La tutela dei minori e diritti minorili
I diritti dei bambini al primo posto
Negli ultimi anni sono stati fatti grandissimi passi avanti per quel che riguarda la tutela dei minori. Uno dei momenti di svolta, ormai 30 anni fa, è stata l’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il merito maggiore della Convenzione – scritta appositamente per la tutela dei diritti dei minori – è stato quello di aver trasformato bambini e ragazzi da “oggetto di protezione” a “soggetto titolare di diritti”.
Si è trattato di un momento importante e del primo passo verso una legislazione sempre più attenta alle necessità di bambini e ragazzi, nonché della base che ha permesso di istituire nel nostro Paese, nel 2011, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.
Chi è il garante dell’infanzia?
Si tratta dell’organo che ha il preciso scopo di diffondere e sollecitare l’attuazione dei principi della Convenzione Onu, tenendo sempre presente “il superiore interesse del minore”.
In tema di conquiste recenti per quanto riguarda i diritti dei bambini, da tenere a mente c’è anche la “Carta dei figli nella separazione dei genitori”, che rappresenta un nuovo modo di tutelare i minorenni. Si tratta di un documento che prevede il diritto all’ascolto e alla partecipazione del minore in tutto ciò che riguarda la famiglia. E non solo: la Carta prevede anche il diritto a preservare le relazioni familiari, a non essere separato dai genitori (a meno che, naturalmente, la separazione non sia nell’interesse del bambino stesso), così come a mantenere rapporti regolari e frequenti con entrambi i genitori, anche se questi risiedono in Stati diversi.
I diritti dei bambini: dalla Costituzione alla Carta di Treviso
Ma se questa è una novità degli ultimi anni, c’è da tenere presente che già nella nostra Costituzione si prova a rispondere a una domanda delicata e vasta, ovvero “quali sono i diritti di un bambino?”.
Per esempio, a livello costituzionale si garantisce il diritto al mantenimento, all’educazione e all’istruzione e l’età minima in cui un ragazzo può iniziare a lavorare. Dal 1990 la Federazione nazionale della stampa italiana e Telefono Azzurro hanno inoltre sottoscritto la Carta di Treviso, aggiornata poi nel 2006, per disciplinare i rapporti tra informazione e infanzia, in modo particolare tutelando l’identità, la personalità e i diritti dei minorenni vittime o colpevoli di reati, o comunque coinvolti in situazioni che potrebbero comprometterne l’armonioso sviluppo psichico.
Tutela dei diritti dei minori: si guarda sempre avanti
Naturalmente, il tema della tutela dei diritti dei minori è in continuo aggiornamento: i risultati già raggiunti devono essere la base per implementare ulteriormente le possibilità di far vivere ai ragazzi una vita sempre migliore.
Soprattutto se si considera che c’è ancora molto lavoro da fare. Basti pensare che, solo nel nostro Paese – stando ai dati contenuti nell’ultimo report del Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza – quasi un terzo dei bambini e degli adolescenti sono a rischio povertà ed esclusione sociale, con gravi differenze a livello regionale. È la stessa fonte a stimare che siano 2.156.000 i bambini e ragazzi che oggi vivono in condizioni di povertà relativa: all’atto pratico, si tratta di più di un minorenne su cinque.
Le nuove linee guida del Garante dell’infanzia
Per rispondere concretamente ai tanti problemi ancora da affrontare, a giugno di quest’anno l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha definito sette “cantieri aperti” su cui lavorare per una maggiore tutela dei minori, dell’infanzia e dell’adolescenza, con l’obiettivo di fornire maggiore protezione nelle seguenti sfere:
- rapporti familiari: si va a toccare i temi di una genitorialità in grado di conciliare i tempi di vita e quelli di lavoro, di affrontare le separazioni tenendo conto del punto di vista dei figli e focalizzandosi anche su quanti sono e chi sono i minorenni fuori famiglia.
- violenza sull’infanzia, con misure che consentano di prevenire e contrastare le violenze.
- inclusione, con un occhio di riguardo per l’incremento delle strutture dedicate – più mense scolastiche, più asili nido, più parchi inclusivi – e una banca dati per la disabilità.
Per quanto riguarda il tema minorenni e giustizia, dopo l’ordinamento penitenziario per i minori, si chiede ora introdurre la giustizia riparativa; sul fronte delle dipendenze si chiedono più educazione, prevenzione e controlli sanitari su droga e alcol, ma anche servizi a misura di bambino sul tema della salute mentale.
Investimenti importanti devono essere fatti anche nel mondo della scuola, dando sempre maggior peso alle priorità da attuare per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e contrastando sempre di più il cyberbullismo. Infine, l’Autorità garante chiede di essere rafforzata e di avere maggiore autonomia e indipendenza.