Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio

L’astronauta è stata per quasi 200 giorni sulla Stazione spaziale internazionale

Chi è Samantha Cristoforetti

Da Malé (in provincia di Trento) ai confini… dello spazio! Samantha Cristoforetti è stata la prima donna a far parte degli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Un primato davvero prestigioso che ha fatto sognare non solo gli appassionati, ma anche tutti gli italiani. Ribattezzata per l’occasione AstroSamantha, Cristoforetti ha suscitato un forte sentimento di ammirazione e simpatia, fino a diventare una vera e propria icona.

A lei è stato dedicato anche un documentario, diretto da Gianluca Cerasola, e in suo onore è stata addirittura realizzata una bambola, in copia unica e con le sue fattezze, da Mattel in collaborazione con il brand Barbie.

Ma non è finita qui: nel 2022 sarà anche la prima donna europea al comando della Stazione Spaziale Internazionale, la terza al mondo dopo due americane.

In questo articolo andremo quindi a raccontare la straordinaria carriera di Samantha Cristoforetti.

Come è diventata astronauta Samantha Cristoforetti

Samantha Cristoforetti: come è diventata astronauta

Nata il 26 aprile 1977 a Milano, ma cresciuta a Malé, in Trentino, Samantha intraprende un percorso formativo non comune.

Nel 1994, a 17 anni, si trasferisce negli Stati Uniti, in Minnesota, per studiare alla St. Paul Central High School. Un salto che per molti sarebbe già di rilievo, ma per lei è solo uno scalino verso un traguardo ben più grande.

Nel 2001 inizia il percorso militare nell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, diventando ufficiale nel ruolo di navigante normale.

Nel 2004 consegue la laurea triennale in Scienze Aeronautiche presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli con 110/110 e lode.

Obiettivo Stazione spaziale internazionale: Cristoforetti in orbita

L’astronauta italiana Cristoforetti

La vera svolta però arriva nel 2009, l’anno in cui viene selezionata come prima italiana dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.

Un momento ricordato nel suo “Il Diario di un’apprendista astronauta” con parole di grande soddisfazione.

“Con un misto di talento, duro lavoro e tanta, tantissima fortuna ho potuto realizzare ciò che è quasi impossibile. È infatti un sogno potente, ma insidioso, che la vita mi ha regalato, perché diventare astronauta è una cosa spaventosamente improbabile”.

Da lì alla prima missione il passo è breve. Il 10 novembre 2014 Samantha parte, con tre colleghi russi e due americani, alla volta della Stazione Spaziale Internazionale, dopo un periodo di preparazione intenso, durato oltre due anni.

L’entusiasmo è palpabile, come testimoniato sul portale Avamposto42, una sorta di diario di bordo in cui Samantha descrive le sue giornate.

Le prime parole scritte dallo spazio? “Wow, wow, wow!”.

In occasione di questa missione – denominata ISS Expedition 42/43 Futura – Cristoforetti passa 199 giorni in orbita, conquistando il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, superato poi nel 2017.

Nel giugno del 2019 comanda la missione sottomarina Neemo 23. Ma non è finita qui!

Adesso è in attesa di imbarcarsi per la missione SpaceX Crew-4. L’appuntamento è fissato per febbraio 2022.

Samantha Cristoforetti, l’astronauta tra vita privata e lavoro

Con un lavoro così particolare, Samantha deve fare i conti, come molte donne, con un’ardua sfida: conciliare carriera e vita privata.

Cristoforetti ha infatti due figli – Kelsi Amel e Dorian Lev – che si devono abituare all’idea di una mamma che fa l’astronauta e che passa molto tempo fuori casa.

Come ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, il segreto è nella collaborazione di entrambi i genitori: “Se uno dei due fa un lavoro che lo porterà a non esserci per un periodo lungo, è fondamentale che sia l’altro genitore ad avere il rapporto quotidiano e più forte con i figli. E nel nostro caso è il papà. Non ho mai cercato di avere un rapporto con mia figlia per cui sarei stata indispensabile, sarebbe stato del tutto irresponsabile da parte mia”.

In un’altra intervista ha ribadito il ruolo del suo partner e della sua famiglia, ringraziandoli per i loro sacrifici, necessari affinché Samantha possa esaudire i suoi sogni.

Un segno, questo, di vera emancipazione, poiché in passato era soprattutto la donna a rinunciare ai propri desideri in favore dell’uomo.

Quante donne sono state nello spazio?

Secondo il portale specializzato Global Science, su un totale di circa 570 persone che hanno viaggiato nello spazio, solo 65 sono donne.

Da citare sicuramente è la prima, la russa Valentina Tereshkova, che il 16 giugno 1963, a 26 anni, passa tre giorni in orbita a bordo della navetta Volstok 6. Tutto ciò avviene a due anni di distanza dal viaggio del primo uomo nello spazio, quello portato a compimento da Yuri Gagarin.

Va poi ricordata Svetlana Savitskaya, che nel 1982 raggiunge la stazione spaziale Salyut 7, con equipaggio misto.

L’anno successivo, nel 1983, è Sally Ride la prima donna statunitense ad andare nello spazio. Più sfortunata, invece, la connazionale Judith Resnik, che muore nel disastro dello Space Shuttle Challenger, nel 1986.

Non va poi dimenticata Mae Carol Jemison, la prima donna afroamericana a viaggiare in orbita a bordo dello Space Shuttle Endeavour nel 1992.

Per avere una donna in posizione di comando, bisognerà tuttavia attendere fino al 2008, con Peggy Whitson della NASA, prima comandante della Stazione Spaziale Internazionale, durante l’Expedition 16.

Sulla questa scia si colloca proprio Samantha Cristoforetti: nel 2022 sarà infatti la prima donna europea a ricoprire il ruolo di comandante.

Una missione importante che segnerà un passo in avanti per la scienza e rappresenterà un momento di grande ispirazione per tante altre donne, che condividono il sogno di conquistare lo spazio.