La sindrome di Tourette: sintomi e trattamenti
I movimenti improvvisi e i gesti incontrollati della “malattia dei tic”
Che cosa accomuna la cantautrice Bille Eilish, il portiere della nazionale statunitense Tim Howard e l’attore Alessandro Borghi? A legare questi tre personaggi è la sindrome di Tourette, la cosiddetta malattia dei tic che interessa lo 0,05% della popolazione e si accompagna, in un caso su due, a disturbi ossessivo-compulsivi.
Cos’è la sindrome di Tourette
La sindrome di Tourette è un disturbo caratterizzato da movimenti involontari multipli, emissione di grida improvvise e ripetizione di parole. Gli sfoghi verbali – come ad esempio le parolacce – interessano soltanto il 10% di coloro che sono affetti dalla sindrome. I tic si possono manifestare anche in altre forme, come ad esempio sospiri, colpi di tosse, torsione della testa o movimenti particolari della spalla.
Poco conosciuta in Italia, la problematica deriva il suo nome dal neurologo francese Gilles de la Tourette: fu lui il primo specialista a dedicarsi alla ricerca di nuovi approcci in campo neurologico e a descrivere, intorno alla fine dell’Ottocento, il quadro clinico del disturbo.
Le cause della sindrome di Tourette
Le cause sono ancora sconosciute, ma non si esclude una componente genetica. Una ricerca condotta dalla Washington University School of Medicine, pubblicata sulla rivista Molecur Psychiatry, ha messo in luce i risultati di una risonanza magnetica effettuata sul cervello di 103 bambini con la sindrome di Tourette e di altrettanti soggetti privi del disturbo. Dall’indagine è emerso come i piccoli pazienti avessero una quantità maggiore di materia grigia, la parte del tessuto nervoso impegnata nell’elaborazione delle informazioni, e una minore quantità di materia bianca, che si occupa dello scambio delle informazioni stesse.
In altre parole, la ricerca ha evidenziato come i bambini con sindrome di Tourette devono fare i conti con un eccesso di segnali e un minor dinamismo nella trasmissione delle sensazioni.
Sindrome di Tourette: i sintomi
Come spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità, la problematica si manifesta con la ripetizione di tic che possono essere classificati in vocali o fisici, semplici o complessi. A chi soffre di questo disturbo capita spesso di schiarirsi la gola, digrignare i denti, calciare gli oggetti, alzare gli occhi al cielo e fare gesti osceni.
Movimenti che in alcuni casi sono preceduti da quelle che i pazienti chiamano sensazioni premonitrici, come bruciore agli occhi, tensione muscolare, gola infiammata o prurito ad un arto.
I tic si accompagnano anche a scatti improvvisi, talvolta dolorosi, e tendono a peggiorare in situazioni di stress, eccitamento o stanchezza. Proprio questi segnali sono gli indizi essenziali per chi vuole capire come riconoscere la sindrome di Tourette.
Quando si parla della problematica viene naturale chiedersi se i tic possono essere o meno gestiti. Spesso i bambini riescono ad avere una certa padronanza dei movimenti per un periodo di tempo limitato, per esempio mentre sono a scuola. Un controllo che richiede però molta fatica e concentrazione.
In linea generale, il disturbo compare durante l’infanzia o l’adolescenza e in due casi su tre si attenua dopo i 16 anni. In un caso su tre, invece, la sintomatologia rimane, ma i tic diventa molto più gestibili.
Come curare la sindrome di Tourette
La comparsa dei tic spesso allarma i genitori: prima però di diagnosticare la sindrome è bene escludere altri problemi, come ad esempio patologie alla vista o allergie.
Per togliersi ogni dubbio si consiglia di contattare prima il medico di famiglia e poi chiedere un consulto a figure professionali specializzate, come ad esempio il neurologo, il neuropsichiatra infantile e lo psicopedagogista clinico.
Nonostante la diagnosi sia complessa, la sindrome si può considerare accertata quando si verificano alcune condizioni allo stesso tempo, tra cui:
- la presenza di diversi tic motori e almeno un tic vocale;
- la persistenza del problema per almeno un anno;
- la comparsa dei disturbi più volte nel corso della giornata.
Convalidata la diagnosi, i genitori possono aiutare il proprio piccolo a gestire meglio la sindrome accompagnandolo nelle sedute di terapia cognitivo-comportamentale finalizzate ad individuare anche i tic meno visibili.
Se il problema è presente in forma grave, invece, è necessario ricorrere ad un trattamento farmacologico per ridurre gradualmente i tic.
Convivere con questo disturbo non è facile. Il bimbo che ne soffre si trova spesso a dover affrontare anche condizioni di isolamento sociale, imbarazzo e calo dell’autostima. Piccole abitudini possono però ridurre le situazioni di disagio e aiutare il piccolo ad avere una vita il più possibile “normale”: leggere libri o svolgere attività ad alto livello di concentrazione permettono infatti di diminuire la comparsa dei tic.
Personaggi famosi con la sindrome di Tourette
Chi è colpito da questa sindrome spesso tende a sviluppare una maggiore creatività, mostrando una spiccata sensibilità e un evidente estro artistico. Lo conferma, ad esempio, la cantautrice statunitense Billie Eilish, che convive con il disturbo fin da quando era bambina.
Come anticipato a inizio articolo, ne soffre anche il portiere della Nazionale statunitense, Tim Howard, A proposito della sindrome di Tourette, il giocatore ha dichiarato che i tic aumentano in occasione delle partite più importanti. Inoltre, maggiore è lo stato di stress e nervosismo, più i tic si accentuano. Quando però la palla si avvicina alla porta, i muscoli si distendono e i problemi scompaiono.
Lo stesso accade all’attore Alessandro Borghi, che spesso si trova a soffiarsi sulle dita o a soffrire di spasmi: questi comportamenti non si verificano più quando si trova sul palcoscenico a recitare.
Ma non sono soltanto i protagonisti del mondo dello spettacolo e dello sport ad aver messo sotto i riflettori questo disturbo. Alcuni influencer hanno deciso di mostrarsi per quello che sono, con le loro fragilità e insicurezze: dall’italiana Sabrina Marchetti – il cui canale Youtube conta oltre 50mila iscritti – a Baylen Dupree, che posta su TikTok video sulla sua battaglia quotidiana contro la sindrome.
Fonte: Dr. Phil
E proprio i social network sono una valvola di sfogo per adolescenti e adulti: condividere la propria esperienza e visualizzare i contenuti di altre persone che soffrono dello stesso disturbo permette di ricavare solidarietà e sostegno.
Esempi, questi, che ci insegnano come convivere con la sindrome di Tourette è possibile, realizzando i propri sogni e le proprie aspirazioni.