Resto al Sud, un progetto virtuoso
Dettagli e requisiti di accesso al bando “Io Resto al sud”
Il progetto “Resto al Sud”, provvedimento nato nel 2017 sotto il Governo Renzi per spingere la voglia di imprenditorialità dei giovani del Mezzogiorno, si è arricchito di importanti novità. Infatti nella finanziaria 2019 il primo Governo Conte l’ha migliorato in modo significativo, estendendo l’accesso al fondo per il sostegno delle attività imprenditoriali del Sud Italia agli under 46 e ai liberi professionisti e possessori di partita Iva, prima esclusi; gli interessati non sono più, dunque, solo le persone con meno di 36 anni di età.
Il bando lanciato dal governo in collaborazione con l’agenzia Invitalia è nato per premiare le idee meritevoli e per incentivare nuove attività nelle regioni del Mezzogiorno, per il sostegno delle quali sono già stati messi a disposizione 1,25 miliardi di euro. Grazie a questa iniziativa nel 2018, inoltre, sono nate 2200 imprese nel Mezzogiorno e sono stati creati 8200 posti di lavoro.
Resto al Sud: i requisiti
Vediamo ora i requisiti di accesso al bando Resto al Sud che, per chi partecipa da solo, stanzia fino a un massimo di 50 mila euro, di cui il 35% a fondo perso e il restante da restituire a tasso zero in otto anni. Ammonta, invece, a 200mila euro la cifra accessibile per i progetti presentati in gruppo: questi ultimi riguardano le società, le cooperative, le ditte individuali costituite dopo il 21 giugno 2017 e i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) a partire dall’esito favorevole della domanda inviata.
Le agevolazioni interessano ora tutti gli under 46 e i liberi professionisti residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Oltre a rientrare nella nuova soglia d’età indicata nel decreto, è necessario rispondere a specifici criteri contenuti nel bando diffuso da Invitalia. Per esempio, può accedere al progetto Resto al Sud soltanto chi non abbia un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e chi non sia già titolare di un’attività di impresa in esercizio.
Per quanto riguarda i liberi professionisti, occorre che questi non siano stati titolari di partita Iva nei dodici mesi precedenti alla presentazione della domanda, laddove la richiesta di finanziamento riguardi attività analoghe a quelle già svolte nell’anno passato.
I settori di riferimento di Resto al Sud
Le possibilità di mettersi in gioco con il progetto Resto al Sud sono davvero numerose e coinvolgono tutti i settori indicati nel bando Invitalia. Tra questi, ci sono l’industria, l’artigianato, l’agricoltura, la pesca e l’acquacoltura. Non mancano, inoltre, le proposte nel campo della fornitura di servizi alle imprese e alle persone, oltre ai servizi legati al turismo.
Bando Resto al Sud: come inviare la domanda
Si può presentare la propria domanda di accesso alle agevolazioni di Resto al Sud fino all’esaurimento dei fondi destinati al progetto. La richiesta va inviata esclusivamente online attraverso la piattaforma web di Invitalia (www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/resto-al-sud/presenta-la-domanda). Per inoltrarla è necessario registrarsi ai servizi online dell’Agenzia, di cui vanno consultati i moduli prima di avviare la procedura. Occorre, inoltre, disporre di firma digitale e indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
Le domande di finanziamento vengono in media valutate entro due mesi, a seconda dell’ordine cronologico di ricezione. Una volta ricevuta il primo esito, si proseguirà con un colloquio da sostenere nella sede di Roma di Invitalia o, in alternativa, via Skype.
Per restare aggiornati sulle novità del progetto Resto al Sud il consiglio è di scaricare sul proprio smartphone l’app dedicata “Resto al Sud” che, oltre a dare una buona panoramica del progetto in ogni sua area, raccoglie informazioni sulle banche convenzionate più vicine, gli enti pubblici, le università e le attività del terzo settore che possono aiutarvi a costruire un percorso su misura. Attivando le notifiche, inoltre, è possibile sapere in tempo reale lo stato di valutazione nella domanda inoltrata. Il calendario dell’app permette, infine, di non dimenticare le scadenze e gli appuntamenti eventualmente fissati con Invitalia.