Zero waste, l’arte di vivere senza produrre rifiuti

La filosofia che punta a ridurre l’impatto ambientale

strategia zero waste

La strategia “zero waste” significa ridurre il più possibile la produzione dei rifiuti ed è essenziale per salvaguardare l’ambiente e la salute del nostro pianeta. Questa espressione, che si può tradurre in italiano in “zero rifiuti”, è una filosofia di vita che punta a eliminare – o perlomeno a ridurre considerevolmente – la quantità di scarti da smaltire attraverso buone pratiche individuali o a strategie sociali ed economiche mirate.

I rifiuti prodotti da ogni persona ogni giorno sono impressionanti: basti pensare che ogni cittadino italiano produce circa 488 chilogrammi di rifiuti all’anno. A rivelarlo è l’ultimo rapporto Ispra, nel quale si evidenzia tuttavia anche un dato positivo: la produzione nazionale in ambito urbano è in costante calo, segno di una maggior attenzione da parte di cittadini e comuni al proprio impatto sull’ambiente.

Zero waste: il significato sociale del fenomeno

la filosofia zero waste nella società

Abbiamo dunque visto cosa si intende per “rifiuti zero”, ma quali sono i traguardi che si vogliono raggiungere? E perché è un concetto così importante per la nostra società?

Il primo obiettivo è quello di limitare la quantità di spazzatura generata quotidianamente; il secondo è riutilizzare i propri rifiuti come materie prime secondarie: in tal modo questi ultimi non diventano inutili scarti, ma si trasformano in vere e proprie risorse.

Il motivo è abbastanza semplice: viviamo in un’epoca complessa, in cui ciò che produciamo e consumiamo spesso si ripercuote negativamente sulla salute del pianeta.

Ogni oggetto che compriamo, magari d’impulso, senza pensare alla sostenibilità e al suo smaltimento, viene realizzato utilizzando ingenti quantità di energia e di risorse, incidendo così sugli habitat naturali e generando inquinamento.

Quando e dove è nata la strategia rifiuti zero

La strategia rifiuti zero è stata ideata più di trent’anni fa da un’intuizione di Paul Connett, professore di chimica ambientale alla Saint Lawrence University di Canton, negli Stati Uniti.

Il progetto è nato proprio in Italia nel 1996: il docente era stato invitato in Toscana per offrire il proprio supporto alla lotta contro la proposta di un inceneritore municipale a Pietrasanta, nella provincia di Lucca. Da questa esperienza è stata elaborata una strategia ambientale a 360 gradi, che si può sintetizzare in pochi punti, validi ancora oggi:

  • raccolta differenziata e porta a porta;
  • realizzazione di impianti per il riciclo e il recupero di materiali;
  • diffusione di una cultura improntata al riutilizzo e alla riparazione;
  • introduzione del divieto di plastica usa e getta;
  • introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere;
  • azzeramento dei rifiuti.

Come vivere senza sprechi: le buone pratiche

I comportamenti zero waste

Dunque, come diventare “zero waste”? Se per alcuni può sembrare un concetto estremo, in realtà bastano pochi gesti per fare la differenza. Occorre fare attenzione a quello che si compra e a come lo si fa, oltre a seguire alcune buone abitudini quotidiane. Eccone alcune:

  • dire addio all’usa e getta, come piatti, bicchieri o posate di plastica;
  • procurarsi una borraccia anziché acquistare le bottigliette d’acqua;
  • portare con sé le proprie buste quando si va a fare la spesa.

A ciò si aggiungono comportamenti virtuosi che fanno bene all’ambiente, come:

  • non prendere l’auto per percorrere brevi distanze, ma preferire i mezzi ecologici;
  • limitare l’acquisto nelle grandi catene di supermercati e comprare direttamente dai produttori locali;
  • prediligere prodotti per la pulizia e cosmetici bio ed ecosostenibili.

Queste azioni si riferiscono al singolo cittadino, ma è possibile elaborare strategie da applicare anche al mondo delle imprese e dell’industria. Un esempio classico è quello delle bottiglie di vetro, come quelle del latte che, anziché venire gettate in discarica, possono essere restituite e riutilizzate nuovamente.

Città Rifiuti Zero, l’Italia è capofila

Dalla strategia zero waste è nato negli ultimi anni Città Rifiuti Zero, il programma europeo che sostiene i comuni attraverso l’implementazione di buone pratiche e l’attuazione di strategie mirate alla riduzione degli scarti. I territori che aderiscono all’iniziativa si impegnano non soltanto a un corretto riciclaggio e smaltimento ma, soprattutto, a limitare la produzione di spazzatura, diventando un modello virtuoso ed ecosostenibile.

Ad oggi l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di comuni Rifiuti Zero, con 325 adesioni a fine 2021, a dimostrazione di un cambiamento sociale e culturale ormai in atto e dal quale non si può rimanere indifferenti.