Ricominciare a studiare, anche lavorando

ricominciare a studiare

Non è mai troppo tardi per tornare sui libri

La formazione è fondamentale nel mondo del lavoro di oggi. Sia chi è già in possesso di laurea e diploma, sia chi non ha avuto la possibilità di completare gli studi, ha la necessità di mantenersi costantemente aggiornato. Solo così sarà in grado di rispondere alle richieste in continua evoluzione del mercato del lavoro. 

Per molte donne questo passaggio è spesso più complicato, perché tornare sui libri e conciliare questo impegno con la presenza a casa e al lavoro non è un’impresa semplice. Nonostante questo, almeno per quanto riguarda la formazione lavorativa, i dati sono a dir poco incoraggianti. Stando ai dati pubblicati da Fonditalia quest’anno, sono state oltre 62mila le donne coinvolte in progetti finanziati da questo fondo paritetico interprofessionale. 

Per chi ha intenzione di tornare a studiare è fondamentale conoscere le possibilità offerte dal settore della formazione professionale, quella universitaria e i propri diritti dal punto di vista giuridico.

Innanzitutto bisogna sottolineare che la scelta, in fatto di formazione, può orientarsi in due direzioni: 

  • Percorsi Scolastici e Accademici
  • Formazione Professionale Continua

Tornare sui libri terminando la scuola o l’università

tornare a studiare

La formazione scolastica o accademica è rivolta a tutti coloro che intendono concludere gli studi superiori o che pensano di arricchire il proprio bagaglio culturale iscrivendosi a un percorso universitario.
Nel caso in cui si voglia conseguire un diploma, la scelta consigliata è quella delle cosiddette scuole serali. Questa soluzione, infatti, viene scelta da molti per la facilità con cui i suoi orari si conciliano con quelli di lavoro. Va ricordato che solo scegliendo un percorso privato, tuttavia, sarà possibile accorciare il programma di studi e conseguire il diploma in tempi minori rispetto a quelli delle scuole diurne.

Iscrivendosi all’università, invece, si dovrà intraprendere una vera e propria carriera accademica. Fortunatamente, però, lo Statuto dei Lavoratori prevede un pacchetto di agevolazioni per gli studenti-lavoratori, descritte nel dettaglio di seguito.

La formazione continua finanziata

Per permettere ad aziende e dipendenti di rimanere costantemente al passo coi tempi, la legge 388 del 2000 ha disciplinato questo settore, introducendo la “formazione finanziata”. La norma prevede che ogni azienda possa destinare una minima quota dei contributi ai Fondi Paritetici Interprofessionali, senza costi aggiuntivi. Una volta iscritta, i dipendenti potranno beneficiare di attività formative a livello di impresa, pluriaziendali e individuali. Lo scopo è quello di aggiornare le realtà e i singoli partecipanti con le ultime richieste previste dal proprio settore occupazionale. L’orario dei corsi può essere sviluppato sia durante sia dopo i normali turni di lavoro, andando così incontro alle necessità di aziende e dipendenti. 

I diritti dello studente-lavoratore

studiare lavorando

Una problematica che molte donne incontrano, nel momento in cui scelgono di iscriversi a scuola, all’università o a un corso di formazione continua pur lavorando, è legato agli orari. Molti corsi, infatti, richiedono una frequenza minima in sede, insieme allo svolgimento di attività specifiche. Fortunatamente lo Statuto dei Lavoratori e i Contratti Collettivi Nazionali del lavoro sono dalla loro parte. Ecco una serie di agevolazioni che permettono di conciliare più facilmente lavoro e studio accademico:

  • Le 150 ore. Si tratta di un monte massimo di 150 ore di permessi retribuiti, variabile a seconda dei contratti, da destinare in tre anni alla formazione.
  • I turni agevolati. Chi si iscrive ad un corso di studio in un istituto pubblico ha diritto a turni che facilitino la sua frequenza. Allo stesso tempo dovrebbe essere esonerato dagli straordinari.
  • Permessi giornalieri. I lavoratori godono anche di permessi giornalieri retribuiti per svolgere esami e concorsi. L’unico vincolo è quello di presentare in azienda una certificazione dei propri impegni.
  • Congedi Formativi. La legge 53 del 2000 stabilisce che i dipendenti con almeno cinque anni di anzianità in azienda possano chiedere un periodo – continuativo o frazionato – di 11 mesi da dedicare al completamento degli studi. Chiaramente non verrà percepito lo stipendio, ma costituisce un’ottima opportunità per chi ha una carriera già avviata ma intende tornare a studiare.