Stufa a pellet o a gas: quale scegliere?

I vantaggi delle diverse soluzioni per il riscaldamento con le stufe

Stufa a pellet

Le stufe a pellet e le stufe a gas hanno caratteristiche differenti: la scelta dipende soprattutto dalle proprie esigenze. Vediamo le principali differenze tra le due tipologie di stufe.

Con l’avvicinarsi della stagione fredda il pensiero corre subito al riscaldamento. Per vivere al meglio l’ambiente domestico serve infatti un sistema efficiente, che assicuri il giusto tepore tra le mura di casa anche nelle giornate più fredde e, allo stesso tempo, non impatti troppo sui costi in bolletta.

Un aspetto, quest’ultimo, che negli ultimi mesi – a causa dei rincari amplificati dal conflitto russo-ucraino – è diventato ancora più centrale.

Riscaldamento a gas o a pellet: le differenze

Tra le soluzioni che possono garantire efficienza, performance e risparmio ci sono anche le stufe e le caldaie a pellet o a gas. Orientarsi tra queste opzioni può non essere semplice, poiché ci sono diversi fattori da valutare.

Prima di tutto è bene ricordare che ogni sistema di riscaldamento andrebbe il più possibile “personalizzato”, tenendo conto delle caratteristiche dell’abitazione in cui viene installato.

Non esiste infatti una tipologia migliore in assoluto, ma occorre trovare quella più adatta alle proprie necessità. In questo senso, parlando di riscaldamento a gas o a pellet, sapere quale conviene di più è difficile da determinare. Bisogna tenere conto di diversi fattori, per esempio i metri cubi della casa da riscaldare, la classe energetica e la zona climatica in cui si abita.

Come funzionano i sistemi a pellet

I sistemi a pellet

Per orientarsi al meglio nella scelta, può essere utile vedere più nel dettaglio come funzionano i diversi sistemi di riscaldamento.

Le stufe a pellet sono simili a quelle classiche, anche se presentano alcune differenze: vengono alimentate da piccoli cilindretti di legno per la combustione e utilizzano un getto d’aria forzato per distribuire il calore nelle stanze. Inoltre il processo viene in genere regolato da una centralina elettrica, che permette di impostare la temperatura e gli orari di accensione e spegnimento.

Tra gli aspetti da considerare si ricordano la potenza nominale, le dimensioni degli ambienti, le dotazioni di sicurezza e la capienza del serbatoio.

Vanno citate anche le stufe combinate pellet/legna, che utilizzano entrambi i combustibili. Il vantaggio principale è quello di poter scegliere il materiale per alimentare il sistema in base alla qualità e alle variazioni di prezzo, orientandosi di volta in volta su quello più conveniente.

Interessanti anche le caldaie a pellet, che sfruttano lo stesso meccanismo di quelle “tradizionali”: attraverso la combustione del pellet riscaldano l’acqua che poi viene immessa all’interno dell’impianto, che può essere collegato sia ai radiatori sia alla rete idrica sanitaria. Questi impianti possono essere utilizzati anche se si possiedono sistemi di energia rinnovabili, per esempio quelli a pannelli solari: in questo caso l’abitazione può raggiungere un grado elevato di autosufficienza.

I modelli più recenti assicurano poi maggiore sicurezza, basse emissioni e un ottimo rendimento, grazie a un’alimentazione – con sistemi a coclea o pneumatici – sempre più efficienti che gestiscono il pellet in maniera razionale e in base alla richiesta di potenza termica.

I vantaggi di un sistema di riscaldamento a pellet sono numerosi:

  • risparmio economico;
  • efficientamento energetico;
  • facilità di manutenzione;
  • semplicità di utilizzo.

Il pellet è un materiale ecologico e performante: si ricava da materiali di scarto derivanti dalla lavorazione del legno o provenienti da specifici piani di gestione forestale. Inoltre, prima di essere immesso nel mercato, viene selezionato, pulito dalle impurità e compresso nella classica forma cilindrica. È comunque opportuno scegliere sempre un prodotto di qualità: una buona indicazione è data dal potere calorifico – riportato sulla confezione – che si aggira attorno ai 4,5-5 kWh/Kg. Più è alto il valore, più il pellet sarà capace di generare calore.

