Intervista a Mariangela Marseglia, Country Manger di Amazon

 Country manager di Amazon per Italia e Spagna è Mariangela Marseglia, che negli ultimi ha saputo guidare l’azienda verso uno sviluppo costante, con lo sguardo sempre orientato al futuro. Un vero esempio per tutte le donne che vogliono fare carriera.

È una delle maggiori aziende del mondo, una realtà che ha rivoluzionato il nostro modo di fare  acquisti e, più in generale, la nostra quotidianità. Stiamo parlando ovviamente di Amazon, il colosso dell’e-commerce mondiale che, solo nel 2020, ha fatturato 386,1 miliardi di dollari, mentre nel primo trimestre di quest’anno ha raggiunto quota 108,5 miliardi.

 

Nel 2020 Amazon ha creato nel nostro Paese oltre 2.600 posti di lavoro a tempo indeterminato, nel 2021 la prospettiva è di definire altre 3.000 assunzioni. La sensazione è che in Italia possano esserci ulteriori margini di espansione.

Crediamo in questo Paese dal Day 1 del nostro arrivo, ovvero da più di dieci anni, e continuiamo a sostenerne la crescita e l’economia con importanti investimenti che interessano tutto il territorio nazionale. Abbiamo investito più di 5,8 miliardi di euro dal 2010 in infrastrutture, centri di distribuzione, uffici corporate e data center, inclusa la nuova Regione AWS (Milano) aperta nell’aprile 2020.

Continuiamo ad accelerare il Piano Italia e a impegnarci concretamente per rilanciare l’economia locale, creando nuovi posti di lavoro e investendo in nuove sedi logistiche in tutto il territorio, da Sud a Nord. Siamo arrivati nel Paese nel 2010 con circa 50 dipendenti e in soli dieci anni abbiamo generato opportunità lavorative per migliaia di talenti in tutta Italia, accreditandoci come azienda Top Employer 2021.

E proprio il 2021 segnerà il passaggio dai 9.500 dipendenti a tempo indeterminato, con cui abbiamo chiuso il 2020, ad oltre 12.500 entro la fine di quest’anno, con la creazione di 3.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato.

Solo nel 2021 prevediamo di investire oltre 350 milioni di euro nell’apertura di tre nuovi siti logistici, rispettivamente due centri di distribuzione a Novara e Cividate al Piano (BG) e un centro di smistamento a Spilamberto (MO). I tre nuovi siti saranno operativi a partire dall’autunno. Per essere sempre più vicini ai nostri clienti, alle oltre 50 sedi che abbiamo aperto in tutta Italia dal 2010 ad oggi, si aggiungeranno anche 11 nuovi depositi di smistamento, da Udine alla provincia di Perugia, ampliando il nostro network logistico e creando nuovi posti di lavoro.

Inoltre, investiamo costantemente per costruire l’infrastruttura digitale e fisica capace di fornire prodotti e servizi a milioni di clienti e ad aiutare lo sviluppo digitale delle piccole e medie imprese italiane che usano il nostro negozio online, la nostra vetrina Amazon Made in Italy o altri servizi per incrementare la propria attività e esportare i prodotti italiani in tutto il mondo. La consideriamo una risorsa per accelerare la trasformazione digitale del Paese, che è diventata ancora più prioritaria per sostenere l’economia in questi tempi difficili.

 

La digitalizzazione è una grande opportunità di crescita economica, sociale e culturale. L’Italia, però, è in ritardo rispetto al resto dell’Europa. Perché è importante investire in questo senso e quali sono le strade da percorrere?

La crisi pandemica ha fatto emergere quanto un approccio omnicanale sia importante per la riuscita di una attività: infatti, le realtà che si erano già attrezzate diversificando i propri canali di vendita sono riuscite ad affrontare al meglio il periodo di lockdown ed alcune hanno registrato importanti crescite.

Da parte nostra, continuiamo ad innovare e ad offrire nuovi strumenti e programmi per supportare il business delle oltre 14.000 piccole e medie imprese che vendono su Amazon, accompagnandole nel loro percorso di digitalizzazione.

Solo lo scorso anno, abbiamo investito nel mondo più di 16 miliardi di euro per aiutarle a incrementare le loro vendite su Amazon raggiungendo importanti traguardi: i partner di vendita italiani hanno superato in totale 500 milioni di euro di fatturato all’estero. Inoltre, a sostegno della loro crescita digitale, hanno creato oltre 25.000 posti di lavoro nel 2019.

Lo scorso novembre abbiamo lanciato “Accelera con Amazon”, il programma di formazione gratuito realizzato in collaborazione con ICE, MIP Politecnico di Milano, Confapi e Netcomm per accelerare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 piccole e medie imprese italiane (PMI).

Il programma offre strumenti di apprendimento e di consulenza per coloro che desiderano avviare una nuova attività online o accelerarne una già esistente, su Amazon o altrove. Inoltre, l’iniziativa offre moduli dedicati su come creare un’immagine del brand efficace e implementare strategie di marketing e di social media, strumenti per sviluppare modelli di business e corsi su come creare il team più efficace dal punto di vista delle risorse umane.

