“Il Veneto delle donne” rilancia l’occupazione femminile

Percorsi di formazione finanziata per restare competitive

I percorsi di formazione finanziata

Oggi è fondamentale restare aggiornati per coltivare la propria professionalità. Per venire incontro a questa esigenza, la Regione Veneto ha ideato un progetto ad hoc pensato per l’occupazione femminile, basato su corsi di formazione qualificanti. Vediamo di cosa si tratta.

Il “Veneto delle donne”: di cosa si tratta?

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte accelerazione tecnologica. Un cambiamento repentino che non ha coinvolto solo ritmi di vita e abitudini quotidiane, ma anche il mondo del lavoro. Sempre più impieghi richiedono competenze specifiche, che talvolta comportano anche l’utilizzo di strumenti digitali. I lavoratori hanno quindi la necessità di aggiornare le proprie abilità per mantenersi competitivi. Necessità che per le donne diventa spesso doppia, considerando le difficoltà che incontrano nel conciliare lavoro e vita privata.

Per far fronte anche a questo fenomeno, l’Unione Europea ha previsto quasi 140 miliardi di euro all’interno del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) del periodo 2014-2020. In Veneto, parte di questi stanziamenti è stata dedicata a “Il Veneto delle donne”: un progetto nato nel 2020, rivolto a lavoratrici e libere professioniste. L’obiettivo di questa iniziativa, che è proseguita fino alla fine del 2021, era quello di sostenere l’occupazione femminile nella regione, proponendo corsi di formazione e politiche di empowerment in ambito lavorativo.

Corsi di occupazione e di formazione per le donne in Veneto

Le pari opportunità in Veneto

Negli ultimi anni la Regione Veneto ha mostrato particolare interesse verso la tematica dell’occupazione femminile. Non a caso a partire dal 2016 ha promosso due importanti iniziative mirate: “Pari opportunità nel lavoro che cambia”, con cui sono stati finanziati 14 progetti con 5 milioni di euro complessivi; “Protagonisti del cambiamento”, che ha dato vita a quattro linee progettuali da 5,3 milioni. “Il Veneto delle donne” si inserisce proprio nel solco di questi programmi, con lo scopo di portarne avanti la missione.

Nel dettaglio il progetto ha finanziato integralmente percorsi di formazione e consulenza per le donne impiegate in azienda. Offriva inoltre la possibilità di usufruire di interventi proposti a catalogo oppure di richiederne altri a partire da specifiche esigenze, anche con docenti individuati dalla singola realtà.

In sintesi, “Il Veneto delle donne” ha supportato l’occupazione femminile nel territorio con l’obiettivo di raggiungere una serie di finalità intermedie:

aumentare le possibilità di impiego delle donne e la loro partecipazione al mercato del lavoro;

promuovere l’empowerment femminile e l’esperienza professionale;

sostenere il sistema economico-imprenditoriale veneto.

Per raggiungere questi obiettivi sono stati stanziati 6,4 milioni di euro.

Tre tipologie di progetti

“Il Veneto delle donne” si è sviluppato secondo tre linee progettuali, a loro volta articolate in una serie di attività e strumenti. Nel dettaglio, ogni linea corrispondeva ad una delle tre finalità fissate inizialmente:

Linea 1 – IL FILO. È stata promossa un’ibridazione delle competenze attraverso visite aziendali, laboratori, webinar e corsi di formazione. Le donne disoccupate in Veneto o inattive hanno visto crescere la propria occupabilità, così come le possibilità di dare vita a progetti individuali. È stata promossa una cultura dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità, accrescendo allo stesso tempo le skill digitali delle lavoratrici. L’iniziativa prevedeva anche la possibilità di riconoscere un voucher di connessione fino a 250 euro per agevolare la partecipazione delle cittadine ai percorsi, così come la possibilità per le imprese di accedere agli incentivi di assunzione previsti.

Linea 2 – LA TELA. Focus group, visite aziendali, laboratori e coaching di gruppo sono stati il fulcro di questo percorso. L’obiettivo era quello di sviluppare competenze e valorizzare i talenti, insieme alla diffusione di una cultura votata al lavoro agile nel mondo femminile. Diverse generazioni si sono potute confrontare all’interno di incontri mirati, di cui poi sono stati anche pubblicati i risultati finali.

Linea 3 – LA RETE. Sono state coordinate e implementate diverse reti di welfare già esistenti, così da arrivare ad un sistema di rete unica regionale di servizi. Le iniziative hanno coinvolto svariati soggetti, tra cui associazioni di categoria, organizzazioni sindacali ed enti bilaterali, in grado di assicurare al progetto un’adeguata copertura regionale e la sostenibilità anche finanziaria nel tempo degli output/risultati conseguiti. In questo ambito si è rivelata centrale l’erogazione dello strumento del voucher di conciliazione, finalizzato a favorire quanto più possibile il gender balance nelle imprese. Per assegnarli, oltre alla residenza in Veneto, è stato preso in considerazione l’Isee dei destinatari.

L’occupazione femminile in Veneto

Le donne lavoratrici in Veneto

Analizzando i dati sull’occupazione femminile in Veneto si nota un sensibile miglioramento negli ultimi anni. Nel 2020, l’anno in cui è stato lanciato il progetto, la situazione era piuttosto critica. Complice l’arrivo del Covid, l’Osservatorio del Mercato del Lavoro di Veneto Lavoro registrava un calo di 8.534 posizioni di lavoro dipendente nel settore privato. Nel 2021, tuttavia, è emersa una robusta ripresa, con 20.163 lavoratrici in più, completata a fine 2022 con altre 12.586 assunzioni e 26.482 donne lavoratrici complessive.
Un dato importante, nettamente sopra la media italiana, dove la componente femminile rappresenta appena il 51,3% del totale. Numeri incoraggianti, insomma, che mostrano come “Il Veneto delle donne” sia stato un ottimo punto di partenza per dar vita ad un cambio di rotta nel panorama regionale.

Stando alle ultime stime di Bankitalia, tuttavia, ci sono ampi margini di miglioramento. Se le donne occupate toccassero il 60% del totale, il Pil italiano potrebbe crescere fino a 7 punti percentuali. La stessa crisi economica, fa notare il report di Veneto Lavoro, non ha riguardato tutti allo stesso modo. Degli 11.844 posti di lavoro persi nel 2020, infatti, ben 8.534 erano relativi alle donne. Una disparità che va colmata quanto prima.