Le microimprese al femminile

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L’importanza delle microimprese, una nuova risorsa per l’economia italiana

L’importanza delle microimprese in Italia è testimoniata dal numero di persone che trovano impiego in queste realtà. La CGIA (Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre) ha raccolto qualche dato e restituito una panoramica del nostro Paese.

Le microaziende rappresentano il 95% delle imprese totali sul territorio, corrispondenti a 4,1 milioni di unità che danno lavoro a 7,6 milioni di cittadini, ovvero a più del 44% del totale. 

Sebbene fino a 40 anni fa le microimprese sembravano destinate a scomparire a causa della globalizzazione, oggi invece sono un asse portante della nostra economia. Nonostante la crisi iniziata nel 2008 le abbia colpite duramente, queste realtà stanno riprendendo piede, perché rappresentano orgogliosamente la storia e la tradizione del nostro Paese.

Microimpresa: i requisiti che la caratterizzano

Se si considera che ogni tipologia di attività è regolata in base alle normative contenute nella Raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003 della Commissione Europea, è possibile determinare quali realtà possono beneficiare di contributi e aiuti pubblici. In questo caso, per parlare di microimpresa è necessario che il fatturato annuo sia inferiore ai 2 milioni di euro. All’interno dell’azienda, inoltre, devono essere occupati non più di 10 dipendenti.

Un’imprenditoria sempre più “rosa”

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Ciò che fino a poco tempo fa era inimmaginabile sta ormai diventando realtà: l’imprenditoria italiana sta prendendo una direzione più femminile e sta contribuendo a realizzare un certo tipo di imprenditoria in rosa che è sempre più protagonista della scena economica italiana e mondiale. 

Negli ultimi anni sono stati destinati fondi nazionali e sono stati indetti bandi pubblici, in misura maggiore rispetto al passato con l’obiettivo di agevolare tutte quelle donne che hanno il desiderio di avviare una startup o di farla crescere

La legge italiana 215 del 1992, “Azioni positive per l’imprenditoria femminile”, prevede agevolazioni per le attività “in rosa”, sia per quelle da avviare sia per quelle già esistenti. Per fruire di queste facilitazioni e poter presentare domanda, le aziende devono possedere le seguenti caratteristiche:

  1. per le ditte individuali, il titolare deve essere una donna;
  2. per le cooperative e le società, il 60% degli individui devono essere donne;
  3. per le società di capitali, i 2/3 delle quote devono essere in possesso di donne e l’amministrazione deve essere composta per 1/3 da donne.

Quali agevolazioni spettano alle microimprese femminili

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A seconda dell’ente a cui ci si rivolge, è possibile cogliere diverse opportunità per avviare e sviluppare la propria idea d’impresa sul mercato nazionale: i bandi infatti, destinano beni e servizi che contribuiscono a supportare un progetto, sia a livello di visibilità che di fondi economici

Alle aziende femminili spettano: 

  1. contributi a fondo perduto: si tratta di incentivi che servono ad avviare l’impresa e che quindi devono essere restituiti solo per la metà del totale, a rate mensili e a tasso agevolato;
  2. fondo di Garanzia: non è un vero e proprio contributo economico, ma si ha la possibilità di richiedere alla banca un finanziamento garantito dallo Stato;
  3. microcredito: ovvero la garanzia di poter richiedere un eventuale prestito da parte di imprese femminili già costituite;
  4. una delle più recenti novità è il “Voucher 3I”, il cui bando è stato pubblicato da poco sulla Gazzetta Ufficiale: questo nuovo progetto ha l’obiettivo di sostenere startup innovative nel percorso di brevettabilità e di valorizzazione di progetti digitali e tecnologici. Il fondo stanziato è pari a 6,5 milioni di euro per ogni anno del triennio tra il 2019 e il 2021;
  5. quest’anno sarà inoltre possibile accedere a nuovi fondi nazionali, come il Bonus giovani donne nuove imprese 2020, che prevede la possibilità di poter usufruire di prestiti a tasso zero, può generare un mutuo a tasso zero che copre il 75% delle spese del proprio progetto ed è indirizzato a donne e ragazze d’ogni età.

Come e dove presentare la domanda per accedere ai bandi di finanziamento

Per accedere alle agevolazioni previste dalla legge italiana, serve verificare l’uscita dei bandi sul sito del MISE o della propria regione. I bandi, infatti, vengono pubblicati periodicamente descrivendo le risorse disponibili e le modalità per accedervi.

Una volta appurato di possedere i requisiti necessari, è possibile presentare la domanda tramite i moduli pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico. Successivamente all’invio della richiesta, l’ente gestore del bando pubblicherà la graduatoria sulla base dei criteri che determineranno quale impresa sarà idonea ad usufruire delle facilitazioni.