Riscatto di laurea 2020, le ultime notizie
l’Inps apre le agevolazioni agli over 45
La Circolare Inps n°6 del 22 gennaio 2020 ha introdotto interessanti novità in merito al riscatto di laurea che possono favorire alcune tipologie di persone nel calcolo pensionistico. In particolare, la nuova normativa si concentra sugli over 45, aprendo anche a loro la possibilità di accedere al riscatto agevolato, con un costo inferiore rispetto agli standard, fino ad oggi previsto solo per gli under 45.
Il riscatto di laurea Inps permette ai lavoratori dipendenti e autonomi che rispondono a determinati requisiti di accorciare le distanze verso la pensione, aggiungendo al calcolo dei contributi gli anni di studio per il conseguimento del titolo.
Cerchiamo allora di comprendere meglio cos’è e come funziona il riscatto di laurea 2020 e le ultime novità sull’argomento, per capire le modalità con cui si può fare la richiesta e quando conviene.
Riscatto di laurea Inps: cos’è e come si calcola
Stando a quanto indicato nel sito dell’Inps, «il riscatto del corso di laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi».
L’obiettivo è dunque inserire gli anni universitari nel computo per la pensione, andando ad aumentare così gli anni di contributi.
L’entità economica del riscatto viene calcolata dall’Inps in base alla tipologia di sistema pensionistico a cui il richiedente fa riferimento, che può essere retributivo o contributivo.
Nel dettaglio: per sistema retributivo si intende quello in vigore prima del 1 gennaio 1996, che si basava su una media delle somme guadagnate negli anni. Il sistema contributivo, entrato in vigore l’1 gennaio 1996 tiene invece conto delle somme effettive guadagnate negli anni e risulta per questo meno vantaggioso. Esiste poi il sistema misto, per coloro che hanno maturato anzianità lavorativa prima e dopo il 1996, con calcoli diversi a seconda del sistema prevalente nella loro storia lavorativa.
Come richiedere il riscatto di laurea Inps 2020
Gli interessati devono prima accertarsi di rispondere a tutti i requisiti per l’idoneità e, in seguito, presentare domanda all’Inps per via telematica, quindi è necessario essere in possesso del PIN dispositivo o del codice SPID rilasciati dallo stesso istituto previdenziale.
È possibile anche inoltrare la richiesta tramite Caf o patronato, facendosi aiutare dagli operatori per la domanda.
I requisiti per chiedere il riscatto della laurea
Aver frequentato l’università non è l’unico requisito utile per richiedere il riscatto. L’idoneità, infatti, si basa anche su requisiti amministrativi.
Per quanto riguarda gli studi non è possibile procedere col computo se gli anni di studio non si sono concretizzati in un diploma di laurea. Fra le certificazioni ammesse troviamo:
- diplomi universitari, conseguiti dopo corsi della durata dai due ai tre anni;
- diplomi di laurea, conseguiti dopo corsi della durata dai quattro ai sei anni;
- diplomi di specializzazione post laurea, conseguiti dopo un corso di almeno due anni;
- dottorati di ricerca, se rispondono a determinate disposizioni di legge e se si sono versati i contributi alla gestione separata Inps;
- laurea triennale;
- laurea specialistica.
Oltre alle istituzioni universitarie, anche le Accademie rilasciano titoli utili per il riscatto della laurea, nello specifico:
- diploma accademico di primo e di secondo livello;
- diploma di specializzazione;
- diploma accademico di specializzazione alla ricerca (l’equivalente del dottorato di ricerca universitario).
Non è possibile inserire periodi fuori corso, mentre se si è conseguito un titolo di studio all’estero è necessario il riconoscimento in Italia.
Gli studenti che negli anni universitari erano impegnati anche in attività lavorative con regolare contratto non possono fare richiesta di riscatto, perché il periodo risulta già coperto a livello contributivo. Non è possibile quindi aggiungere gli anni di studio al calcolo per la pensione, perché gli stessi anni sono già stati calcolati dall’Inps alla luce del loro impiego.
A livello amministrativo è requisito essenziale essere iscritti all’AGO (Assicurazione generale obbligatoria) o ad altre tipologie di gestione separata, come ad esempio quella per dipendenti privati, pubblici, imprenditori, ecc.
Possono fare domanda di riscatto di laurea Inps anche gli inoccupati che, al momento della richiesta, non hanno iniziato l’attività lavorativa e non risultano iscritti alle forme di previdenza obbligatoria.
Riscatto di laurea per gli over 45: le ultime notizie
Secondo le ultime novità in tema di riscatto di laurea, anche gli over 45 a partire dal 2020 potranno presentare richiesta ed essere ammessi al cosiddetto riscatto agevolato, che prevede uno sconto sugli oneri pari al 30% e la possibilità di detrarre il 50% della spesa complessiva; il totale ammonterebbe all’incirca a 5.241 € per anno riscattato.
Per potervi accedere è necessario rispondere ai requisiti previsti dalla legge Dini, quindi:
- avere meno di 18 anni di contributi pagati entro il 31/12/1995;
- avere almeno 15 anni di contributi versati al momento della richiesta;
- avere almeno 5 anni di contributi conteggiati con sistema contributivo dopo il 1995;
- scegliere comunque il sistema contributivo come base di calcolo per la pensione (in particolare nel caso degli over 45).
Quanto costa il riscatto di laurea?
In generale, l’onere varia in base alla propria posizione e corrisponde alla contribuzione obbligatoria dell’interessato: ogni anno riscattato corrisponde ad un anno di contributi da versare come onere e può essere pagato in 120 rate o in un’unica volta. A fronte della spesa, l’assegno pensionistico risulterà più alto. Ricordiamo che sul sito dell’INPS è possibile calcolare l’ammontare della somma da versare al fondo pensionistico di appartenenza per riscattare gli anni universitari.
Per gli inoccupati, come spiega Inps « l’onere è costituito dal versamento di un contributo, per ogni anno da riscattare, pari al livello minimo imponibile annuo degli artigiani e commercianti moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), vigente nell’anno di presentazione della domanda».
Quando conviene davvero il riscatto di laurea?
Dato il costo che il riconoscimento del riscatto di laurea comporta, è bene valutare se fare richiesta conviene davvero o se rischiamo di aprire una procedura senza particolari vantaggi. In base alle normative in atto sul tema delle pensioni e alle diverse casistiche applicate, il riscatto della laurea conviene ad alcune categorie di lavoratori, come ad esempio:
- le lavoratrici vicine alla pensione secondo il sistema Opzione donna;
- i lavoratori e lavoratrici che rientrano in Quota100;
- chi è soggetto alla pensione di vecchiaia;
- chi è vicino alla pensione anticipata.
Per non sbagliare, in caso di interesse per il riscatto di laurea è bene chiedere consiglio a commercialisti ed esperti, con cui valutare l’utilità e la convenienza dell’operazione: sulla base della nostra storia lavorativa sapranno indicare se la richiesta di riconoscimento può realmente fare la differenza nella nostra situazione ed aiutarci nell’elaborazione delle pratiche necessarie.
E voi, avete fatto richiesta o pensate di fare richiesta per il riscatto degli anni universitari? Scriveteci!