Conviene ancora la caldaia a pellet?

la stufa a pellet conviene?

L’aumento del costo del pellet nel 2022 da molti è visto come un segnale d’allarme. Questa estate il prezzo è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Un sacco standard da 15 kg che nel 2021 si trovava in listino a circa 5 euro, nell’agosto 2022 ha superato i 10 euro. Da qui la domanda che in molti si sono posti: conviene ancora la caldaia a pellet? La risposta, per gli esperti, è comunque sì.

Resta infatti una soluzione vantaggiosa sotto numerosi punti di vista e poiché il pellet rientra tra le fonti di energia rinnovabile, per l’acquisto di impianti che lo utilizzano si può ancora usufruire del bonus fiscale del 50%. Senza considerare i grandi passi avanti compiuti della tecnologia in questo campo, con modelli programmabili, gestibili e monitorabili attraverso apposite app da scaricare sullo smartphone.

Ma cosa conviene di più, il metano o il pellet? Questo è un altro dei quesiti che potrebbero porsi coloro che vogliono modificare il proprio sistema di riscaldamento. La risposta l’ha data da tempo anche l’Aiel (l’Associazione italiana energie agroforestali), certificando come la spesa per produrre 1 Mwh risulti minore utilizzando il pellet. Oltre al lato puramente economico, però, è stato sottolineato che con questa alternativa si tagliano anche i costi di trasporto, senza considerare i vantaggi dal punto di vista ambientale.

Per scegliere la caldaia a pellet ideale per le proprie esigenze bisogna ovviamente tenere in considerazione i diversi modelli presenti sul mercato e le loro caratteristiche.

I sistemi a gas: come funzionano

Attenzione anche ai sistemi a gas. Le stufe alimentate con questo combustibile possono rappresentare una soluzione interessante. Sono perfette quando si devono scaldare luoghi in maniera discontinua o senza allac ciamento al metano, come abitazioni di campagna o montagna oppure le mansarde. Dotate di un alloggiamento in cui collocare la bombola, si caratterizzano per una grande manegevolezza: per questo possono essere portate dappertutto, grazie anche all’ingombro contenuto. Inoltre, a dispetto di quanto si può pensare, non sono più pericolose delle alternative.

Tra i modelli più diffusi si ricordano:

  • stufe infrarossi, dotate in genere di pannelli di ceramica, ideati per mantenere a lungo il calore;
  • stufe a pannello catalitico, con una superficie radiante particolarmente estesa;
  • stufe ventilate, in modo da distribuire meglio il calore nell’ambiente.

Efficienza fa rima anche con caldaia a gas (che oggi è sempre più una caldaia a condensazione). Quanto al funzionamento, l’impianto produce energia dalla combustione del gas miscelato con l’aria prelevata all’esterno: il calore così generato va a riscaldare l’acqua circolante nelle tubature, azionando il riscaldamento e garantendo l’acqua calda.

Le caldaie a condensazione hanno un pregio in più: i fumi di scarico, in un circolo virtuoso, vengono raffreddati e “riutilizzati” grazie ad appositi scambiatori di calore per il riscaldamento dell’acqua. In questo modo la caldaia ha un rendimento ancora maggiore. Il tutto unito al fatto che una caldaia a condensazione può arrivare fino al 98% di efficienza energetica, consumando circa il 30% in meno di gas rispetto a una modello tradizionale. Non va infine dimenticata la grande versatilità: può essere utilizzata anche in abbinamento con collettori solari e pompe di calore.

Dunque, stufa a pellet (o pellet/legna) o a gas: quale conviene? La risposta, come abbiamo visto, è complessa e dipende da vari fattori. È comunque sempre opportuno affidarsi agli esperti, che sapranno consigliare la soluzione migliore anche in base al contesto domestico. Quel che è certo è che entrambi i sistemi presentano numerosi vantaggi e, puntando soprattutto sugli ultimi modelli, è assicurata anche l’attenzione per l’efficienza e la sostenibilità.