco d’azzardo, mettere in pratica quanto appreso in terapia e contattare subito uno specialista se si rischia di ricadere nel vortice della patologia.

Come comportarsi con chi soffre di ludopatia?

Questa malattia non coinvolge solo il paziente, ma anche la famiglia, amici, parenti e colleghi di lavoro. Affrontare il problema, dunque, può essere anche una sfida per le persone che circondano il ludopatico e sapere come comportarsi correttamente può rivelarsi complesso.

Che cosa fare, dunque? Secondo gli esperti, il primo passo da compiere è aprire un canale di dialogo, in modo da favorire il processo di riconoscimento della patologia, che spesso viene negata dal soggetto.

Inoltre non bisogna avere atteggiamenti di condanna o di colpevolizzazione: non si deve né nascondere il problema, evitando di parlarne, né far pesare i comportamenti del ludopatico. Ovviamente è essenziale non prestargli denaro.

Il consiglio è prendere contatto con parenti e amici, così da creare una strategia comune per aiutare il paziente. Fondamentale, a questo proposito, consultare uno specialista, che saprà indicare la strategia migliore.

Se stare accanto a un ludopatico risulta particolarmente stressante è bene farsi aiutare da un terapista o da gruppi di self help. Uscire da questa situazione è possibile, ma solo se si percorre la strada insieme.