La nuova legge sullo stalking

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Un aiuto per difendersi dallo stalking

I dati sulla violenza di genere sono drammatici. Proprio per questo, lo scorso luglio, la nuova legge sullo stalking è stata accolta da donne e associazioni impegnate sul campo come una vittoria senza precedenti e un deciso cambio di passo rispetto al passato.

Stando ai dati diffusi ad agosto 2019 dall’Istat, infatti, quasi 7 milioni di donne italiane di età compresa tra i 16 e i 70 anni hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza. Nel 20,2% dei casi si è trattato di violenza fisica, nel 21% di violenza sessuale e nel 5,4% di violenze sessuali gravi, come stupro e tentato stupro.

Ma le forme di violenza non sono solo fisiche. Gli abusi si manifestano anche attraverso minacce (le ha subite il 12,3% delle italiane), spintoni (11,5%), schiaffi, calci e morsi (7,3%) e contusioni provocate dall’utilizzo di oggetti (6,1%).

Da sottolineare anche come la violenza provenga nel 5,2% dei casi dal partner e nel 18,9% dall’ex compagno. Nel 2,5% dei casi si tratta invece di colleghi di lavoro, di parenti nel 2,6%, di amici nel 3% e di conoscenti nel 6,3% delle situazioni.

Inoltre, a ottobre 2019 l’Istat ha anche certificato che nel corso del 2017 si sono rivolte ai Centri antiviolenza 43.467 donne (si tratta di una media di 15,5 ogni 10mila donne). Il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Tra le donne che hanno intrapreso questo iter, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Le straniere costituiscono il 27% di quelle prese in carico.

Codice Rosso e legge sullo stalking

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La Legge 19 luglio 2019 n. 69, denominata Codice Rosso, mira a contrastare questi numeri allarmanti. C’è da dire, comunque, che in Italia si sono fatti notevoli passi avanti a livello legislativo già a partire dal 1996, quando la violenza contro le donne è stata riconosciuta come un delitto contro la libertà personale e non più come un delitto contro il buon costume.  L’ultimo tassello di questo lungo percorso è stato aggiunto con l’approvazione del decreto legge sullo stalking. 

E, a proposito di stalking, è bene ribadire che il termine deriva dal verbo “to stalk”, che letteralmente si può tradurre come “inseguire”. Inizialmente, infatti, questo crimine si configurava quando si limitava la libertà di qualcuno attraverso pedinamenti e appostamenti nei luoghi frequentati dalla vittima, ma anche attraverso regali, lettere e messaggi sgraditi o intimidatori.

Negli ultimi anni la legge ha previsto che per parlare di stalking non sia per forza necessaria la molestia fisica ma che, in determinati casi, sia sufficiente quella virtuale. Ecco allora che telefonate e messaggi via smartphone continuativi e insistenti possono essere puniti penalmente.

Come si denuncia lo stalking per la legge italiana

Stalking, come difendersi, allora? Prima di tutto sapendo che la legge è adesso ancora più vicina al mondo femminile e affidandosi ai nuovi punti introdotti dalla legge. Le novità ora introdotte permettono prima di tutto alle donne soggette a violenza di tutelarsi maggiormente e di trovare una risposta più puntuale da parte delle autorità. La denuncia per stalking per la legge italiana avviene ora più rapidamente. La procedura, infatti, è più veloce: la polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, ha infatti l’obbligo di riferirla immediatamente al Pubblico Ministero, anche in forma orale.

Nel caso in cui si configurino i reati di violenza domestica o di genere, il pubblico ministero deve assumere informazioni dalla persona offesa entro tre giorni; inoltre gli atti d’indagine delegati dal pubblico ministero alla polizia giudiziaria devono avvenire senza ritardo.

Il decreto legge sullo stalking prevede pene più severe

Stalking come difendersi

Non solo: la nuova legge sullo stalking inserisce quattro nuovi reati.

  • Il primo è il delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate, ovvero il cosiddetto revenge porn, punito con la reclusione da uno a sei anni e una multa da 5mila a 15mila euro. Importante sottolineare come la pena si applichi anche a chi diffonda questo materiale. Viene considerata un’aggravante il fatto che questi comportamenti avvengano nell’ambito di una relazione affettiva in corso o conclusa.
  • Il secondo nuovo reato previsto è quello degli sfregi e della deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso: viene sanzionato con la reclusione da otto a quattordici anni; con l’ergastolo se la vittima muore.
  • Il terzo è il reato  di costrizione o induzione al matrimonio, punito con la reclusione da uno a cinque anni, mentre è considerata un’aggravante il fatto che il reato venga commesso a danno di minori.
  • Il quarto riguarda la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, che viene oggi sanzionato con la detenzione da sei mesi a tre anni.

L’inasprimento delle pene per violenza e stalking

In generale, poi, tutte le pene sono state inasprite: in particolare, la violenza sessuale passa da  sei a dodici anni (in precedenza andava da un minimo di cinque a un massimo di dieci anni); lo stalking passa da un minimo di sei mesi e un massimo di cinque anni a un minimo di un anno e un massimo di sei anni e sei mesi.