Reddito di cittadinanza 2023: quali sono le novità?

I cambiamenti introdotti dalla nuova legge di Bilancio

Reddito di cittadinanza 2023: quali novità?

Reddito di cittadinanza 2023: ecco quali sono le novità introdotte dall’ultima legge di Bilancio varata dall’esecutivo.

Un provvedimento che ha fatto molto discutere e che sta progressivamente mutando volto: stiamo parlando del Reddito di Cittadinanza (RdC). Ma quali sono le ultime notizie in merito? La nuova legge di Bilancio del governo Meloni, in particolare, include alcuni cambiamenti che riguardano direttamente la misura ideata per contrastare la povertà e sostenere le fasce più deboli della popolazione.

La riforma del Reddito di Cittadinanza introduce infatti diverse modifiche rispetto a quanto previsto negli ultimi anni. Fino al termine del 2022 il sussidio veniva erogato per 18 mesi: tuttavia la durata è stata ridotta per i soggetti occupabili, ovvero le persone con un’età compresa tra i 18 e i 59 in grado di lavorare, mentre sono previste delle eccezioni per i soggetti più fragili.

Si tratta dunque di una stretta, con vincoli più stringenti: l’obiettivo dell’esecutivo è infatti quello di abbandonare questo strumento nel 2024, puntando invece su misure di sostegno alternative.

Reddito di Cittadinanza 2023, requisiti e obblighi

Reddito di Cittadinanza, requisiti e obblighi

Con il 2023 il Reddito di Cittadinanza dunque cambia e presenta nuovi requisiti e obblighi.

Ecco le principali novità introdotte con la riforma di questo istituto:

  • Il RdC viene riconosciuto per un massimo di sette mensilità (e non più otto, come previsto inizialmente nella prima bozza della manovra), ad eccezione delle famiglie che annoverano soggetti disabili, minori o ultrasessantenni;
  • Chi è considerato “occupabile” avrà l’obbligo di partecipare a un corso di formazione o di riqualificazione professionale, della durata di sei mesi;
  • Il sussidio decade dopo aver rifiutato la prima offerta di lavoro, anche non “congrua”.

Quali saranno gli effetti della riforma? Secondo le ultime stime, il 38,5% dei nuclei familiari che oggi fruiscono del Reddito di Cittadinanza potrebbe perderlo già a partire dal mese di agosto 2023.

Un aspetto da evidenziare è che i percettori saranno obbligati a seguire percorsi pensati per renderli più competitivi sul mercato del lavoro, così da ottenere un maggior numero di offerte. In base alle ultime indicazioni chi rifiuta di prendere parte ai corsi di formazione perde immediatamente il diritto al sussidio.

Non solo: l’erogazione del reddito ai giovani tra i 18 e i 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico è possibile solo se si iscrivono e frequentano i percorsi di istruzione di primo livello.

Infine, un’ulteriore novità: l’importo del RdC non viene modificato in caso di lavoro stagionale o intermittente, purché non si superino i 3mila euro l’anno: una misura, questa, pensata per favorire la ricerca di un’occupazione.

Reddito di Cittadinanza, pagamenti e durata

Reddito di cittadinanza, pagamenti e durata

Dunque, quanto dura il Reddito di Cittadinanza? Come anticipato, verrà erogato per un massimo di sette mensilità. Chi però ha un figlio minore o disabile a carico può percepirlo per un tempo più lungo, quello “pre-riforma”, di 18 mesi. Infine, si ricorda che il provvedimento è “in bilico” nei prossimi anni e si sta studiando un modo per sostituirlo in futuro.

Non ci sono particolari novità in relazione ai pagamenti del Reddito di Cittadinanza: questi continueranno ad essere effettuati dall’Inps tramite l’Iban indicato nella domanda di sussidio. L’accredito avviene poi in automatico sulla Rdc Card di Poste Italiane. Per controllare il proprio saldo, si può accedere al sito del ministero del Lavoro, inserire la carta in un Atm postale oppure telefonare al numero verde 800 666888

Si ricorda infine che per la erogazione da febbraio in poi occorre presentare il nuovo modello Isee entro il 31 gennaio 2023. Per accedere al sussidio, è richiesto un valore inferiore a 9.360 euro.