Per concludere, credo che la sfida sia quella di unire le forze di istituzioni, accademie, aziende e corpi intermedi per rendere il canale digitale ancora più semplice, accessibile e aiutare le nostre PMI a colmare il gap educativo e di competenze per poter gareggiare ad armi pari con i cugini europei e mondiali e non solo nel loro “quartiere”.

 

Lei ha vissuto in molti Paesi, dalla Francia, agli Stati Uniti, al Regno Unito. Quali differenze ha trovato, dal punto di vista lavorativo, rispetto all’Italia?

Sono nata e cresciuta in Italia e negli ultimi anni ho avuto l’opportunità di vivere in molti Paesi, dalla Francia, agli Stati Uniti, al Regno Unito. Ho imparato tanto da queste esperienze. Per fare un esempio, in diversi Paesi del mondo ho osservato come il fallimento non sia affatto visto come un tabù, ma anzi come uno stimolo a fare sempre meglio e raggiungere i propri obiettivi. Inoltre, nel corso di un’esperienza a Seattle, ho imparato che “è più difficile essere gentili che intelligenti”. Qui, ad esempio, ho capito l’importanza del valore della gentilezza anche quando si è a capo di una azienda.

 

Amazon è un’azienda particolarmente attenta alle differenze di genere. Recentemente ha annunciato lo stanziamento di un fondo da 500mila euro rivolto alle donne che vogliono diventare imprenditrici. Ma quali sono, secondo lei, le strade e gli strumenti per superare il gender gap?

Promuovere in modo attivo l’inclusione, l’equità e la diversità è sicuramente ciò che caratterizza oggi le aziende che vivono con consapevolezza il presente. Per noi sono valori fondamentali e li mettiamo al centro di tutto ciò che facciamo semplicemente perché è la cosa giusta da fare.

Promuoviamo un ambiente di lavoro in cui viene valorizzata l’unicità di ciascuno di noi, che nasce dalla diversità delle nostre prospettive, delle nostre differenze di sesso, età, orientamento affettivo, esperienze professionali e di vita che ci caratterizzano. È così che trovano terreno fertile l’innovazione e la creatività, che sono per noi i veri motori dell’azienda e che ci consentono di innovare per conto dei nostri clienti.

Ma siamo consapevoli che è necessario fare di più e siamo aperti a collaborare con tutti gli attori che hanno a cuore la questione.

 

Quali sono, più nel dettaglio, le azioni intraprese da Amazon per garantire il rispetto dei valori di uguaglianza e di inclusione all’interno del gruppo?

In Amazon ci siamo fatti promotori del superamento del gender gap in tutto il mondo, con l’obiettivo di raggiungere la piena parità di genere anche in posizioni apicali.

Amazon premia il merito, i salari sono già da molto tempo uguali per uomini e donne che svolgono pari mansioni. Abbiamo una grande flessibilità sul lavoro, smart working da ben prima che diventasse una necessità, il parental leave fino a 6 settimane di assenza retribuita a tutti i compagni e compagne in coppie sposate, conviventi e di fatto, per figli naturali e adottivi. Io stessa ad esempio ne ho usufruito quando mia moglie mi ha reso madre. E queste sono solo alcune delle nostre politiche volte a favorire le necessità di armonia tra lavoro ed esigenze personali

Inoltre, è importante farsi promotori di questi valori anche esternamente. Di recente, ci siamo uniti all’iniziativa dell’Associazione Minima & Moralia volta a promuovere la parità sui palchi degli eventi, attraverso cui ci impegniamo a promuovere un adeguato bilanciamento di genere nelle manifestazioni pubbliche.

 

Nel suo percorso di crescita professionale, l’essere donna è stato qualche volta un ostacolo?

Un motto mi guida nella vita: “Where there’s a will, there’s a way” (Quando c’è la volontà, si trova la strada).

 

Quale consiglio darebbe alle giovani donne che vogliono intraprendere il loro percorso lavorativo in un grande gruppo?

Alle giovani donne che intendono intraprendere il loro percorso di lavoro in un grande gruppo consiglio di non porsi limiti e di investire continuamente nella formazione per il proprio futuro e percorso di carriera professionale, continuando a perseguire i propri obiettivi con determinazione.

Lo ricordo spesso anche alle studentesse che si approcciano alle materie STEM, settore con ancora poca presenza femminile. In Amazon stiamo puntando molto sull’accesso alla formazione STEM con l’obiettivo di ridurre il gender gap: in Italia, in particolare, abbiamo creato la borsa di studio “Amazon Women in Innovation” per aiutare giovani donne a realizzare i propri progetti di carriera nel campo dell’innovazione e della tecnologia, sostenendole con una borsa di studio e il supporto di una mentor di Amazon che le accompagna nel percorso di studi.